Scoperti 48mila positivi inesistenti
Dati falsati per gli attuali positivi. Per mesi e mesi sono state erroneamente conteggiate quasi 50 mila persone guarite. È successo in Campania.
Incredibile errore nei dati della Regione Campania. Oltre 48mila guariti erano indicati erroneamente tra gli attualmente positivi. L’errore è stato scoperto solo ieri.
La cosa è risultata evidente in base al bollettino giornaliero del Ministero della Salute.
Nella dashboard della Protezione Civile sono riportati infatti 4.014.025 guariti, con un incremento giornaliero di 53.074, e 105.906 positivi, con un calo di 51.884 rispetto a ieri.
Un numero di guariti assolutamente sproporzionato rispetto alle medie di questo periodo. Leggendo le note del bollettino si scopre l’arcano.
“A seguito delle periodiche verifiche, si è riscontrato un disallineamento che, dopo un accurato e dettagliato controllo da parte delle Asl, ha evidenziato 48.078 soggetti ancora riportati erroneamente in isolamento domiciliare e che, pertanto, sono stati assegnati alla categoria guariti”.
In realtà, quindi, l’incremento dei guariti in 24 ore è di 4.996 unità mentre il calo degli attualmente positivi è di 3.806.
Non si tratta di un piccolo errore ma di un errore macroscopico che ha falsato i numeri della pandemia, e non solo a livello regionale. 48.078 erano circa un terzo degli attualmente positivi in Italia.
Uno sbaglio macroscopico su cui ci piacerebbe avere maggiori dettagli. Un laconico “si è riscontrato un disallineamento” è davvero troppo poco.
Dati falsati: Il mattino lo aveva scoperto il 17 maggio
Già il 17 maggio il quotidiano Il Mattino aveva pubblicato un articolo intitolato “Campania, il pasticcio dei dati. Non cancellati gli ex guariti”.
L’articolo parlava di quasi 50mila campani che avevano avuto il Covid tra ottobre e dicembre ed erano ancora registrati come malati.
C’è voluto un mese, e nessuna risposta ufficiale del ministero, per ammettere questo errore, fanno sapere dal quotidiano napoletano.
Grazie a Il Mattino scopriamo che i numeri della Campania e, di conseguenza quelli italiani, risultano falsati già da dicembre 2020.
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