In ricordo di Luc Montagnier DOCUMENTO ESCLUSIVO – Luc Montagnier: “nel DNA onde elettromagnetiche attivano virus, contribuendo all’azione patologica”

 

DOCUMENTO ESCLUSIVO – Luc Montagnier: “nel DNA onde elettromagnetiche attivano virus, contribuendo all’azione patologica”

A pochi giorni dall’inattesa e controversa morte, spunta un documento inedito a firma di Luc Montagnier sull’interazione tra virus ed elettrosmog: “le basse frequenze del rumore elettromagnetico ambientale attivano l’emissione di onde elettromagnetiche da parte del DNA di agenti infettivi, virus e batteri presenti nel corpo umano e potrebbero dunque contribuire alla loro azione patologica“. Il documento riportato in esclusiva da OASI SANA risale al 2009, ovvero all’anno successivo in cui il noto medico, biologo e virologo francese veniva insignito del Premio Nobel per la medicina grazie alle scoperte dell’HIV. Si tratta quindi di un documento scritto in tempi in cui Montagnier era universalmente riconosciuto come un luminare della scienza e non certo screditato dal mainstream per le affermazioni ‘politicamente scorrette’ su Covid 19, 5G e vaccini.

Redatto su carta intestata della Fondazione Mondiale di ricerca e prevenzione dell’AIDS, il testo dell’ex Nobel risale a 13 anni fa, cita Louis Nègre (ex senatore francese dell’Unione per un Movimento Popolare) e si riferisce al potere di teletrasporto dell’informazione da parte del DNA umano e della sua produzione di segnali elettromagnetici nell’interazione tra onde elettromagnetiche artificiali, agenti infettivi, virus e batteri nella loro azione patogena. Nel campo della telefonia mobile e dell’invasione dell’etere di radiofrequenze onde non ionizzanti, eravamo al tempo del 3G ed esattamente due anni prima della classificazione cancerogena dell’elettrosmog da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (avverrà nel 2011), quindi ben lontani dallo tsunami del 5G ma, nonostante ciò, per Montagnier le scoperte sul ‘fenomeno del teletrasporto’ già incitavano alla prudenza davanti agli effetti possibili a lungo termine dello smog elettromagnetico al quale noi siamo esposti”.

Evidentemente, proprio partendo da queste premesse scientifiche, nel 2020 Montagnier arriverà a dichiarare in un’intervista alla TV francese CNEWS tutte le sue preoccupazioni su 5G e Covid-19 nell’ipotizzata correlazione del potere patogeno delle radiofrequenze come innesco ed esacerbazione dell’emergenza sanitaria: “Wuhan era molto avanti nell’implementazione di antenne 5G“, senza tentennamenti affermerà Montagnier riferendosi all’inizio della crisi in Cina, ricevendo in cambio attacchi, polemiche ed isolamento scientifico, “in questa regione ci sono diecimila antenne e dunque queste hanno potuto contribuire al potere patogeno del virus“.

 A pochi giorni dalla morte del Premio Nobel per la medicina 2008, pubblichiamo la lettera originale con la traduzione integrale del documento inedito del 2009, insieme al PDF del testo originale ed alcuni stralci essenziali all’articolo scientifico citato.

FONDAZIONE MONDIALE RICERCA E PREVENZIONE DELL’AIDS
29 maggio 2009

Direttore,
Ricevo solo oggi la sua lettera del 18 maggio u.s. per il fatto che la stessa era stata indirizzata all’Accademia delle Scienze. Il mio indirizzo corretto è quello nell’intestazione di questa lettera. Non mi è dunque possibile risponderle in modo circostanziato da qui al 2 giugno, ma solamente all’inizio di luglio.

Tuttavia ho avuto l’occasione di intrattenermi con il Senatore Louis Nègre, incaricato dal Senato di fare un rapporto su questo argomento, il quale le potrà dunque riassumere il mio punto di vista su questo complesso argomento.

Di recente ho pubblicato un articolo scientifico che mostra che le basse frequenze del rumore elettromagnetico ambientale attivano l’emissione di onde elettromagnetiche da parte del DNA di agenti infettivi, virus e batteri presenti nel corpo umano e potrebbero dunque contribuire alla loro azione patologica (Scienze Interdisciplinari 2009 – Vol.2 – I segnali elettromagnetici sono prodotti dalle nanostrutture acquose derivate dalle sequenze del DNA batterico – Autori: Luc Montagnier – Jumal Aissa – Stéphane Ferris – Jean Luc Montagnier – Claude Lavallée).

Questo fenomeno incita alla prudenza davanti agli effetti possibili a lungo termine dello smog elettromagnetico al quale noi siamo esposti.

Con i miei migliori sentimenti,
Luc Montagnier


CLICCA QUI – LEGGI E SCARICA ARTICOLO SCIENTIFICO DEL 2009

I segnali elettromagnetici sono prodotti da nanostrutture acquose derivato da sequenze di DNA batterico

Viene descritta una nuova proprietà del DNA: la capacità di indurre alcune sequenze di DNA batterico onde elettromagnetiche ad elevate diluizioni acquose. Sembra essere un fenomeno di risonanza innescato dal sfondo elettromagnetico ambientale di onde a frequenza molto bassa. Il DNA genomico della maggior parte dei batteri patogeni contiene sequenze in grado di generare tali segnali. Questo apre la strada allo sviluppo di altamente sensibile sistema di rilevamento delle infezioni batteriche croniche nelle malattie umane e animali.

Abbiamo scoperto una nuova proprietà del DNA, quella è la capacità di alcune sequenze di emettere onde elettromagnetiche in risonanza dopo l’eccitazione dell’ambiente sfondo elettromagnetico. A causa della bassa sensibilità e specificità del ns cattura e analisi del segnale, le frequenze emesse sono tutti uguali, indipendentemente dalle specie batteriche coinvolte. Tuttavia, gli esperimenti di trasferimento di informazioni attraverso tubi di plastica suggeriscono che, raffinando il analisi ed eliminando la variabilità dei segnali eccitanti, potremmo rilevare differenze specifiche tra specie e anche tra sequenze. In effetti, questa proprietà potrebbe essere generale condivisa da tutti a doppia elica DNA, compreso il DNA umano. Ma nelle nostre condizioni di rilevamento, sembra di sì associati solo a determinate sequenze batteriche. Resta da vedere se sono limitati a alcuni geni coinvolti nelle malattie. Esperimenti da riportare altrove indicano infatti che questa rilevazione si applica anche alla scala del corpo umano: abbiamo rilevato lo stesso EMS nel plasma e nel DNA estratto dal plasma di pazienti affetti da Alzheimer, morbo di Parkinson, sclerosi multipla e artrite reumatoide. Questo sarebbe suggeriscono che in questi sono presenti infezioni batteriche malattie. Inoltre, l’EMS (electromagnetic stimulationstimolazione elettromagnetica, NdA) può essere rilevato anche da RNA virus, come l’HIV, il virus dell’influenza A, l’epatite C Virus. In questi casi, filtrazione ottimale per il rilevamento di EMS richiede una precedente filtrazione di 20 nM suggerendo che le nanostrutture prodotte sono più piccole di quelle prodotte dal DNA batterico. Nei pazienti con infezione da HIV, è possibile rilevare EMS principalmente in pazienti trattati con terapia antiretrovirale e hanno una carica virale molto bassa nel loro plasma. Tale le nanostrutture che persistono nel plasma possono contribuire al serbatoio virale che sfugge al trattamento antivirale, supponendo che portino informazioni genetiche di il virus. Resta da determinare la natura fisica delle nanostrutture che supportano la risonanza EMS. È noto dai primissimi studi sulla diffrazione dei raggi X del DNA che le molecole d’acqua sono strettamente associate con la doppia elica, e qualsiasi principiante in molecolare la biologia sa che il DNA in soluzione acquosa forma gel associando un numero maggiore di molecole d’acqua. Inoltre, sono stati riportati numerosi studi fisici che le molecole d’acqua possono formare lunghi polimeri di dipoli associati da legami idrogeno (Ruan et al., 2004; Wernet et al., 2004).

Tuttavia queste associazioni sembrano avere vita molto breve (Cowan et al., 2005). Potrebbero vivere più a lungo, essendo automantenuto dalle radiazioni elettromagnetiche essi emettono come precedentemente postulato da Del Guidice, Preparata e Vitielo (1988)? Abbiamo studiato il decadimento nel tempo della capacità delle diluizioni di emettere EMS, dopo che sono state rimosso (in scatole mumetal) dall’esposizione all’eccitazione dello sfondo. Questa capacità dura almeno diverse ore, un po’ di tempo fino a 48 ore, indicando il stabilità relativa delle nanostrutture. Questi ultimi sono sufficientemente specifici delle sequenze di DNA essere in grado di trasportare alcune informazioni genetiche? Se sì, quale potrebbe essere il loro ruolo nella patogenicità, in particolare nella genesi delle malattie croniche? Ulteriori studi che coinvolgono una stretta collaborazione tra sono ovviamente necessari fisici e biologi per risolvere questi problemi.

Massimo Fioranelli: “Covid e 5G, le evidenze scientifiche ci sono!”


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