Conte consegnerà l'Italia in mano alla Massoneria? #liberopensiero2019

RIFLESSIONI 

  La passione filosofica del premier Conte risalta anche dal colloquio che ha avuto domenica 14 aprile 2019 con il filosofo Emanuele Severino definendolo addirittura «un punto di riferimento della filosofia teoretica a livello internazionale». Nell’intervista Severino (filosofo neo-parmenideo) presenta il cristianesimo come una ideologia insieme con la democrazia, il comunismo, l’islam, l’umanesimo… 
Severino, propriamente parlando, non è un filosofo cristiano. Nel 1969 fu allontanato dall’Università Cattolica del S. Cuore di Milano poiché nella sua filosofia c’era la negazione radicale di tutta la tradizione metafisica occidentale. La carriera dell’umanista Conte è maturata all’ombra di ambienti ecclesiastici liberali legati al Card. Achille Silvestrini, ambienti che sembrano remissivi o persino fiancheggiatori e complici verso il laicismo europeista. È noto che il Card. Silvestrini fu il regista, o almeno uno dei protagonisti, di quella che il Card. Danneels definì la «mafia di San Gallo», la lobby cardinalizia che portò all’elezione di Bergoglio Papa.
Conte si dichiara devoto di Padre Pio eppure sorge il dubbio che il suo «Nuovo Umanesimo» sia affine a quello del centro-sinistra promotore di immigrazionismo illimitato, europeismo, diritti-gay, utero in affitto, adozioni gay, Gender nelle scuole. C’è sintonia tra il nuovo umanesimo del centro-sinistra (e di Conte) con quello della Massoneria italiana? Oltre la retorica e le belle parole, il Nuovo Umanesimo, per i massoni, vuol dire antropocentrismo: l’Uomo-Mago, centro e misura del tutto, che filosoficamente e ritualmente “emula” il Dio-Creatore fino a rimpiazzarlo nel discernimento del bene e del male. Nella Massoneria ci sono due tipi di antropocentrismo: a) l’uno, apparentemente devoto e religioso, ma esoterico, come l’Umanesimo di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola; b) l’altro, più radicale e laicista, come l’Illuminismo.
Il Grande Oriente d’Italia, la Massoneria maggioritaria italiana, è laicista ed esoterico.

Riassumendo:per essere liberi e salvi, l’Italia e gli Italiani dovranno essere sempre più servi del pensiero UE di Bruxelles (e della Massoneria).

È proprio questo che vogliamo? Essere SCHIAVI!?
Questo pseudo governo dell'inciucio è la NOSTRA ROVINA.

I tempi sono maturi per una SERIA E INCONDIZIONATA RIVOLTA che porti ad una proficua e definitiva RIVOLUZIONE. 




Si vuol far credere che siano tutte fantasie della Destra, magari estrema, di Salvini e dei soliti sovranisti… Tutt’altro! A parlare di «sostituzione di massa» è un rapporto dell’Onu intitolato «Replacement Migration», recentemente diffuso. Ciò che vi si legge, è molto chiaro: «Le proiezioni delle Nazioni Unite – è scritto – indicano che, nei prossimi cinquant’anni, le popolazioni di quasi tutti i Paesi europei e del Giappone dovranno affrontare l’invecchiamento della popolazione ed il declino demografico», fenomeni che lo stesso studio definisce ormai «impressionanti e critici».
«Queste nuove sfide – aggiunge – richiederanno una revisione globale di molte delle politiche e dei programmi esistenti, compresi quelli sulle migrazioni internazionali».
Perciò la relazione prende in considerazione «l’immigrazione di sostituzione» o «Grande sostituzione» o «sostituzione etnica», comunque la si voglia chiamare, come risposta a tale emergenza «per otto Paesi a bassa fertilità (Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Federazione russa, Regno Unito e Stati Uniti)», nonché, più in generale, per l’ambito europeo.
L’idea è vecchia: in pratica si propone di risolvere i problemi generati dai «bassi tassi di fertilità e di mortalità» non, come vorrebbe il buon senso, dando il massimo sostegno a nuove politiche familiari, che incentivino la natalità, bensì ricorrendo agli stranieri ed “importando” in massa immigrati, senza tener conto dei costi sociali e del caos culturale intrinseco ad un simile azzardo. Integrare è possibile coi piccoli numeri ed in base al principio che chi va in casa d’altri, ne accetti anche le regole. Col buonismo invece si predica la mortificazione delle culture europee in ossequio ad un presunto “rispetto” del nuovo arrivato: si parte cioè col piede sbagliato. Chi entra non viene stimolato ad integrarsi. Ci considererà deboli, sciocchi e senza nerbo. La nostra cultura sta diventando res nullius, in balia di tutti
Nel medio periodo il prezzo che i popoli europei pagheranno sarà mostruosamente alto. 
È ovvio, dunque, come l’Onu stia, ancora una volta, somministrando la medicina sbagliata ad una malattia reale. Il che non stupisce: chi si affiderebbe alle cure dello stesso medico, che ha scatenato il male?


UNA CHICCA

Per l’economista Giulio Sapelli la via maestra sono le urne.

Torniamo al governo M5s-Pd.
Sarebbe in un modo o nell’altro la vittoria di Attali. Se questo governo prende forma, l’Italia tra vent’anni non esisterà più come paese industriale.
Che Salvini lo abbia capito?
Può darsi. Se non l’ha compreso, l’unico fattore che potrebbe deviare questo corso degli eventi sarebbe un intervento del presidente della Repubblica.
In che direzione?
Mandando il paese alle urne. Sappiamo tutti che prima di sciogliere le Camere durante la legislatura il capo dello Stato è tenuto a verificare l’esistenza di un’altra maggioranza in Parlamento. Che probabilmente ci sarebbe.
Ma è proprio questo il punto. Come se ne esce?
È la contraddizione di Mattarella. Non se ne esce. D’altra parte sappiamo bene che Napolitano ha risolto questi problemi a modo suo, e sempre impedendo agli italiani di votare.
Scusi, di quale contraddizione parla?
Se Mattarella varasse un governo M5s-Pd, per la prima volta andrebbe contro i suoi legami di profonda amicizia verso gli Stati Uniti, la stessa che ha ispirato il suo dovere quando è stato ministro della Difesa (governi D’Alema II e Amato II, ndr). D’altra parte, consentendo la parlamentarizzazione della crisi e il patto M5s-Pd, darebbe vita a un governo contrario agli interessi americani attuali in Italia. E a mio modo di vedere, a quelli dell’Italia stessa.
Quale sarebbe il programma reale del governo giallorosso?
Subordinazione totale alle politiche europee dell’austerità, accelerazione del processo di deindustrializzazione, svendita degli asset strategici del paese. Una cura greca, cura si fa per dire; esattamente l’antitesi delle riforme di cui l’Italia avrebbe bisogno.

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