Illegittimità nei decreti legge

 Di seguito una serie di atti legati all’uso del Green Pass che risultano illegittimi. Chiunque ne pretenda l’esibizione così come chiunque obblighi ad un controllo viola diverse leggi della nostra Costituzione e compie gravi atti nei confronti delle regole che tutelano la privacy.

Il gestore del locale o dell’esercizio commerciale essendo soggetto privato, non può essere obbligato dallo Stato ad esercitare controlli, e se non lo fa non può essere multato poiché non è sua responsabilità appurare chi sia o non sia provvisto di green pass.
La norma è illegittima in questa parte e si presta ad impugnazione.
Si è scoperto infatti che il green pass non produce solo un numero, ma anche nome e cognome del soggetto, dato che per entrare in un servizio commerciale non è richiesto dalla legge, e che il cittadino ha potere di rifiutare.
Ciò produce una violazione della Legge in materia di dati sensibili e della riservatezza (quando andate a fare le analisi del sangue vi chiamano con un numero e non con nome e cognome), dato che l’esercizio commerciale non è un organismo pubblico (dello Stato) che quindi può gestire i dati del cittadino, ma un soggetto privato, che potrebbe anche utilizzare quei dati a fini personali da voi non autorizzati.
Pertanto si configura una violazione di legge anche da parte dell’esercente e quindi passibile di denuncia.

Le forze dell’ordine possono entrare solo in locali pubblici o aperti al pubblico (ergo negozi), ma non possono accedere a locali o esterni in cui hanno sede o sono di proprietà di associazioni, siano esse di qualsiasi tipo: culturale, sportiva, ecc.
Per accedere a domicili privati (lavorativi, residenziali, associativi, ecc.) occorre il provvedimento di un magistrato.
Quindi consiglio ai centri sportivi, alle palestre, alle associazioni culturali, e a tutti i raggruppamenti di carattere privatistico di chiudere porte e cancelli con chiavi e/o lucchetti dopo che sono entrati ragazzi e adulti (che debbono essere regolarmente tesserati). Dotare la porta o il cancello di campanello e citofono, e se la polizia suona e non è in possesso di mandato non aprire.

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Premesso che il decreto andrà impugnato in quanto non ha valenza scientifica ma invece costituisce un gravissimo provvedimento di illegittimità costituzionale che viola in primis l’art. 3 della Costituzione, e viola anche i principi di libertà e scelta personale di beni di consumo. Chi entra in un supermercato può comperare tutto ciò che gli serve indipendentemente che sia cibo o bevanda, se all’interno del supermercato è venduto.
Invitiamo coloro che dovessero essere controllati a farsi pure comminare la multa da impugnarsi poi innanzi al giudice di pace.

Invitiamo infine di nuovo ristoratori, proprietari di bar, esercenti commerciali a rifiutarsi di fare il controllo del green pass. Non è compito vostro. Se obbedite ad una legge sbagliata un giorno ne pagherete le conseguenze in modo molto pesante.


FONTE 

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