Carne realizzata in 3D : la follia del nuovo millennio
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Solo pochi giorni fa eravamo tornati a parlare di carne sintetica, una delle possibili alternative che abbiamo se non intendiamo smettere (come sembra) di mangiare carne ma, allo stesso tempo, non vogliamo più pesare così tanto sull’ambiente. Ora arriva la notizia di un nuovo passo avanti in questo senso: è stata creata la prima costata di manzo, realizzata in 3D senza uccidere alcun animale.La settimana scorsa Bill Gates ha rilasciato una dichiarazione importante che ha fatto molto discutere: i paesi ricchi dovrebbero mangiare al 100% carne prodotta in laboratorio. Con l’occasione avevamo cercato di capire a che punto siamo arrivati riguardo alla sua realizzazione ed effettiva messa in commercio.
Carne sintetica: i Paesi ricchi dovrebbero mangiarla al 100%? E a che punto siamo davvero?
La carne sintetica potrebbe essere la soluzione? Ad affermare che i “paesi ricchi”, ossia paesi come Stati Uniti ed Europa Occidentale, dovrebbero passare al consumo di carne sintetica al 100% è stavolta il co-fondatore di Microsoft Bill Gates.
In un’intervista rilasciata al MIT Tech Review, Bill Gates ha discusso di temi ambientali e delle varie iniziative green volte a ridurre le emissioni globali di carbonio. Tra i suggerimenti vi è appunto quello di virare verso il consumo di carne sintetica, almeno in alcuni paesi.
Queste le sue parole:
“Penso che tutti i paesi ricchi dovrebbero passare al manzo sintetico al 100%. Puoi abituarti alla differenza di gusto e l’affermazione lo farà diventare ancora migliore nel tempo”.
Sembra una proposta stravagante, ma considerato il problema dei cambiamenti climatici e il “peso” sul pianeta della produzione di carne, non lo è poi così tanto. Gates sembra fiducioso che le alternative alla carne continueranno a crescere in popolarità nelle nazioni sviluppate.
Di carne sintetica si parla ormai da diversi anni e alcuni paesi l’hanno già sperimentata in diverse forme.
Ma a che punto siamo davvero?
L’abbiamo chiesto a Antonino Morabito, Responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente, che ci ha spiegato anche i vantaggi di virare verso questo alimento prodotto in laboratorio.
Ecco cosa ci ha detto:
“Dicembre 2020, Singapore autorizza la vendita di pepite di carne di pollo sintetica. Gennaio 2021, a Tel Aviv viene inaugurato “The Chicken” il primo locale che propone un menù di carne coltivata in laboratorio. Quando grandi players americani e israeliani investono ingenti somme di denaro per produrre carne “coltivata” e stampanti 3D in grado di ricreare la struttura muscolare della carne bovina e offrirla a prezzi inferiori agli attuali e attivano partnership per espandersi in Europa, Asia e America la fine delle sofferenze di miliardi di animali allevati a scopo alimentare è più vicina. E con essa giganteschi impatti negativi come deforestazione, land grabbing e milioni di ettari coltivati per produrre mangimi, distruzione di interi stock ittici, perdita di biodiversità e crescenti rischi sanitari. In un mondo che fatica a rinunciare alla carne ed in cui l’economia continua a prevalere nelle scelte dei governi, l’alternativa ora in campo renderà sempre meno convenienti gli allevamenti intensivi oggi centrali per molti degli impatti negativi globali in campo ambientale, sanitario e sociale”
Fonte: Mit technology review
Oggi però vi parliamo di una nuova creazione: la fetta di carne che vedete in copertina è il frutto di un lavoro di ricerca durato anni da parte di Aleph Farms e Technion, l’Israel Institute of Technology. Si tratta in pratica di carne realizzata in laboratorio senza sfruttamento animale.
Un manzo (vivo), in realtà, è stato utilizzato ma solo per estrarre (senza dolore) le sue cellule muscolari grazie alle quali si possono creare artificialmente molti tagli di carne. Queste cellule, trattate in laboratorio, sono state fatte trasformare lentamente e crescere fino a farle diventare carne commestibile.
Non si è utilizzata alcuna ingegneria genetica ma si è sfruttata la tecnologia di bioprinting tridimensionale (3D) e, come già detto, gli elementi costitutivi naturali della carne (vere cellule di manzo).Le quattro cellule primarie che compongono la carne – tessuto muscolare, grasso, sangue e cellule di supporto – creano l ‘”inchiostro” utilizzato per stampare la bistecca.
A differenza della tecnologia di stampa 3D, la tecnologia di bioprinting 3D di Aleph Farms è la stampa di cellule viventi reali che vengono poi incubate per crescere, differenziarsi e interagire, al fine di acquisire la consistenza e le qualità di una vera bistecca.Aleph Farms è una startup nata proprio con l’obiettivo di produrre carne partendo da cellule di manzo che vengono fatte moltiplicare usando una piattaforma di ingegneria dei tessuti 3D. Già nel 2018 l’azienda si era fatta notare per aver realizzato la prima bistecca a taglio sottile coltivata in laboratorio.Ora, dopo soli 2 anni, la startup israeliana ha la capacità di produrre qualsiasi tipo di bistecca e prevede di espandere il suo portafoglio di prodotti a base di carne di qualità.
“Con la realizzazione di questa pietra miliare, abbiamo abbattuto le barriere per introdurre nuovi livelli di varietà nei tagli di carne coltivati che ora possiamo produrre. Mentre guardiamo al futuro del bioprinting 3D, le opportunità sono infinite” afferma il professor Shulamit Levenberg di Technion, cofondatore di Aleph.
Tale costata di manzo artificiale potrebbe arrivare nei supermercati di alcuni paesi già nei prossimi due o tre anni, dopo l’approvazione delle autorità competenti.
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