Il governo vuole vedere i decessi crescere, non calare

 Luca Speciani, presidente dell’associazione Ampas, ha pubblicato delle notevoli considerazioni sulla situazione attuale: «C’è un limite alla presa per il c**o?»

Avevamo avuto il piacere di intervistare il dottore a maggio dopo che Ampas, un’associazione con più di 800 medici, aveva rilasciato un comunicato molto severo nei confronti delle decisioni prese dal governo.

Per il medico di Ampas tutti i dati dei tamponi sono falsati. Per ottenere un positivo eseguono numerosi clcli di PCR e mettono sullo stesso piano chi è veramente malato con chi ha un solo innocuo viroma nell’organismo.

«Hanno incominciato con la balla degli asintomatici infettivi, per continuare con il conteggio di migliaia di persone sane tra i “contagiati” grazie a tamponi farlocchi che non distinguono tra un’influenza normale e Covid-19».

Luca Speciani: «Tutto questo ha uno scopo preciso»

Speciani ha ricordato che ogni anno le terapie intensive collassano durante i picchi influenzali. Molte persone fragili muoiono anche con la normale influenza. «Ma allora non c’era da mandare a pu**ane l’economia di un paese per consegnarlo nelle mani del gruppo Bilderberg».Il medico ha spiegato che negli anni scorsi i decessi erano gli stessi di oggi solo che adesso sono spariti i morti per altre cause. «Hanno solo trasformato una parte dei 1.800 morti giornalieri italiani in morti da Covid19».


Il divieto di fare autopsie dettato dall’OMS di Bill Gates, l’accantonamento di cure economiche ed efficaci come il plasma e l’idrossiclorochina, sono stati dei segnali forti per Luca Speciani.


«Qualunque persona sana di mente avrebbe dovuto ormai capire che siamo davanti alla più grande presa per il c**o dal dopoguerra ad oggi». 


Per il presidente di Ampas «tutto questo ha uno scopo preciso. Distruggere l’economia, uccidendone la sua forza trainante, l’impresa privata».


Luca Speciani ha elencato tutte le attività che sono state chiuse mentre i tabaccai sono aperti 24 ore su 24: «Un segnale chiaro sulle priorità di questo governo che vuol vedere i decessi crescere, non calare».


L’economia al tracollo

Per il medico non è convincente la storiella che l’attuale sacrificio permetterà di non chiudere tutto a Natale.

Speciani ha spiegato che il picco influenzale c’è tra fine dicembre e metà febbraio e, finché il conteggio dei positivi sarà basato su tamponi inaffidabili, potranno continuare a raccontarci che l’epidemia è in crescita.

«C’è un limite alla presa per il c**o? Avete capito o no che lo scopo è la distruzione della nostra economia così come la conosciamo oggi? Quali aziende, tra le poche che erano sopravvissute al primo lockdown, reggeranno al secondo? Nessuna».

La preoccupazione del medico ricade sulle partite IVA che inesorabilmente chiuderanno, una a una, creando una scia di disoccupati.

«Credete forse che questo possa avvenire senza traumi? Senza che qualcuno sfasci vetrine e auto della polizia? Siete illusi. Presto, nella totale bancarotta statale (già si stima per quest’anno un 50-70% di entrate fiscali in meno) finirete coinvolti anche voi, che tanto inneggiate a nuovi lockdown».

Luca Speciani ha definito le mascherine un simbolo di sottomissione e i vari divieti dei tentativi per impedire le proteste.

«Facciamo funzionare il cervello: cosa abbiamo da perdere? La soluzione è una sola: pacifica, serena, decisa. Rialziamo la testa e teniamo tutto aperto. Tutti. Tutti insieme. Un Dpcm è poco più di un atto amministrativo e non può imporre, nemmeno in stato di emergenza, di violare leggi dello stato o addirittura di comprimere i diritti costituzionali su cui si basa la nostra democrazia».

Luca Speciani: «La disobbedienza civile diventa un dovere»

Per il presidente di Ampas: «La disobbedienza civile diventa un dovere quando i governanti sono corrotti e perseguono obiettivi diversi da quelli della difesa della nostra costituzione e della nostra, pur fragile, democrazia».

Il medico ha tirato fuori un po’ di numeri e ha chiesto se per lo 0,05% di probabilità di morire incontrando la Covid valga la pena vivere con il coprifuoco, con l’iper controllo delle forze dell’ordine, con i bambini mascherati impossibilitati a relazionarsi.

«Come abbiamo potuto accettare tutto questo senza ribellarci? La soluzione è dietro l’angolo. Rialziamo la testa. Teniamo aperte le nostre attività. Verranno a sanzionarci e noi ci faremo multare. Tanto già sappiamo che le sanzioni verranno annullate. Ci minacceranno di farci chiudere. Ma se siamo tutti aperti, come faranno?»

Ha ribadito che ormai non abbiamo più niente da perdere e quindi possiamo «ribaltare questa surreale dittatura che sta sconvolgendo le nostre vite».

Ha descritto un terribile scenario in cui tutti perderemo il lavoro, anche gli statali, e vivremo in attesa delle «elemosine di Conte» che si perdono nei meandri della farraginosa amministrazione statale.

«Chi ci darà da mangiare? Il nuovo governo unico mondiale, a cui però dovremo cedere tutti i nostri beni e tutte le nostre libertà costituzionali. Siamo ancora in tempo. Forse. Ma serve reagire subito. Ora. Riappropriamoci della nostra umanità, del nostro sorriso, dei nostri abbracci. È l’ora della disobbedienza civile. Riprendiamoci la nostra vita e il nostro lavoro, ora. Domani potrebbe essere davvero troppo tardi»

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