Diritti costituzionali

 

Diritti costituzionali da studiare bene a memoria 

L’articolo 32 della Costituzione “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”, ma la legge è vincolata in questo senso perché in nessun caso possono essere violati “i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. 


- Secondo l’interpretazione della Corte Costituzionale (sentenza 308/1990), non è permesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio di quella collettiva. 


CONVENZONE DI OVIEDO CAPITOLO II.  CONSENSO

Articolo 5. Regola generale

Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona

interessata abbia dato consenso libero e informato.

Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura

dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi.

La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.

L’obbligo del TAMPONEe/o mascherina, può essere equiparato a un TSO perché rappresenta un atto incostituzionale e illegale

Si va a sancire un obbligo senza sapere se una persona è malata e senza sapere se quell’obbligo sia compatibile con una condizione che una persona può non sapere di avere. Questo è un trattamento sanitario in quanto passibile di inficiare la salute e persino la vita di una persona. Allora come TSO deve attenersi alle norme vigenti in materia di TSO: deve essere disposto dall’autorità locale, cioè il sindaco, su richiesta e proposta di un medico che deve visitare la persona. Se l’obbligo del tampone è un TSO allora solo il sindaco può ordinare a un individuo, con un ordine di autorità ( cioè lo deve mettere per iscritto ed assumersi legalmente le responsabilità penali e civili di cosa scrive) fare il tampone sulla base di una valutazione di un medico che fa la proposta. Ma anche in questo senso è illegale perché non rispetta la normativa vigente in tema di TSO. Queste norme non sono leggi, sono ATTI AMMINISTRATIVI e come tali sono subordinati alle leggi, tanto più alla legge penale. Per una gerarchia delle fonti del diritto, le ordinanze, in quanto atti amministrativi, non possono andare contra legem. Anche se fosse vero che c’è un’emergenza, che giustifica una deroga alla legge penale che obbliga al tampone, comunque si dovrebbe prevedere questo obbligo con una legge di pari rango e deroga alla legge penale. .

Quindi c’è un paradosso. Come mi potrei difendere davanti a un giudice? Non potrei. Ottemperare una norma amministrativa di rango inferiore a una norma penale, mi espone alla sanzione per la norma penale violata.

Poi c’è il principio di costituzionalità, perché l’articolo 32 della Costituzione sancisce le modalità di obbligo di trattamenti sanitari che poi sono previste dalla legge 833/78

Ma c’è anche il diritto alla salute che viene prima della possibilità di obbligare a trattamenti sanitari in virtù della salute pubblica. Quindi se il tampone o la mascherina fanno male o vanno a minare la mia salute o la mia vita sono libero di non farlo nell’esercizio del diritto alla salute.

Inoltre c’e la libertà individuale, sancita dall’articolo 13 della Costituzione, ma anche la libertà di movimento e circolazione sancita nell’articolo 16 viene violata. Quindi c’è ancora una compressione di diritti costituzionali a partire da norme che in realtà sono del tutto subordinate, cioè norme di rango amministrativo. Dopo tante parole io continuo a pensare che mi fai una multa io me ne frego perché non te la firmo, mi dai una copia, non te la pago e ti porto in tribunale.

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