RICORDATEVI BENE: siamo TUTTI Bibbiano #liberopensiero2019

Nemmeno il tempo di sedersi e già fanno danni...

Nei 29 punti del governo giallorosso cancellata la riforma dell'affido





 Il 30 agosto, durante un colloquio tra il partito e il presidente in carica Giuseppe Conte, era stato presentato un documento contente i 20 punti prioritari, secondo Luigi Di Maio, da portare avanti attraverso il programma di governo. Tra questi, al punto dodici, vi era proprio la “revisione del sistema degli affidi e delle adozioni”. Un barlume di speranza, dopo gli scandali emersi dall’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio Emilia sul presunto giro di affari illeciti manovrato dagli assistenti sociali della Val d’Enza.
Una luce, che adesso, potrebbe già essere stata spenta. A denunciarlo è Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, (un’organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie che lavora al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono). “Apprendo con stupore e delusione - dichiara il presidente - che dal programma del nuovo Governo e nonostante le rassicurazioni del Movimento Cinque Stelle sia alla fine scomparsa la riforma dell’affido. Peccato. Si tratta di un’occasione persa”.
Il punto dodici è sparito. Puff. Come neve al sole. Nei 29 punti, presentati nel programma del governo giallorosso, al momento, nessuna volontà di riposizionare la lente d’ingrandimento sul tema degli affidi.

RICORDIAMOCI TUTTI QUANDO SAREMO CHIAMATI ALLE URNE!

D'altra parte non c'è da stupirsi... 

"Il M5S regala il Ministero della famiglia al Pd. Ma non erano il 'partito di Bibbiano'?". A chiederselo non è solo il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ma anche una parte del mondo cattolico, preoccupato e perplesso per la nomina di Elena Bonetti a Ministro della Famiglia.

"La lobby LGBT festeggia la nomina di Elena Bonetti al ministero della famiglia, rievocandola tra gli autori della "carta del coraggio" che nel 2014 consegnò una parte significativa dello scoutismo cattolico italiano alle posizioni LGBT friendly di Renzi e delle sue unioni civili", ha tuonato dal suo profilo Facebook il senatore leghista Simone Pillon, vicino alle istanze degli organizzatori del Family Day e allarmato al pensiero che gli attivisti Lgbt possano chiedere subito l'approvazione della "per chiudere definitivamente la bocca a chi vorrebbe fermare la dittatura gender". Il primo a gioiere per l'arrivo della Bonetti è, infatti, Franco Grillini, fondatore e leader storico di Arcigay, che commenta: "I nomi non sono semplici 'poltrone', ma l'indicazione esatta del profilo programmatico della nuova maggioranza che deve segnare una netta discontinuità con l'esecutivo precedente, soprattutto in materia di diritti civili così dileggiati da Salvini e dal ministro tradizionalista e anti modernista Fontana, che si è esercitato persino nella negazione delle nuove famiglie".
Ma la più grande preoccupazione per le opposizioni e per una buona parte di cattolici è che l'inchiesta sul 'caso Bibbiano' venga affossata."Per salvare la poltrona il Movimento 5 Stelle è arrivato fino al punto di accettare che a gestire le politiche per la famiglia siano i teorici del gender del Partito democratico. Sono gli stessi che, per contestare l'idea persino banale che una famiglia sia basata su un padre e una madre, nello scandalo Bibbiano come in quello toscano del Forteto hanno contribuito pesantemente a rovinare la vita di tanti minori", commenta a ilgiornale.it il deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli. Stesso timore viene espresso da Jacopo Coghe, vicepresidente del Congresso Mondiale delle Famiglie, che, intercettato telefonicamente, avverte:​"Ci aspettiamo poi che sul caso di Bibbiano si faccia piena chiarezza e non si ceda il passo nonostante il Pd oggi governi. Qualora qualcuno voglia fermare il caso insabbiando quanto emerso, ci troverà pronti a scendere in campo perché il male ai bambini va condannato e perseguito senza se e senza ma". Coghe, inoltre, contesta l'assenza della dizione 'Disabilità', sostituita con Pari Opportunità evidentemente per dare "già un taglio preciso al nuovo indirizzo del Ministero".

Conclusione

Elena Bonetti, cresciuta a pane e parrocchia, è una lupetta Scout diventata Capo Agesci e ora ministro della Famiglia. La brava ragazza in missione per conto di Renzi è l’esempio di come lavora il “cattolico” oggi determinato a cambiare da dentro l’associazionismo crociato.
Determinante il suo apporto alla stesura della Carta del Coraggio 2014 – approvata da 132 capi scout nazionali – documento che orientò il voto dei “paolotti” a favore della legge Cirinnà. Nel documento si ponevano domande “su cosa sia una famiglia”, proposte “per incontrare le famiglie arcobaleno” e richieste di “confronto con associazioni che raggruppano i cattolici omosessuali”. Poi l’appello per chiedere allo Stato di riconoscere le unioni gay e alla Chiesa di rivedere le proprie posizioni “perché tutti abbiamo il diritto di amare e di essere amati”. Oltre 33 mila i partecipanti (su un movimento che conta 180 mila aderenti) che presero parte a Route Nazionale, una sorta di rave ispirato dagli ospiti: Don Luigi Ciotti e Don Gallo presidente onorario dell’associazione ‘Princesa’ che promuove i diritti, l’identità sociale e personale dei transgender. Sono i cattolici 4.0 che votano Partito Democratico.
Elena Bonetti lavorerà con l’infervorata Monica Cirinnà, quella di “Dio Patria e famiglia, che vita demmerda”. Come elencava la paladina dei diritti civili c’è da fare, per aiutare i figli degli oscurantisti a cambiare mentalità ad approvare una legge nazionale sull’omotransfobia, ad aprire le adozioni a tutti, a legalizzare le droghe. Congratulazioni quindi a Elena Bonetti per questo governo dell’orgoglio, per dirla con Fontana molto pride e orgoglione.



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