Toni Capuozzo - "DOPO L'ORRORE"

 

Tony Capuozzo, che di esperienza di guerre ne ha tanta, ieri per aver dato la sua versione dei fatti in TV è stato letteralmente linciato. Oggi ha deciso di scriverla.

Riflettete sulle domande che pone in questo articolo e avrete tutte le risposte che cercate. Buona lettura.



La prima domanda che mi sono fatto è : pensi che sia impossibile che i russi, ritirandosi, abbiano fatto, per vendetta e odio, una strage di civili ? Non lo ritengo impossibile, ho visto troppe volte che la guerra porta a dare il peggio di sé.

La seconda domanda è stata: pensi che sia impossibile che gli ucraini, aggrediti, bisognosi di aiuto, ansiosi di coinvolgere la comunità internazionale, abbiano “costruito” la scena? Ho una lunga esperienza, dal Kossovo al Libano, da Betlemme a Belgrado, di situazioni forzate, modificate, usate: in guerra ogni mezzo è buono. In più, in questo caso, ci sono i precedenti della ragazza di Mariupol (diceva la verità allora, o la dice adesso ?), il mistero del teatro di Mariupol, i numeri che vengono forniti dalle Nazioni Unite e dagli ucraini su vittime civili e perdite militari russe (sarebbero morti 400 militari russi per ogni civile ucciso….). Il mestiere del giornalista è farsi domande, anche quelle scomode.
 
E allora mi ha sorpreso una sequenza di date:
 
- il 30 marzo le truppe di Putin abbandonano Bucha
 
- il 31 marzo il sindaco, davanti al municipio, rilascia una dichiarazione orgogliosa, sul giorno storico della liberazione. Non parla di vittime per le strade.
 
-il 31 marzo Maxar Technologies pubblica le foto satellitari che rivelano l’esistenza di fosse comuni attorno alla chiesa. E’ una scoperta che poteva essere fatta a terra: è la fossa che pietosamente gli abitanti del posto hanno iniziato a scavare il 10 marzo per seppellirvi i propri morti nella battaglia – siamo poco lontani dall’aeroporto di Hostomel- in cui nessuno avrebbe fatto distinzioni tra civili e militari.
 
Il 1 aprile va in onda a Ukraine TV24 l’intervista al sindaco. Non è accompagnata da alcun commento su morti per strada.
 
Il 1 aprile un neonazi che si fa chiamare Botsman posta su Telegram immagini di Bucha. Dice solo di aver trovato un parlamentare, in città, non parla di morti. Ma lo si sente rispondere a una domanda: “Che facciamo con chi non ha il bracciale blu’?” “Sparate”, risponde.
 
Il 2 aprile la Polizia ucraina gira un lungo filmato sul pattugliamento delle strade di Bucha (che non è enorme:28mila abitanti). Si vede un solo morto, un militare russo, ai bordi della strada. Nel filmato, lungo 8 minuti ci sono abitanti che escono dalle case, e passanti che si fermano a parlare con la polizia. Lieti di essere stati liberati, ma nessuno parla di morti per strada. La cosa peggiore è quando uno racconta di donne costrette a scendere in una cantina, e uomini prelevati per essere interrogati.
 
Il 3 aprile il neonazi su Telegram incomincia a postare le foto dei morti. A tre giorni pieni dalla Liberazione.
 
Il 4 aprile, ieri, il New York Times pubblica una foto satellitare che riprende i morti per strada, spiegando che è stata scattata il 19 marzo (quindi i corpi sarebbero per strada da quasi due settimane, sembrano le armi chimiche di Saddam).
 
Va da sé che onestà e indipendenza (che poi uno scambi l’indipendenza come dipendenza da Mosca mi fa solo ridere amaramente) impongono domande.
 
Com’è che gli abitanti di Bucha che, sotto la dura occupazione russa, seppellivano i propri morti, questi invece, pur liberi, li lasciano sulle strade ?
 
Com’è che attorno ai morti non c’è quasi mai del sangue ?  Se una vittima viene sparata alla tempia, è una pozza, finchè il cuore batte. Se gli spari che è già morto, niente sangue.
 
Com’è che in una cittadina piccola e in guerra, dove nessuno presumibilmente si allontana da casa, nessuno ha un gesto di pietà, per tre giorni, neanche uno straccio a coprire l’oscenità della morte ?
 
Erano morti nostri o altrui ?

Se uno vuole credere, se cioè è questione di fede, anche l’osservazione che i morti, per bassa che sia la temperatura non si conservano così, è inutile. Morti pronti per il camera car che è una gimkana tra i corpi. Una volta tirai un sasso a un randagio, io che amo gli animali, perché si stava cibando del corpo di un terrorista, e non era in una città affamata.
 
Purtroppo mi interessano poco le testimonianze de relato – “mi hanno raccontato che”- o i servizi che aggiungono alla scena solo rabbia e indignazione, e pietà all’ingrosso. Ricordo ancora a Gerusalemme il responsabile della sede RAI scrivere una mail privata ai dirigenti palestinesi attorno alle immagini di un linciaggio a Ramallah: “La Rai non avrebbe mai mandato in onda immagini che vi danneggino”. I gonzi pubblicarono la mail di solidarietà sui giornali. Né mi turbano le accuse dei tifosi, dei trombettieri e dei tamburini. Senza insulti sono disposto a discutere con chiunque, e so che quelle persone, chiunque fossero, in qualunque circostanza fossero state uccise, a qualunque scopo venissero esibite (i russi per terrorizzare, gli ucraini per emozionare il mondo) sono morte nel modo peggiore, e meritano pietà e giustizia, non propaganda
 
Resta l’orrore, e la speranza che commissioni severe indaghino e la facciano pagare ai responsabili. Se sono russi, irraggiungibili, resteranno nell’album delle infamie. Se qualche ucraino ha abbellito o costruito la cosa, è giusto almeno porsi un altro paio di domande scomode.
 
Come fai a non mandare armi a un popolo così martoriato, come fai a non reagire all’orrore ?
 
Come fai a convincere l’opinione pubblica mondiale che bisogna mandare altre armi e puntare a punire l’invasore, non a negoziarne il ritiro ?
 
Come si giustifica un’escalation ?
 
In poche parole: a chi giova ?
 
Ma, attenzione, anche rispondere a questa domanda non dà alcuna certezza. Perché la guerra è calcolo, ma ancora di più follia e stupida ferocia.



🔴🔴🔴

Bucha, la firma nazi della strage.



Il sindaco di Bucha tutto contento il giorno dopo il ritiro dei russi e il giorno prima dell'arrivo di Azov. Non si era accorto dei cadaveri per strade? O questi non c'erano ancora?


Si potrebbe titolare bagatelle per una strage. Ma il fatto è che da mezzo secolo stiamo subendo un lavaggio del cervello che nella sua essenza consiste nella soppressione delle facoltà analitiche della mente umana per dar spazio all’immediatezza emotiva: questo funziona con la pubblicità, con politica, con la geopolitica, in qualsiasi campo e permette – assieme alla manipolazione delle informazioni  – di diffondere le più rozze e incoerenti narrazioni  che in altri tempi non avrebbero potuto passare neanche il vaglio dello scemo del villaggio. E questo meccanismo è in azione per quanto riguarda la strage nazista di Bucha che viene attribuita ai russi in maniera palesemente assurda, come del resto è capitato molte volte e per molti avversari negli ultimi decenni. Intanto non esiste alcun motivo al mondo per cui le truppe russe dovrebbero aver compiuto una strage a Bucha che è un piccolo centro a nord di Kiev sgomberato il 30 marzo come prova di buona volontà durante i colloqui di pace. Dunque cosa fanno i russi? Dicono: per mandare avanti le trattative vi mostriamo la volontà effettiva ritirandoci da un  piccolo centro. Ma prima di andare via vi compiono una strage in maniera da darsi la zappa sui piedi in maniera clamorosa. E’ un totale assurdo, eppure sottoposta a un trattamento emotivo anti verità  la maggior parte gente non riesce a vedere questo abbagliante non senso.

Questa la cornice, ma non funziona nemmeno la scansione degli eventi che anzi dimostra la provocazione nazista:

27 marzo  Viene diffuso il filmato della tortura dei prigionieri di guerra russi da parte di soldati ucraini. Il video suscita una condanna diffusa, anche da parte di alcuni personaggi pubblici occidentali che mette obiettivamente in pericolo la narrazione ufficiale Nato tutta spostata a favore dell’ultranazionalismo ucraino.

29 marzo Ai colloqui di pace di Istanbul l’esercito russo annuncia un ritiro parziale dalla zona di Kiev visto che si erano create le condizioni per un ridimensionamento delle ostilità attorno a Kiev, e che  la delegazione ucraina si era impegnata a fare luce sugli episodi di tortura. La delegazione russa è caduta in un tranello, innescato dal desiderio di spostare più truppe possibili nella saccatura del Donbass dove l’esercito ucraino è circondato. A questo punto bisognerebbe però cambiare parecchio nella delegazione che manda avanti le trattative di pace e che evidentemente non è del tutto all’altezza della situazione, soprattutto in un momento in cui la strategia russa sta cambiando.

30 marzo – Le truppe russe lasciano Bucha

31 marzo – Il sindaco di Bucha annuncia la “liberazione” della città, non fa menzione di atrocità e non si accorge dei cadaveri per le strade, come si può  accertare da un suo video in cui appare tutto contento e sorridente. Non c’è da stupirsene nessuno può fare il sindaco in Ucraina se non è di simpatie filonaziste.

1/2 aprile – I nazisti Azov entrano a Bucha. Il New York Times scrive:  Sabato, i soldati ucraini del battaglione Azov hanno attraversato i resti di un convoglio militare russo nella città di Bucha, recentemente liberata, appena fuori la capitale dopo il ritiro dei russi.

2 aprile – la principale agenzia di stampa ucraina scrive:  “le unità speciali della polizia nazionale ucraina hanno iniziato a ripulire l’area dai sabotatori e complici delle truppe russe.”

3 aprile – Il ministero della difesa ucraina pubblica il video delle atrocità “russe”. Sempre il New York Times che citiamo come capofila della narrazione pubblica: “I filmati pubblicati dal ministero della Difesa ucraino e le fotografie delle agenzie di stampa mostravano i corpi di uomini in abiti civili per le strade di Bucha, una città a nord-ovest di Kiev”. In una prima redazione del  pezzo figurava la frase poi cancellata “Il New York Times non è stato in grado di verificare in modo indipendente le affermazioni del ministero della Difesa ucraino e di altri funzionari.” Del resto anche Pentagono  che per la cronaca comprende anche la Defense Intelligence Agency e la National Security Agency fa sapere di non essere in grado controllare le notizie su Bucha il che la dice lunga anche riguardo al braccio di ferro in atto in Usa, mentre in una trasmissione della Cnn un veterano della diplomazia americana, Jack Matlock, ha detto che non ci sono prove che Mosca sia responsabile di quanto accaduto a nel paese vicino Kiev  il suo intervento è stato poi tagliato perché potrebbe mettere in moto le cellule grigie atrofizzate.

Basta vedere questa sequenza per comprendere che siamo ancora una volta di fronte a un totale falso e come avvenuto molte volte negli ultimi decenni una  strage lucidamente perpetrata viene attribuita ad altri. Del resto c’è da dire che nel Natostan  pochi hanno compreso la natura dell’azione russa che tutti interpretano alla stregua della normale invasione occidentale con la solita coda di centinaia di morti civili e quindi applicano la medesima logica agli altri. In realtà l’operazione russa mira a creare un Ucraina neutrale e libera dagli estremisti di Pravy Sector che sono gli unici a volere la guerra. Un giorno anche i meno dotati capiranno che in realtà la stragrande popolazione ucraina non odia affatto i russi, ma è ostaggio di quel milione di nazisti, quinte colonne,  consiglieri, ong e contractor che alimenta la guerra. Del resto con un presidente americano direttamente implicato nella corruzione ucraina e nella gestione dei biolaboratori dove si creano patogeni contro la popolazione russa  e non solo , c’era da aspettarsi che la disperazione producesse questi effetti: ormai sta crescendo in Usa l’allarme  per un presidente mentalmente ormai inabile e per giunta coinvolto personalmente nelle faccende ucraine. La messa in scena di una provocazione era ampiamente prevedibile.

FONTE 

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