Scuola? Si, ma in LIBERTÀ

 La prima battaglia da vincere ora, è la scuola

È per il bene dei nostri figli. 

Chi ha bimbi piccoli, usi la testa e scelga il meglio per la loro libertà. 

SIAMO IN GUERRA NON SCORDATELO


Non lasciamoci sopraffare da questi idioti al governo, basta poco, loro ci vogliono ignoranti, sottomessi e paurosi, spiazziamoli con intelligenza. 

Se toccano i figli l'italiano morde e diventa una bestia feroce capace di qualsiasi cosa. Sono loro che devono avere paura, non noi. Un secondo lockdown ci sarà con l'apertura delle scuole, sicuro. Diventiamo bestie feroci e iniziamo a mordere sti fetenti bastardi. 

L’articolo 34 della Costituzione italiana dice che “l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”, ma non si specifica l’obbligo di iscrizione a una scuola. Sveglia e organizzazione! 


✔️SOLUZIONE 1 - NON MANDARE A SCUOLA I PROPRI FIGLI

che in fondo non è saggio

✔️SOLUZIONE 2 - SCUOLA PARENTALE

certo, non tutti possono permetterselo... Perché non siamo ancora organizzati. 

Dobbiamo entrare in quest'ottica invece, se vogliamo abbinare istruzione e libertà 

HOMESCHOOLING 👉 QUI LA GUIDA 

Una guida sull'homeschooling, la scuola famigliare: tutte le info su come decidere se fa per voi, come iniziare, consigli pratici, normativa e riferimenti.

Ultimamente si sente spesso parlare di homeschooling o educazione parentale anche in Italia, è un argomento che divide l'opinione pubblica tra chi pensa che non mandare i figli a scuola sia un errore che porterà a gravi conseguenze (la maggioranza forse) e chi invece sostiene che sia la soluzione a tutti i problemi della società.

Che cosa è l'homeschooling

Homeschooling è una parola americana e significa letteralmente "fare scuola a casa" ovvero seguire l'istruzione dei propri figli senza mandarli a scuola. Nella normativa italiana viene identificata come istruzione parentale ma sui giornali e sui blog potete trovarla nominata anche come educazione parentale, scuola familiare o ancora come scuola paterna.

In Italia l'istruzione parentale è perfettamente legale ed è una delle possibilità di istruzione sancite nella nostra Costituzione. E' importante infatti sapere che in Italia non è la scuola a essere obbligatoria ma l'istruzione.

Nella scuola familiare sono i genitori a prendersi la responsabilità diretta dell'istruzione dei propri figli invece di delegare questa responsabilità allo Stato o ad altri enti privati. I genitori possono occuparsene personalmente o delegare altre persone scelte appositamente o fare un mix di entrambe le cose. 
Ogni anno i genitori dichiarono la loro scelta onde evitare di essere segnalati per evasione scolastica. Alla fine della guida trovate un vademecum sulla normativa dove vi indico tutti i riferimenti delle leggi e delle Circolari importanti, prima però vediamo meglio se fare homeschooling è una scelta che potrebbe fare per voi.

Come decidere se l'homeschooling fa per voi

In Italia l'Homeschooling è ancora un fenomeno di nicchia, anche se negli ultimi anni si è diffusa molta curiosità da parte dei genitori, forse per via di un generale peggioramento del sistema scolastico o forse per un maggiore interesse da parte dei genitori per l'istruzione dei propri figli.
In totale si stima che siano circa 1500 i bambini che fanno homeschooling in tutta Italia, non è quindi così comune vedere e conoscere bambini che non vanno a scuola, per questo se state pensando di fare homeschooling la prima cosa che vi consiglio è quella di cercare le famiglie che già fanno, o hanno fatto per alcuni anni, scuola a casa con i propri figli. Poter chiacchierare con altre famiglie, vedere il loro modo di fare homeschooling, vedere i loro figli, sentire i loro racconti...vi daranno un'idea di cosa significa davvero non mandare i figli a scuola.

Nell'ultima parte della guida dove indico le risorse utili per l'homeschooling trovate anche gli eventi più importanti e i gruppi più attivi in Italia in modo che possiate trovare i riferimenti delle famiglie che praticano già homeschooling.

In linea generale ci sono alcune caratteristiche che è importante avere se si sta pensando di fare homeschooling:

  • Amate passare il tempo con i vostri figli?
    Tutti amiamo i momenti con i nostri figli ma se decidete di fare homeschooling probabilmente passerete con loro la maggior parte del vostro tempo e anche se a volte sarete nervosi e con poca pazienza proprio come tutti i genitori lo sono, è indispensabile che amiate le piccole e grandi cose che potete fare insieme ai vostri bambini, vederli crescere giorno per giorno e accompagnarli con gioia.

  • Avete un'organizzazione familiare che vi permette di essere disponibili per i vostri figli? 
    Se non ce l'avete potete pensare di rivedere le vostre scelte lavorative o coinvolgere nonni e amici di famiglia nella vostra scelta. Ne parleremo meglio nella sezione dedicata all'organizzazione familiare e al lavoro. Potreste anche unire sul territorio più famiglie che vorrebbero fare homeschooling e organizzarvi in un gruppo, anche di questo parleremo più avanti nella sezione dedicata alle cosìddette "scuole parentali". Tenete conto comunque che l'homeschooling richiede un impegno importante in termini di tempo e di energie.

  • Avete interessi, curiosità o siete appassionati?  
    I bambini imparano soprattutto per imitazione, se voi siete curiosi, probabilmente anche loro si incuriosiranno, se voi avete molti interessi, probabilmente molti di questi si trasmetteranno anche ai vostri figli. Ecco perché è importante che siate pieni di entusiasmo e voglia di imparare anche se bisogna dire che moltissimi genitori riscoprono il piacere di imparare proprio grazie ai loro figli.

  • Siete sufficientemente impermeabili alle critiche e ai giudizi altrui?
    Perché sappiatelo, per i primi mesi i giudizi vi pioveranno addosso un po' da tutte le parti. Spesso la scelta dell'homeschooling viene vista come un attacco alla scuola pubblica e questo metterà in crisi molte delle persone che avete vicino che si sentiranno in dovere di darvi la loro opinione non richiesta. Come tutte le scelte "fuori dal coro" richiede un po' di sicurezza in voi stessi, almeno per il primo anno. Poi saranno i traguardi positivi a guidarvi e a rafforzarvi nel percorso.
  • Ho deciso che farò homeschooling, da dove inizio?

    La comunicazione di adempimento all'obbligo di istruzione

    Dal punto di vista burocratico iniziare a fare istruzione parentale è molto semplice, è sufficiente comunicare all'autorità competente che adempirete all'obbligo di istruzione attraverso il ricorso all'istruzione parentale. La comunicazione è una semplice lettera in cui dichiarate la vostra scelta.

    La lettera va mandata al Sindaco che è l'autorità competente sul territorio ma io consiglio sempre di mandarla anche al Dirigente scolastico della scuola di territorio che, di fatto, è colui che si occupa di tutte le questioni scolastiche.
    Potete inviarla tramite raccomandata A/R oppure potete recarvi direttamente in Comune e in segreteria per farvela protocollare oppure ancora potete utilizzare una mail PEC.  Qualunque modalità scegliate, la cosa importante è che conserviate la ricevuta in modo da poter dimostrare eventualmente di essere in regola.

    Se vostro figlio è già iscritto a scuola, oltre alla comunicazione di inizio della scuola famigliare dovete anche comunicare alla scuola il ritiro. Guardate negli esempi che vi riporto qui in basso per sapere cosa scrivere sulle varie comunicazioni.

    La certificazione delle capacità tecniche ed economiche

    Al ricevimento della comunicazione potrebbe esservi richiesta una "certificazione delle capacità tecniche ed economiche" poiché la normativa lo prevede, in questo caso potete integrare la comunicazione di istruzione parentale con un'autocertificazione in cui indicate i titoli di studio dei genitori e di chi vi aiuterà  (per es nonni, amici di famiglia ma anche eventuali insegnanti privati di strumento, i capi scout, gli istruttori sportivi, ecc.). Sulla certificazione è bene inserire anche le competenze che possedete, gli interessi e le risorse a cui potete accedere. Negli esempi qui sotto trovate anche dei link di riferimento per comprendere bene come scrivere l'autocertificazione delle competenze.

     

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    Quando fare la comunicazione

    La comunicazione va fatta ogni anno ed è consigliabile farla più o meno nello stesso periodo in cui vengono fatte le iscrizioni a scuola quindi in gennaio ma potete farla anche in corso d'anno se il bambino sta già frequentando la scuola e avete deciso di ritirarlo. 

    Nè il Sindaco nè il Dirigente scolastico possono impedirvi di fare homeschooling, quella che inviate è una comunicazione in cui dichiarate la vostra scelta, non dovete dare spiegazioni, giustificarvi o chiedere il permesso. Se però avete buoni rapporti con le insegnanti e il dirigente potete certamente spiegare i motivi della vostra scelta e confrontarvi serenamente.

    Esempi 

    Sul sito l'apprendimento in famiglia trovate i modelli da personalizzare per 
    comunicare l'inizio della scuola famigliare 
    comunicare l'inizio della scuola famigliare e ritirare il bambino dalla scuola (che frequenta o a cui è già stato iscritto)
    autocertificare le competenze (con una faq molto completa)

     

    Quando si può iniziare e fino a quando si può continuare 

    Si può iniziare l'homeschooling in qualsiasi momento e qualsiasi età abbia il bambino, di solito si parla di vera e propria istruzione parentale nella fascia di età 6-16 anni, cioè quando è in vigore l'obbligo di istruzione.
    Prima dei 6 anni non esiste un obbligo di istruzione, in questo caso se non volete iscrivere vostro figlio alla scuola materna non dovete comunicare nulla a nessuno a meno che non abbiate già fatto l'iscrizione, in quel caso ritirate il bambino con una semplice comunicazione.

    Potete iniziare a fare homeschooling in qualsiasi giorno dell'anno ma tenete conto che se il bambino sta frequentando la scuola ed effettuate il ritiro dopo la fine di marzo il bambino verrà comunque scrutinato a fine anno poiché ha frequentato la scuola per la maggior parte dell'anno scolastico cioè verrà valutato in base a quello che ha fatto. Se ricevesse una valutazione negativa non vi preoccupate perché potrete comunque iniziare homeschooling, recuperare eventualmente le carenze, andare avanti con il programma della classe successiva e presentarvi all'esame per avere l'idoneità (un po' come se facesse due anni in uno per capirci). 

    Se fate la comunicazione prima dell'inizio della scuola primaria non siete obbligati a iscrivere vostro figlio in una scuola, anche se alcuni homeschooler, soprattutto nei piccoli centri, lo fanno per aiutare la scuola ad avere il numero minimo di iscritti (sì lo so, suona un po' paradossale ma è così, molte famiglie homeschooler ci tengono che le scuole pubbliche rimangano comunque aperte)

    Oltre i 16 anni si può continuare a fare homeschooling ma non è più necessario fare ogni anno la comunicazione poiché a questa età decade l'obbligo di istruzione (anche se da qualche anno di parla di alzare l'obbligo a 18 anni). Il ragazzo a quel punto potrà decidere se e quando sostenere l'esame di maturità come privatista.  Più avanti nella guida mi occuperò anche della formalizzazione del percorso di istruzione e degli esami di idoneità e statali.

     

    Come si fa Homeschooling nella pratica?

    Esistono centinaia di modi diversi di fare scuola famigliare, tanti quanti sono le famiglie che l'hanno scelto probabilmente, è quindi difficile indicare esattamente come fare homeschooling. Anzi il bello è che è un percorso che potete personalizzare a vostro piacimento, seguendo le inclinazioni di vostro figlio e le risorse a cui avete accesso.

    Quello che posso fare è darvi una serie di suggerimenti che, soprattutto all'inizio, vi possono aiutare a impostare il percorso.

    Come prima cosa dovete rispondere a questa importante domanda:

    per voi è importante che il bambino rimanga in pari con i propri coetanei costantemente?

    Ovvero, volete seguire il programma della classe che dovrebbe frequentare in modo preciso o ve la sentite di prendervi qualche licenza di spaziare anche tra argomenti che non appartengono al programma? Gli obiettivi ministeriali infatti non sono così dettagliati e ci sono diversi modi di arrivarci e ritmi diversi a cui si può far riferimento.

    A onor del vero non conosco nessuna famiglia homeschooler che si attenga pedissequamente al programma di scuola ma ci sono famiglie che desiderano comunque rimanere "sul sicuro" seguendo un sentiero più tracciato e altre invece che tengono a mente gli obiettivi principali ma preferiscono costruire un percorso molto personalizzato.

    Se siete all'inizio probabilmente avete bisogno comunque di farvi un'idea più precisa del programma quindi scaricate dal sito della scuola (o fatevi dare direttamente) i programmi delle varie materie della classe che dovrebbe frequentare vostro figlio e stilate un programma di massima suddiviso per i mesi in cui intendete "fare scuola".

    Spesso è utile anche decidere un tempo quotidiano da dedicare allo studio "strutturato" con libri e quaderni, mezz'ora, un'ora nei primi anni della scuola primaria andando poi a salire in base all'età del bambino.

    Potete però anche decidere di partire da subito con un'approccio molto più destrutturato in cui il percorso si decide man mano in base agli interessi del momento e alle possibilità che vi si offrono, questo approccio viene chiamato unschooling e ve ne parlo più approfonditamente nel paragrafo dedicato.

     

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    I libri di testo

    I libri di testo non sono affatto necessari ma utilizzarli semplifica sicuramente il vostro lavoro soprattutto per quel che riguarda le materie che hanno bisogno di uno studio progressivo come la grammatica e la matematica.
    Alcuni Comuni accordano i libri di testo gratuiti anche agli homeschooler in età di scuola primaria, in quel caso prendeteli perché vi daranno un'idea degli argomenti e delle modalità con cui vengono trattati.

    Se invece dovete sceglierli andate nella vostra libreria di fiducia e chiedete di mostrarvi quelli più utilizzati nelle varie materie e poi scegliete quelli che vi sembrano più "ricchi" di contenuti in modo da poter poi selezionare ciò che vi interessa maggiormente.
    Io ho una personale avversione per i libri di testo con mille faccine, animaletti e scritte ovunque, trovo che confondano più del necessario, per mia esperienza i bambini hanno bisogno di libri puliti e chiari che li accompagnino in un percorso senza deviare continuamente con inserti colorati, pupazzetti, box e via dicendo. 

    Cercate anche tra i libri delle vacanze (anche se li userete durante l'anno) perché sono solitamente libri che i bambini possono utilizzare in autonomia per ripassare o riorganizzare le informazioni che avete imparato insieme, contengono giochi, quiz e esercizi divertenti.

    Imparare l'italiano e la matematica

    Le materie che sono più adatte ad essere studiate sui libri sono sicuramente la grammatica e la matematica. Se dovete scegliere dei libri, vi consiglio quelli del metodo analogico di Bortolato, usato anche in molte scuole.

    Dal sito Bortolato.it leggiamo:
    "E’ il modo più naturale di apprendere mediante metafore e analogie, come fanno i bambini che nella loro genialità imparano a giocare, a parlare o usare il computer ancor prima degli adulti.
    Si chiama metodo analogico perché l’analogia e non la logica è lo strumento per conoscere le cose nuove."

    Vi consiglio di utilizzarli in particolare per quel che riguarda la matematica ma sono fatti molto bene anche i testi che accompagnano il bambino nell'apprendimento delle lettere, il disfaproblemi (per chi odia i problemi di matematica classici!) e i libri delle vacanze "i compiti vanno in vacanza".

     

    Altri libri che vi semplificheranno la vita sono quadernini delle regole di italiano e di matematica, un riferimento pronto all'uso su tutte le regole basilari, da consultare ogni volta che ci viene un dubbio. 

    Per quanto riguarda l'antologia io non ho mai ritenuto necessario utilizzarla, se avete possibilità di andare in biblioteca è sicuramente la cosa migliore, noi la frequentavamo regolarmente per scegliere i libri di narrativa che più ci attiravano. Solitamente sceglievo io almeno uno dei libri per ciascuno dei miei figli in modo da essere sicura di fornire stimoli diversi e non fossilizzarci sempre sulla stessa tipologia di storie o di libri.

    Inoltre andare in biblioteca è l'occasione per passare del tempo nella sezione di saggistica per ragazzi dove si può trovare molto materiale per gli argomenti che si studiano e per scoprire nuove passioni.

    Un'altra risorsa importante per i bambini più tecnologici sono le App, guardate per esempio quelle che abbiamo selezionato in questo articolo sulle App per imparare la matematica.

    Non mancate ovviamente di mettere in pratica tutto ciò che imparano sui libri anche nella quotidianità delle vostre giornate, per esempio lasciando che scrivano la lista delle cose da fare o da acquistare, controllino il resto al supermercato, pesino gli ingredienti per la torta, misurino la parete per appendere un quadro, ecc.
    Questo sarà in realtà il vero apprendimento, poiché è solo quando mettiamo in pratica che riusciamo a fissare concetti che altrimenti rimarrebbero astratti.

     

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    Storia, geografia e scienze: youtube è una miniera d'oro 

    Se matematica e grammatica necessitano effettivamente di un libro di testo lo stesso non si può dire per le altre materie come storia, geografia e scienze che sono molto più interessanti se studiate in maniera più creativa.
    Su youtube per esempio trovate tantissimi documentari riferiti alla storia, alla natura e agli animali. Quelli di Alberto e Piero Angela sono tra i migliori se parliamo di storia e geografia ma ne trovate di bellissimi anche su Netflix o sul canale Sky dedicato ai documentari.

    Nella scuola primaria solitamente si inizia la storia e la geografia durante la terza classe accennando l'orientamento nello spazio e le fonti storiche per poi arrivare durante la classe quarta e quinta a trattare la preistoria e l'antica Roma e conoscere le regioni, argomenti che vengono comunque poi ripresi nella prima classe della scuola secondaria.
    Sono argomenti amatissimi dai bambini anche piccoli che si appassionano alle storie di dinosauri e gladiatori. Se riuscite a far vivere la storia come "la storia delle storie" o la geografia come un grande viaggio virtuale (o reale se ne avete la possibilità) li vedrete davvero appassionarsi e ciò che impareranno non lo scorderanno più. Ci sono anche tantissimi film che potete vedere insieme già da quando sono piccoli come il film d'animazione Dinosauri della Disney, Il principe d'Egitto, Mulan o Pocahontas...sono tutti spunti da cui potete partire per approfondire gli argomenti e metterli poi su un asse temporale.

    Per rendere ancora più pratica l'esperienza di apprendimento potete cercare i libri più adatti da leggere insieme, ce ne sono alcuni con finestre pop-up, cartoncini da costruire o da disegnare 

    Per quel che riguarda le scienze una delle cose che piace molto ai bambini sono gli esperimenti, in fondo alla guida trovate una raccolta di siti e risorse dove potete trovare tantissimo materiale da utilizzare.

     

    Imparare l'Inglese e le altre lingue con le app e gli scambi culturali

    Come approcciare invece le lingue straniere? Conosciamo l'importanza che ha oggi l'inglese ma anche le altre lingue straniere sono utili, inoltre sono un ottimo modo per esercitare la memoria, rendere la mente flessibile e conoscere le altre culture. Come fare per iniziare o continuare lo studio di una lingua straniera?

    Sulle lingue straniere ci vengono in aiuto sicuramente le app, Duolingo è utilizzato moltissimo dagli homeschooler perché è semplice e progressivo (oltre che gratuito) ma sono molte le App e i siti che ci aiutano ad imparare una lingua straniera. 

    Se avete lo spazio in casa per ospitare una persona è una buona idea quella di richiedere una ragazza alla pari che vi darà anche una mano in casa, ci sono moltissime associazioni che se ne occupano, noi abbiamo sempre utilizzato un sito che in realtà non si limita alle au-pair classiche: workaway.info. Vi sono persone mediamente più adulte e provenienti da ogni paese che desiderano viaggiare e fare esperienze, è sufficiente inserire il vostro annuncio e selezionare poi le persone che vi contattano in base alle vostre esigenze. 

    Se non avete possibilità di ospitare (o di farvi ospitare) in uno scambio vero e proprio, potete comunque proporre ai vostri figli quello che una volta era "l'amico di penna" e che ora può essere l'amico di Skype!

     

    Imparare "a progetto" con i lapbook

    A scuola normalmente studiamo le materie una separata dall'altra ma non dobbiamo dimenticare che sono tutti argomenti che si integrano e si correlano nella vita reale. Ecco perché le stesse linee guida del Ministero incentivano l'insegnamento per progetti e multidisciplinare.

    Un modo molto divertente per studiare a progetto è il lapbook, in pratica una "tesina" resa in modo visuale, un libricino più o meno complesso in cui mostrare tutte le informazioni su uno specifico argomento.

     

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    Se volete fare un lapbook la prima parte del lavoro consiste nella scelta dell'argomento e nella ricerca vera e propria che potete fare insieme ai bambini prima in biblioteca e poi su internet.
    Sybille Kramer, mamma homeschooler ed esperta di lapbook suggerisce di portare avanti uno stesso argomento per tutto il mese per esempio: l'autore del mese, il musicista del mese, il personaggio del mese o la regione del mese. Ma potete anche scegliere un argomento che fa parte del programma o ancora meglio un argomento che i bambini amano.

    Cercate di trattare l'argomento tenendo conto delle varie materie, quindi per esempio se state facendo un lapbook su Harry Potter potete collegare anche la storia con i castelli medioevali, la geografia con una panoramica dell'Inghilterra e di Londra, l'inglese con la ricerca di alcune frasi in lingua originale, la musica con la colonna sonora... i collegamenti sono potenzialmente infiniti.

    Una volta raccolte e organizzate le informazioni potete partire con la realizzazione pratica, inizialmente potete scaricare un modello già pronto, ne trovate moltissimi su Sololapbook poi man mano che vi impraticherete potrete inventare voi anche il format inserendo finestrelle, ruote colorate, disegni, immagini e tutto ciò che vi viene in mente.
    Sybille Kramer tiene anche dei webinar online dove spiega con esempi pratici come fare diversi tipi di lapbook. Vi consiglio anche il suo e-book "E oggi cosa facciamo" in cui descrive, oltre ai lapbook, molti degli strumenti che ha utilizzato con i suoi figli come la corda del tempo e le mappe.

    Le altre risorse per gli homeschooler

    Su web potete trovare idee e riflessioni su molti siti e blog dedicati all'homeschooling, se capite abbastanza bene l'inglese avrete accesso a tantissimo materiale proveniente dagli homeschooler in America dove questo percorso è realtà abbastanza comune. Alla fine della guida trovate un elenco di siti interessanti.

    Inoltre i ragazzi stessi con il vostro aiuto potranno imparare a fare ricerche sugli argomenti di studio utilizzando il computer collegato a internet.

    Altri luoghi che visitano spesso gli homeschooler sono i musei e le mostre temporanee sia per approfondire un certo argomento sia per partecipare alle attività organizzate dai musei che spesso sono dedicate specificatamente ai bambini.

    Infine la "risorsa" più utile è forse la vita quotidiana che a ben pensarci offre spesso spunti di apprendimento anche nelle cose più banali come fare la spesa, cucinare una ricetta, imbiancare una  parete, prendersi cura degli animali domestici,  organizzare una caccia al tesoro per il compleanno, organizzare le vacanze estive, ecc.

    Se i nonni, gli zii o gli amici si offrono per aiutare vostro figlio su una cosa specifica (per es. uno strumento musicale o un lavoro pratico) accettatelo con gioia, non solo darà modo a vostro figlio di imparare da qualcuno che ha quella passione ma gli darà anche la possibilità di avere a che fare con altri adulti e darà anche a voi preziosi momenti di tranquillità.

    Se siete fortunati potete trovare nel vostro territorio anche altri adulti che si offrono di mostrare ai bambini il loro lavoro, in particolare se è un lavoro pratico come l'agricoltore, il falegname, lo stampatore, ecc.

    Quelli che vi ho dato sono solo alcuni spunti che vengono dalla mia esperienza e da quella delle tante famiglie che abbiamo conosciuto in questi anni ma il messaggio principale che voglio passarvi è che  esistono milioni di possibilità di apprendimento intorno a noi e a cui magari non abbiamo mai pensato. Se ci togliamo dall'idea classica che si può imparare solo seduti ad un banco con un libro davanti possiamo creare un ambiente creativo e stimolante indipendentemente dalle nostre possibilità economiche.

     

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    Documentare il percorso e scrivere il programma

    E' importante documentare sempre le attività che fate, intanto perché sarete stupiti a fine anno nel notare quante cose avete fatto o quanti libri avete letto e poi perché se fate l'esame di idoneità vi viene solitamente richiesto il programma svolto (parlerò di esame in una delle prossime sezioni).

    Se siete molto costanti potete tenervi un quadernino in cui alla sera vi appunterete come è andata la giornata, se invece, come me, sapete già che non riuscirete a farlo ogni giorno prendete l'abitudine di scattare molte foto, dalla ricetta alla passeggiata, dal lavoretto al libro scelto, fotografate il più possibile poi quando avete tempo vi riguardate le foto e vi appuntate le cose più importanti.

    Molti genitori homeschooler sia in Italia che in America aggiornano regolarmente un blog proprio per tenere traccia delle attività fatte e con il tempo sono diventati anche dei punti di riferimento per tutti coloro che fanno homeschooling. Ormai fare un blog è davvero alla portata di tutti quindi se vi piace condividere ciò che fate potete aprirne uno o creare una pagina Facebook.

    In estate o quando avete più tempo a disposizione potete scrivere il programma svolto nell'anno precedente (ma se dovete presentarvi all'esame vi verrà richiesto in aprile). 
    Potete fare una breve introduzione in cui magari citate le linee guida che avete seguito o gli avvenimenti che hanno segnato la vostra vita famigliare, per esempio se ci sono stati lunghi viaggi o esperienze importanti da segnalare.

    Cercate di tracciare un percorso tra le varie materie, segnando in particolare i progressi che il bambino ha fatto, gli argomenti a cui si è interessato maggiormente e le cose che di sicuro ha imparato. Ma annotate anche i libri che ha letto e le esperienze che ha fatto e che sono diventate parte del suo bagaglio.

     

    Unschooling: imparare senza programmi

    L'unschoooling è  una versione non strutturata dell'homeschooling ovvero si lascia libero il bambino di apprendere liberamente ciò che più lo interessa, stimolandolo e mostrandogli attivamente proposte nuove ma senza forzarlo, senza fare programmi e senza fissare dall'esterno gli obbiettivi da raggiungere.
    Questo tipo di apprendimento è nato in America sotto la spinta di John Holt, educatore e autore di diversi libri  che, dopo aver passato diversi anni all'interno delle scuole, si è convinto che una vera riforma del sistema scolastico non era possibile e che
    "i bambini a cui è fornito un ricco e stimolante ambiente di apprendimento avrebbero imparato ciò che erano pronti ad imparare, nel momento in cui erano pronti ad impararlo"

    Nell'unschooling il bambino è libero di dare spazio alle sue passioni a cui di solito si dedica in modo totale. Potete per esempio trovare un bambino unschooler che magari stenta nella scrittura ma che è in grado da solo di programmare un software o che conosce alla perfezione il sistema solare o ancora che sa disegnare meravigliosi paesaggi. Oppure potete trovare un bambino che legge e scrive di continuo ma che non è per nulla interessato alla matematica e via dicendo.

    Il fatto che nel nostro sistema scolastico si dia grande importanza ad alcune materie (come italiano e matematica) e si releghino in un angolo l'arte, la musica, lo sport e i lavori pratici è solo una scelta arbitraria compiuta forse un secolo fa e che penalizza tantissimi ragazzi che hanno queste competenze naturali.
    E' il frutto di una scuola nata durante la rivoluzione industriale e che forse sarebbe ora davvero di  riformare, lo spiega molto bene Sir Ken Robinson in un famosissimo video.

    Qualunque sia lo stile di apprendimento che pensate di proporre ai vostri figli vi consiglio caldamente di leggere i libri di John Holt poiché è molto interessante l'analisi che fa di come i bambini imparano quando sono lasciati liberi di scegliere.

     

    Deschooling: il periodo di descolarizzazione

    La scelta di cominciare l'istruzione parentale può avvenire in due modi:

    • perché lo si percepisce come più vicino alle esigenze della propria famiglia (in particolare quando avviene all'inizio del percorso scolastico)
    • oppure perché si è rimasti delusi dalla scuola.

    Nel secondo caso il bambino inizia la scuola, magari la frequenta per diversi anni e poi il genitore, spinto dalla frustrazione (o spesso dalla disperazione) di vedere il proprio figlio in un ambiente inadeguato effettua il ritiro da scuola.

    Quando il bambino inizia a fare homeschooling e si trova a casa, libero di disporre del suo tempo e libero dalla struttura organizzata della scuola, spesso sembra aver perso ogni interesse, ciondola davanti alla TV o rifiuta qualsiasi proposta da parte dei genitori.

    Ecco perché si parla di deschooling ovvero di quel periodo di cui il bambino ha bisogno per liberarsi da eventuali ricordi di noia e frustrazione legati all'apprendimento e per capire come può organizzare tutto il tempo libero che d'improvviso si ritrova.

    In questo caso il genitore può essere d'aiuto in due modi diversi a seconda del carattere e dell'età del bambino: 

    • se il bambino rifiuta le nostre proposte o comunque vediamo che associa sentimenti ed emozioni negative verso qualsiasi tipo di apprendimento potrebbe semplicemente aver bisogno di tempo, lasciatelo libero di "annoiarsi" per un po', anche davanti alla TV o allo smartphone. Vedetelo come una "camera di decompressione" in cui ha bisogno di stare per un po' prima di recuperare una sana curiosità che appartiene a ogni essere umano.

    • se il bambino fa mille cose ma non ne porta nessuna avanti, sembra confuso e vuole fare tutto e niente, forse ha bisogno di avere qualcuno che lo aiuti ad organizzarsi, che decida in quale orario deve dedicarsi allo studio e in quale orario invece può avere del tempo libero e a cosa dedicarsi. In fondo fino a poco prima il suo tempo era completamente organizzato da qualcun altro, ha bisogno di imparare a farlo in autonomia.

    In linea generale comunque quando iniziate a fare homeschooling dopo essere usciti da scuola fate qualcosa che al bambino piace fare, se ama cucinare con voi, fate una ricetta nuova al giorno; da lì potrebbe venirvi la curiosità di guardare le ricette regionali, e poi scoprirete che in Piemonte si mangia molta carne perché ha tanti allevamenti di bovini, e allora vi verrà voglia di visitarne uno; mentre andate potreste passare davanti ad una Chiesa antica: provate a leggere le iscrizioni con i numeri romani e tornando a casa magari al bambino sarà venuta voglia di vedere un documentario sull'antica Roma... e via dicendo. In sostanza fate in modo di divertirvi e di emozionarvi, sono due ingredienti essenziali per apprendere meglio e più velocemente.

     

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    Scuola parentale 

    Molte famiglie che fanno homeschooling si uniscono per aiutarsi a vicenda o per dividere le spese per un educatore esterno. Spesso questi gruppi sono riuniti in un'associazione e possono condividere lo studio per uno o più giorni alla settimana fino ad arrivare ad una organizzazione simile a quella di una scuola, infatti vengono chiamate scuole parentali anche se il termine è improprio perché sono a tutti gli effetti bambini homeschooler.

    Questi gruppi sono solitamente di ispirazione libertaria, montessoriana o steineriana ma anche un mix di diverse metodologie. Hanno come risvolto positivo quello di promuovere l'apprendimento in gruppo, che è sempre molto stimolante per i bambini, oltre che garantire una buona socializzazione e confronto tra coetanei.

    Ho chiesto a Virginia, mamma di due figli di 9 e 13 anni, di raccontare la sua esperienza con il gruppo di cui fa parte:

    "Ho ritirato mia figlia dalla scuola statale dopo la quinta elementare, mentre il fratellino non ci ha mai messo piede. Avendo avuto modo di vivere entrambe le esperienze, posso fare un paragone tra le due, e devo dire che non tornerei mai indietro, allo stress delle levatacce mattutine, ai compiti, ai voti e al lento spegnersi della curiosità dei bambini. La cosa migliore dell’homeschooling, secondo me, è il minor carico di stress e la possibilità di creare una relazione profonda coi figli, senza fretta e senza ansie da prestazione.

    D’altra parte, un limite dell’homeschooling, a mio parere, è la limitata possibilità di condividere esperienze coi coetanei. Nel nostro caso, infatti, dopo un primo anno di educazione parentale vera e propria, non volevamo chiuderci e isolarci nel nostro microcosmo familiare, perciò abbiamo cercato di fare rete con altre famiglie, per creare un gruppo di bambini e ragazzi che potessero condividere le attività quotidiane. Non è certamente stato facile, perché tutti noi siamo cresciuti in una società individualistica e siamo poco abituati a creare esperienze comunitarie, ma ora il nostro percorso è ormai arrivato al terzo anno di attività, e le famiglie coinvolte sono parecchie.

    I bambini sono suddivisi per fasce di età e gruppi di interesse e si incontrano quotidianamente per fare varie attività e laboratori; il tutto è autogestito dai genitori stessi, con l’aiuto di educatori di supporto. Quest’esperienza è molto stimolante e i bambini ne sono felicissimi, ma bisogna considerare che l’impegno quotidiano per le famiglie è davvero enorme, come anche lo sforzo di gestire e coordinare persone molto diverse fra loro. La cosa bella è che in questo tipo di realtà i figli degli altri diventano anche un po’ figli tuoi, e quindi tutto si regge sulla fiducia reciproca, anche questa una difficile conquista.
    In una società retta in gran parte sulla competizione, la prima e - secondo me - più grande lezione che imparano i nostri bambini è che gli adulti possono collaborare per un obiettivo comune, superando i conflitti e i diversi punti di vista."

    Abbiamo parlato di questo argomento anche in un articolo specifico che spiega bene cosa sono le scuole parentali e come funzionano.

  • Gli esami di idoneità e di Stato

    L'homeschooling non è una scelta per la vita, se ad un certo punto cambiate idea o la vostra organizzazione non vi permette più di continuare, potete far rientrare il bambino nel percorso scolastico richiedendo l'esame di idoneità per la classe in cui volete iscriverlo. L'esame serve anche a certificare il percorso di istruzione cioè a dimostrare che il bambino ha effettivamente svolto il programma di quella specifica classe, chi decide di affrontarlo lo fa principalmente per "mettersi al sicuro" nel momento in cui per vari motivi non si riuscisse più a fare homeschooling.

    Salvo casi particolari l'esame di idoneità deve essere richiesto dalla famiglia entro la fine di aprile e viene svolto a giugno. La cosa migliore è prendere un appuntamento con il dirigente scolastico già verso Gennaio in modo da accordarsi sulle modalità e sulle richieste che verranno fatte al bambino, così che potete avere il tempo di preparare tutto.

    Il punto di riferimento per le competenze sono le Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione, come leggerete sono molto generiche e fissano solo i criteri di base, ecco perché è importante capire bene quali sono le richieste specifiche della scuola in cui sosterrete l'esame.

    E' possibile richiedere l'esame in una scuola diversa da quella di territorio, ma solo quella di territorio è obbligata ad approntare l'esame per voi quindi se volete scegliere un'altra scuola dovete prendere accordi direttamente (e io consiglio sempre di farlo per iscritto).

    Dall'anno scolastico 2017/2018 è entrata in vigore la nuova legge sulla "Buona scuola" in cui è stato inserito un articolo specificatamente per chi pratica istruzione parentale in Italia:

    Decreto legislativo n. 62/13 aprile 2017, art. 23:
    In caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.”

    Su questo tema, che è molto controverso, vi rimando alla lettura dell'articolo "esami di ideonità: tra ordinanze e decreti legislativi" scritto da Luciana Foti sul sito L'apprendimento in famiglia

    Per quanto riguarda gli esami di fine ciclo, cioè quelli di terza media e la maturità, seguono un iter molto simile a quello degli esami di idoneità, devono essere richiesti alla scuola entro aprile e svolti a fine anno scolatico.
    La differenza è che mentre gli esami di idoneità in genere vedono il bambino da solo davanti ad una commissione di insegnanti della scuola, per gli esami di III Media e di Maturità i ragazzi vengono valutati come privatisti insieme ai loro coetanei e sostengono quindi lo stesso esame di un bambino che frequenta la scuola.

     

    La socializzazione

    Una guida sull'homeschooling non può essere davvero completa se non vi è almeno un paragrafo dedicato alla domanda che TUTTI vi faranno: "se non va a scuola come farà a socializzare?"

    Ma cosa significa davvero "socializzazione"? Se ci pensiamo bene stare seduti allo stesso banco con gli stessi compagni e gli stessi insegnanti non dà sicuramente la possibilità di avere stimoli nuovi tutti i giorni da questo punto di vista. Sicuramente la scuola è uno dei luoghi in cui i bambini si relazionano tra coetanei ma ve ne sono molti altri come lo sport, lo scoutismo o anche solo il parco giochi.

    Purtroppo negli ultimi anni gli spazi di socializzazione dei bambini sono stati quasi completamente azzerati, un po' perché il carico dei compiti e dello studio a casa è notevolmente aumentato, un po' perché il gioco da cortile è considerato "pericoloso", un po' perché molti luoghi di socializzazione sono stati sostituiti da luoghi commerciali. Il problema della socializzazione quindi esiste indipendentemente dal fatto che i bambini vadano a scuola o meno.

    Senza parlare dei casi di cronaca sul bullismo che tutti leggiamo sui media (solo su questo ci sarebbe molto da scrivere), c'è da dire che purtroppo sono troppo pochi gli insegnanti che si prendono cura del gruppo classe con attività mirate e il lavoro di gruppo è relegato a pochissimi momenti. Proprio ultimamente una ricerca di skuola.net sui viaggi di istruzione scolastica ha evidenziato che 1 bambino su 10 non parteciperà alla gita e tra questi uno su tre dichiara di non avere voglia di passare del tempo con i propri compagni di scuola.

    Nella nostra società della comunicazione in cui passiamo molte ore sui social media, è diminuita la capacità delle persone (non solo nei bambini!) di avere relazioni vere, di comunicare in modo sincero e profondo con gli altri. Questo è ciò che dobbiamo recuperare, non serve forzare i bambini in uno stesso ambiente per molte ore (spesso senza la possibilità di parlarsi tra loro), occorre che gli adulti si prendano cura di questo aspetto creando luoghi e momenti in cui creare una vera possibilità di socializzazione.

    Per questo è importante essere ben integrati nel territorio, andare al parco giochi, partecipare alle occasioni sociali, come feste ed eventi, avere relazioni frequenti con amici e parenti con figli... è importante che i bambini siano liberi di scegliere con chi si sentono più in sintonia, non è detto che facciano amicizia con bambini dello stesso anno, potrebbero preferire la compagnia di bambini più piccoli o più grandi, potrebbero trovarsi meglio in piccoli gruppi o al contrario aver bisogno di avere sempre molte persone intorno. 

    A proposito di questo argomento potete guardare questa breve ma interessante intervista a Raffaella Cataldo, mamma homeschooler, insegnante e formatrice che ha creato Disimparando s'impara, il primo percorso di formazione esperienziale in pedagogia non direttiva

     

     

    Homeschooling e lavoro: come conciliare le due cose?

    Conciliare la scuola a casa e il lavoro è difficile. Ecco, l'ho detto, forse avreste sperato in un commento diverso ma non vi dirò stupidaggini.
    Essere genitori e seguire i propri figli a scuola è già abbastanza complicato, lo è ancora di più quando dovete organizzarvi per essere disponibili non solo nelle ore pomeridiane dopo la scuola, ma per tutto il giorno e occuparvi anche della loro istruzione.
    Una notizia positiva però c'è, non dovrete star dietro a tempi dettati da qualcuno esternamente ma potete organizzare i tempi e i ritmi nel modo migliore per voi.

    Mi spiego meglio, quando i vostri figli vanno all'asilo o a scuola dovete accompagnarli, riprenderli, organizzare che ci sia qualcuno a casa quando ci sono le feste, gli scioperi o quando improvvisamente si svegliano con la febbre. Inoltre dovete seguire gli impegni della scuola come i colloqui, le riunioni, i compiti a casa e i vari spettacoli e appuntamenti che richiedono la presenza dei genitori.
    Questo spesso obbliga almeno uno dei due genitori ad avere un lavoro flessibile, un part-time o a rinunciare del tutto al proprio lavoro (e stipendio) per poter seguire i figli.

    Il problema della conciliazione quindi non si limita ai genitori che fanno homeschooling, il vantaggio con la scuola famigliare è che, se il lavoro ve lo consente, il tempo dedicato ai bambini e quello dedicato al lavoro può essere scelto in base alle vostre esigenze.
    Per esempio un genitore potrebbe lavorare solo nei fine settimana e l'altro durante la settimana, oppure un genitore potrebbe lavorare durante le ore serali e notturne e l'altro avere un orario canonico. Se i bambini andassero a scuola uno dei due perderebbe praticamente la possibilità di vedere i propri figli, mentre se i bambini sono a casa, entrambi i genitori potrebbero godere del tempo insieme ai figli e potrebbero seguirli nella loro istruzione in momenti diversi.

    Inoltre non avendo tempi già prefissati l'organizzazione della giornata può seguire i vostri ritmi dettati magari dal lavoro, dagli impegni che avete, dalle possibilità di aiuto che avete, ecc. Potete anche programmare dei viaggi in periodi che non sono quelli canonici soprattutto se il vostro lavoro non vi consente di prendere le ferie d'estate. 

    Quello che voglio dirvi è che se avete entrambi un lavoro full-time con il classico orario di ufficio e non avete intenzione di fare dei cambiamenti allora fare homeschooling potrebbe non essere la scelta per voi ma se invece avete possibilità di essere flessibili cercate di pensare un po' fuori dagli schemi e forse riuscirete a trovare una buona soluzione, magari facendovi aiutare da qualche parente o condividendo il percorso con altri genitori.

    Nella mia esperienza, con il rientro a scuola dei miei figli ho sicuramente guadagnato spazio mentale per dedicarmi meglio ai miei progetti di lavoro ma di sicuro non ho guadagnato tempo poiché tra preparazione del mattino, rientro pomeridiano in orari diversi, impegno dei compiti e varie riunioni a scuola occupo comunque una buona parte della giornata.

     

    E se vogliono (o devono) rientrare in scuola?

    Ad un certo punto il bambino potrebbe sentire il desiderio di entrare (o rientrare) a scuola, un po' perché tutti parlano della scuola, un po' per mettersi alla prova, un po' per curiosità...oppure le condizioni iniziali che vi hanno permesso di fare homschooling non ci sono più perché è cambiata la vostra situazione di lavoro o famigliare. 

    In questi casi fate l'iscrizione e richiedete l'esame di idoneità alla classe in cui decidete di iscrivere vostro figlio. Purtroppo non è possibile richiedere l'esame in qualsiasi momento dell'anno quindi è una riflessione che va fatta a inizio anno, diciamo a gennaio o febbraio per poter richiedere l'esame entro aprile, sostenerlo in giugno e iniziare l'anno scolastico a settembre.

    Tutti i bambini homeschooler che ho conosciuto che sono rientrati in scuola, dopo un primo periodo di assestamento, non hanno avuto grossi problemi a seguire le lezioni, studiare in modo tradizionale e raggiungere buoni risultati. Anzi, solitamente gli insegnanti sono molto contenti di questi bambini che mostrano curiosità e voglia di imparare.
    Anche per quel che riguarda il rispetto dei ritmi e delle regole all'interno della scuola i bambini in poco tempo imparano cosa ci si aspetta da loro e si adeguano facilmente pur mantenendo un grande senso della giustizia che li fa insorgere nel momento in cui assistono a episodi di bullismo oppure di prevaricazione da parte degli insegnanti (sappiamo tutti che alcuni insegnanti non sono un grande esempio di rispetto purtroppo).

    Potete leggere la nostra intervista a Maria Grazia, mamma homeschooler di 3 figli, uno dei quali, dopo l'esame di terza media da privatista, ha iniziato a frequentare il liceo classico (ora anche la seconda figlia ha passato l'esame di terza media e sta frequentando il liceo linguistico)

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