Obiettivo :UMBRIA 27 ottobre #liberopensiero2019

In Umbria Pd e Cinquestelle meriterebbero solo gli insulti. Stanno sfottendo il popolo alla ricerca di un’alleanza indecorosa e i candidati si sfilano uno dopo l’altro. L’opinione pubblica è disgustata.
Nella regione che il 27 ottobre è chiamata al voto, il Pd doveva scomparire dalla scena politica dopo il devastante scandalo sulla sanità. Non sono bastate le dimissioni della presidente Marini per capire la lezione.



In Umbria Pd e Cinquestelle trovano il ripiego

Ci si sono messi i grillini a fare la respirazione bocca a bocca al partito di Zingaretti, a cui non sembrava  vero di poter tentare di giocare una partita già persa. I Cinquestelle, distrutti dalle esperienze di governo, hanno lanciato l’amo, si sono fatti benedire da Casaleggio junior attraverso la solita piattaforma Rousseau e hanno cercato ad ogni costo l’alleanza col partito che avevano crocifisso.
Risultato, a pochi giorni dalla presentazione delle liste – sabato prossimo – il candidato tanto cercato oggi ancora non c’era. Aveva risposto picche l’avv. Di Maolo, l’esponente cattolica che era chiamata a coprire le vergogne della politica umbra; si era sfilata anche un’altra possibile candidata, il sindaco di Assisi Proietti. Hanno continuato a cercare, i due alleati contronatura, e alla fine qualcuno hanno trovato un ripiego, da esibire come una bandierina senza alcuna possibilità di vittoria. Hanno sacrificato ancora Fora che piace solo al Pd ma non ai Cinquestelle e hanno impalmato Vincenzo Bianconi, imprenditore, presidente di Federlberghi Umbria. La disperazione.

Rifiutati da tanti candidati che hanno detto no

Non sono rifiutati solo dagli elettori; ma ora anche dai candidati, fino a che uno l’hanno trovato. La stagione di Pd e Cinquestelle volge al peggio ed è significativo che capiti proprio in Umbria, che sembrava assolutamente impossibile da conquistare.
Invece, per il centrodestra si apre una prospettiva di vittoria assolutamente straordinaria e sarà bene un impegno massiccio di tutti per una svolta che rappresenterà il primo colpo di piccone alla maggioranza che a Palazzo Chigi rappresenta il governo degli sconfitti. E continueranno a perdere ogni volta che un italiano voterà.

Fonte : Secolo d’Italia 

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