L’ISS non sa più come nascondere la strage di vaccinati
L’Istituto Superiore di Sanità non sa più come mascherare i morti per Covid-19 tra i vaccinati.
Abbiamo già avuto modo di dire che i dati ufficiali sulle diagnosi, ospedalizzazioni, ricoveri e decessi per Covid.19 sono affetti da numerose distorsioni, volte a promuovere le vaccinazioni (qui).
Era una facile previsione (qui) che la famosa Tabella 5 (che prima era la 3) sarebbe stata modificata dopo che era diventato evidente che i morti per Covid tra i vaccinati avevano superato quelli tra i non vaccinati e dopo che la cosa era stata segnalata da Luca Teodori (Movimento 3V) nella trasmissione ‘Non è l’Arena’ di Giletti a La7.
La Tabella 5 è stata infatti modificata, suddividendola in più parti e non pubblicando più ospedalizzazzioni, ricoveri e decessi dell’ultima mese disponibile ma quelli relativi al mese di diagnosi. Ad esempio si pubblicano ora le diagnosi a cui è seguito un decesso e non i decessi tout court.
Lo scopo di questa bizzarra operazione è di rallentare ancora la visibilità dei trend in atto.
Il dato che sarebbe da pubblicare sarebbe infatti il numero giornaliero (perché è disponibile ma secretato) dei decessi Covid per vaccinati e non. Ma siccome questo inficerebbe in modo catastrofico la narrazione dominante, l’ISS fa tutto il possibile per rendere meno evidenti le cose.
Pubblica quindi dei dati né giornalieri, né settimanali ma bensì mensili, di un mese mobile anche piuttosto vecchio (in ritardo di quasi 30 giorni) e ora lo ritarda ulteriormente, inserendovi le diagnosi.
Come si vede dalla tabella in apertura, l’intervento di Teodori, che aveva fatto modificare la mitica Tab.5, aveva anche fatto diminuire surrettiziamente la percentuale dei decessi dei vaccinati dal 54% al 53% del totale.
Ma il maquillage era durato poco perché, fin dalla settimana successiva, il peso dei morti vaccinati era ripreso a crescere e ha raggiunto, nell’ultimo rapporto disponibile, il 58%.
Il prof. Andrea Crisanti, a inizio febbraio 2022, sempre su La7, nella trasmissione ‘L’Aria che Tira’ di Mirta Merlino, si era lasciato sfuggire che ormai i morti sono quasi tutti vaccinati: solo 20-30 decessi su 400 sono relativi ai non vaccinati.
Il dato sembra non tornare con quello ufficiale dell’ISS.
Il perché è presto detto: i dati ISS contengono molti bias (non si dimentichi che nella colonna ‘Non vaccinati’ sono compresi i ‘Vaccinati’ con prima dose da meno da 14 giorni) ma soprattutto sono volutamente ritardati.
Ma oggi gli statistici dell’ISS non sanno più che pesci pigliare per cercare di migliorare una situazione che si palesa drammatica.
I decessi per Covid dei vaccinati, nelle ultime quattro settimane disponibili, sono stati 4.291 con una crescita rispetto alla settimana precedente del 29% e rispetto al mese precedente del 153%!
Che il vaccino non protegga per nulla dalla possibilità di ammalarsi era già apparso da tempo (l’80% delle diagnosi sono di vaccinati, la stessa loro percentuale tra la popolazione generale) ma ora si sta raggiungendo la stessa situazione anche per i decessi (sorvoliamo per carità di patria sulle statistiche delle terapie intensive clamorosamente falsate).
Crisanti ci dice addirittura che più del 90% dei morti per Covid è tra vaccinati, cioè un rapporto peggiore di quello che c’è tra la popolazione in generale.
Non sappiamo se abbia ragione o se il suo sia solo un dato riferito alla sua esperienza personale ma certo è che i tecnici dell’ISS non riescono più a nascondere il trend.
Se la tendenza mostrata continuasse così (ma purtroppo peggiora addirittura), ai primi di febbraio, l’ISS dovrebbe mostrarci decessi di vaccinati superiori a 7000 al mese, il 65% del totale.
Ma se fosse disponibile un dato giornaliero recente il dott. Crisanti avrebbe probabilmente ragione: non solo il vaccino non protegge dall’ammalarsi ma non protegge neppure dalla morte per Covid. Senza contare le molte morti per effetti indesiderati dei vaccini.
Ancora più dramamtica la situazione di chi ha fatto la terza dose booster. In sole tre settimane i morti per Covid sono passati da 215 a 1331 con una aumento del 520%.
Il rischio di morire per chi ha fatto la III dose è in crescita verticale passando da una probabilità di 26.000 a una su 10.000 in sole tre settimane. Considerando tutte le distorsioni introdotte nei dati ufficiali, non stupirebbe che già dall’inizio di febbraio il rischio reale di morire di Covid per chi ha fatto il booster superasse quello dei non vaccinati.
Non sappiamo se l’ISS riuscirà ad inventarsi ancora qualcosa per compiacere un potere politico che cerca di nascondere l’evidenza ma ormai tale nobile tentativo sembra inutile. Al massimo si potrà ritardare la presa d’atto del fallimento totale della campagna vaccinale di qualche altra settimana.
Prevediamo che, tra tre settimane, lo stesso rapporto ISS debba mostrare, oltre i 7.000 morti tra i vaccinati, che più della metà di essi sia tra chi ha fatto la terza dose.
Forse questo semplice fatto spiega perché molti medici e politici mainstream stiano dissociandosi dalla narrativa passata.
Al pubblico vengono rifilati dati vecchi di mesi ma ai vertici sono forniti dati freschi. E i dati freschi sono quelli di Crisanti: il vaccino è completamente inutile per il Covid. Probabilmente anche dannoso.
E, qualunque artificio l’ISS riesca a mettere in campo, la cosa sarà visibile a tutti solo tra qualche settimana.
A quel punto logica vorrebbe che la parola passasse dalla Propaganda alla Magistratura.
Commenti
Posta un commento