Rapporto ISPI 2021/ Più del virus gli italiani temono la crisi economica
Da leggere e meditare i dati del Rapporto 2021 dell’ISPI. Come ogni anno lo storico istitituto milanese ha raccolto un sondaggio sulla politica internazionale e sulla politica estera italiana. All’inchiesta hanno risposto oltre 150 esperti appartenenti al mondo della ricerca, del giornalismo, delle istituzioni e delle imprese (vedi i nomi). Vi proponiamo alcune anticipazioni dei risultati dell’Expert Panel, in attesa del Rapporto ISPI 2021 che sarà pubblicato nei prossimi giorni. Quali per gli esperti sono le maggiori minacce per l’Italia? Quali le crisi internazionali più sottovalutate? Chi scende e chi sale nell’indice di influenza mondiale?
Il quaranta per cento degli italiani è assai (giustamente) preoccupato per la devastante crisi economica in atto. Una bocciatura senza appello delle inutili misure del defunto governo Conte: la distruzione di intere filere, il congelamento di altre e la mancanza di soluzioni spaventano e inquietano. Da qui, a nostro avviso, il sollievo, rilevato da più sondaggi, di larghi strati della società civile per l’arrivo a palazzo Chigi di Mario Draghi. Un fenomeno magari momentaneo ma, al momento, certo e documentabile.
Altro dato interessante: nonostante le indubbie problematiche e il terrorismo mediatico sviluppato dai giallo-rossi, non più del 20 per cento degli italiani teme la pandemia. Bene. Poi, con buona pace di Greta e dei gretini, a pochi interessano i cambiamenti climatici (il 7 per cento) e a quasi nessuno frega dei problemi della Libia (5%) e tantomeno dell’immigrazione clandestina (3 %) e del terrorismo islamico (1%). Meloni e Salvini ne prendano atto. La denuncia e la retorica, per quanto giustificate, sui barconi, l’invasione etc.etc. non tirano più. L’emergenza ora è tutta italiana.
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