Ricordatevi bene :l'Italia NON È una Repubblica

 Ne avevo già parlato QUI REPUBBLICA ITALIANA? NO, CORPORATION PRIVATA

Provate a digitare il numero 0000052782


Secondo questo articolo del Blog Freeondarevolution dal 1933 l’Italia è una Corporation Privata iscritta al S.E.C.  di Washington D.C. (USA, Securities and Exchange Commission). Quindi l’Italia anziché essere una Repubblica libera e pubblica è una Private Company e lo “Stato” possiede il Diritto di Proprietà delle PERSONE nate sul suo territorio. Anche il Senato, la Camera dei Deputati, i Tribunali, le Regioni, etc. sono tutte Aziende con Regolamenti, Consigli di Amministrazione e una Gestione Societaria Privata.

La legge realmente vigente sulla nostra nazione sarebbe il ‘diritto commerciale’ o U.C.C. (Unified Commercial Code), che deriva direttamente dal Diritto Marittimo. Insomma l’Italia è un’azienda, con i suoi schiavetti, il cui scopo è produrre profitti enormi per qualcuno che poco o nulla centra con il Bel Paese.

La cosa straordinaria è che tutte queste informazioni sono accessibili da chiunque. Nulla di segreto dunque, ma tutto alla luce del sole. Questo perchè il POTERE, per poter durare nel tempo, si deve basare sulla legge del ‘consenso’ o del ‘libero arbitrio’. Lo sapevano già gli antichi romani che sul consenso (ottenuto con menzogne, forzature, trucchi, retorica e quant’altro) erano riusciti a costruire uno dei più grandi imperi che la storia ricordi.

Il consenso dei cittadini è, dunque, indispensabile ancora oggi e la ‘politica’ altro non è che la nobile arte di guadagnare e mantenere il consenso del popolo. Senza consenso dei suoi abitanti è IMPOSSIBILE governare una qualsiasi Nazione.

L’Italia è dunque una società privata, la cui ragione sociale è ‘Republic of Italy‘, il cui numero di matricola è 0000052782:

Ecco la scheda di registrazione di ”Republic of Italy” presso la SEC

Ci sono due livelli di conoscenza: uno per il ‘popolino’ dove esistono gli Stati gestiti democraticamente dal popolo stesso e dove le tasse servono a far funzionare i servizi (quello che impariamo a scuola in pratica), e l’altro livello per le sfere alte, dove il Mondo è di proprietà di ignoti e suddiviso in zone ‘private’ gestite da organizzazioni sovranazionali di cui non siamo tenuti a sapere nulla. Ma che sono li, sotto i nostri occhi…

I pre(potenti) usano una Società di Diritto Privato, quotata sui mercati finanziari, fingono che sia uno Stato (Republic of Italy), un ente pubblico, in realtà è nei fatti di diritto privatissimo, e lo usano per fare business, quattrini, denaro, profitto alle nostre spalle. E ci chiedono anche di pagare le tasse per mantenere una Società di Diritto Privato che non è nostra.

Il concetto è, quindi, che se tu accetti questo sistema, ti autodefinisci incapace, bisognoso di essere amministrato in modo coatto, perché oltre ad essere disperso in mare, quindi senza diritti e in bancarotta (non hai mai reclamato ciò che è tuo), non sai neanche chi sei. Per assurdo, ogni autorità, infatti, deve chiederti chi sei, altrimenti non ti può toccare nemmeno con un dito, non avrebbe la giurisdizione per farlo.

Quindi l’Italia NON è una Repubblica libera e pubblica, ma una Colonia che agisce come una PRIVATE COMPANY e lo Stato possiede il diritto di proprietà delle Persone (noi tutti) nate sul suo territorio.

Al momento della tua nascita, senza avvisarti, è stato creato un trust, cioè un sistema fiduciario, che ha per oggetto la tua esistenza in vita. E i tuoi genitori hanno avvallato e firmato questo trust senza essere stati avvisati. Infatti è proprio negli anni ’30 che diventa obbligatorio, guarda caso, registrare le nascite, appropriandosi così del consenso. Ecco perché questo sistema è fraudolento. In realtà il Certificato di Nascita è un avvertimento, perché è la costituzione di una personalità fittizia, che non appartiene a te, ma a loro. Infatti se erroneamente si potesse pensare che il Certificato di Nascita appartenga a noi, basterebbe provare ad andare in una qualsiasi anagrafe di competenza a chiederne l’originale: possiamo averne una copia, un estratto, ma MAI l’originale!

Questo trust è creato secondo le Leggi Marittime e dell’Ammiragliato che trascendono sempre le leggi delle varie nazioni e che è la giurisprudenza segreta dei potenti e dell’élite. Il beneficiario del trust è la Società di Diritto Privato chiamata Repubblica Italiana. Ma beneficiario di cosa? Beneficiario di un bond, di un titolo di possesso, o di una quota societaria che attualmente viene stimato approssimativamente intorno ai 2 milioni di dollari. In pratica lo Stato Italiano (ed i suoi Padroni, i banchieri proprietari di una banca-finanziaria) creano alla tua nascita 2 milioni di dollari a mezzo di un bond o titolo ed il collaterale di questo bond è la tua esistenza in vita, che significa: produttività, forza lavoro (sempre meno pagata e tutelata così ci guadagnano di più), che è il valore reale, sfruttandoti fino al limite delle tue possibilità.

L’equivalenza perversa è: nascita = creazione di un bond e di denaro fittizio = la tua esistenza in vita e quindi il tuo futuro lavoro (pagato pochissimo se possibile e come stanno evidentemente facendo) = SCHIAVITU’!
Il “tuo bond” è depositato alla S.E.C, come security o titolo fiduciario ed entra a far parte del patrimonio di quella “Company” registrata come “Governo” della Repubblica Italiana colonia degli USA e dei banchieri….e il cerchio si chiude…

FONTE 

Dalle antiche Bolle papali passando per la nascita della mafia fino ad Aldo Moro

di Giangiacomo Savogin e Jessica Pezzetta Savogin

Dopo due anni di ricerche ed indagini abbiamo cercato, unendo i diversi tasselli di un vasto puzzle, di ricostruire ciò che i martiri della giustizia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino avrebbero potuto scoprire con le loro indagini, utilizzando però reperti storici invece che giuridici.

La realtà in cui ci siamo imbattuti sembra la trama di un film, una trama inquietante che ebbe inizio parecchi secoli fa e che vede il coinvolgimento del Vaticano, delle Banche, dei grandi finanzieri, di politici, di menti raffinatissime che agiscono nell’ombra, appartenenti ad antiche discendenze.

A causa della complessità di ciò che è emerso, abbiamo ritenuto opportuno suddividere le informazioni riguardanti questo grande gioco in diversi articoli.

Nel lontano 1302, il Vaticano creò un trust, ovvero un negozio giuridico, che tolse definitivamente la libertà agli esseri umani: il 18 novembre di quell’anno venne pubblicata la Bolla Papale Unam Sanctam Ecclesiam, documento grazie al quale papa Bonifacio VIII poté cominciare ad avvalersi della Bibbia come fosse un testo di Diritto Marittimo e dell’Ammiragliato. Veniva infatti dichiarato che l’Unam Sanctam Ecclesiam e, quindi, la Prima e Unica Santa Chiesa era l’Arca di Noè poiché, mentre il mondo era sommerso dalle acque, l’Arca era l’unica cosa che si elevava al di sopra di esse. Nel diritto canonico qualsiasi affermazione se non viene contestata diventa valida e, dato che nessuno contestò tale Bolla Papale, essa fu ritenuta valida a tutti gli effetti, allora, come oggi. Il Vaticano quindi nominò i diversi attori del sistema fiduciario: l’esecutore, l’amministratore e il beneficiario. Rispettivamente queste figure erano l’Ordine Minore dei Francescani unito con L’Ordine dei Gesuiti (esecutore), il Papa (amministratore) e tutti gli altri uomini del mondo (beneficiari). Da quel giorno, quindi, tutti gli esseri umani, come è certificato nella Bibbia attraverso il Codice di Diritto Nautico, furono dichiarati dispersi in mare. Il Papa perciò si attribuì e si attribuisce tutt’ora l’autorità e la proprietà nei confronti di tutti gli esseri umani, sia spirituale che temporale, fino a quando i “dispersi” non reclameranno i propri diritti. Non essendoci stato alcun reclamo, tutte le Nazioni si basano ancora su questo sistema giuridico che deriva, per proclama di Papa Bonificio VIII, dal diritto divino. Ecco quindi creatosi un collegamento concreto tra politica, economia, finanza e religione.

Dopo circa 150 anni, l’8 gennaio 1455, venne depositata una seconda Bolla, di natura testamentaria, ad opera di Papa Niccolò V. Con questa Bolla, denominata Romanus Pontifex, il Pontefice dispose come, al momento della propria morte, nonché di quella dei futuri Papi, si sarebbe dovuto procedere con il diritto d’uso di tutti i privilegi e di tutte le proprietà derivanti dalla precedente Bolla di Bonifacio VIII. Da tale Testamento si evince che l’esecutore è la Curia Romana, l’amministratore è il Collegio dei Cardinali e il Beneficiario è il Re sulla terra di proprietà del Papa. Pertanto, riassumendo, Dio ha dato tutto il mondo al Papa che ne concede alcune parti ai Re. Da quel giorno, quindi, i Re ebbero un mandato divino.

Neanche 30 anni dopo, il 21 giugno 1481, venne emanata la terza Bolla da Papa Sisto IV chiamata Aeternis Regis Clementia nella quale veniva modificato il “bene” concesso ai Re. Con questo trust, infatti, il Re non è più beneficiario della terra, ma degli esseri umani che la abitano, perché da quel momento gli individui vengono considerati incompetenti ed incapaci e quindi soggetti ad amministrazione coatta.

Secondo quest’ultima Bolla, quindi, gli esseri umani hanno bisogno di essere amministrati da un ente esterno che ai giorni nostri è identificato nello Stato.

Tornando alla prima Bolla papale, quella di Bonifacio VIII, cerchiamo di capire chi era questa figura: il suo vero nome era Benedetto Caetani e apparteneva ad un’antica famiglia nobiliare che svolse un ruolo importante nella Repubblica Marinara di Pisa, nel Regno delle Due Sicilie oltre che a Roma e nello Stato Pontificio. Già nel tardo XII secolo un membro di questa famiglia divenne Papa con il nome di Gelasio II, ma fu proprio Benedetto Caetani, insignito della carica di pontefice con il nome di Papa Bonifacio VIII, che verrà ricordato per il suo nepotismo. Oltre a questi due papi, la famiglia Caetani poté vantare tra i propri membri anche 9 cardinali, nominati tra il 1295 e il 1626, dimostrando così per molti secoli la propria influenza all’interno del Vaticano. La famiglia si divise in diversi rami. Uno di questi è il ramo Gaetani Patrizi di Pisa, conti di Terriccio, Pomaja e d’Oriseo. Questo ramo si divise a sua volta nel ramo Gaetani d’Oriseo e Gaetani di Terriccio. Del primo ramo un celebre membro fu il conte Giuseppe Gaetani e Landolina che, nel 1812, come deputato al parlamento siciliano per volere di Lord Bentink, Governatore della Sicilia, partecipò alla stesura della Costituzione siciliana dello stesso anno. Veniva con essa abolita la feudalità e veniva adottato un sistema di common low sul modello inglese, che ebbe come risposta lo sviluppo della mafia, intesa come bande o squadre per il controllo territoriale. Ecco quindi un collegamento diretto tra Vaticano, politica e mafia. E’ interessante notare che Lord Bentink era figlio di lady Margaret Cavendish-Harley, duchessa di Portland, la nonna di quarta generazione dell’attuale regina d’Inghilterra Elisabetta II (colei che ha il possesso degli esseri umani grazie alla terza Bolla papale). Anche i discendenti della corona inglese sono stati quindi partecipi, seppur indirettamente, della nascita della mafia. Nel periodo fascista i due cugini Giarrizzo Gaetani e Alfonso Gaetani furono rispettivamente podestà di Caltanissetta e Narno.

Un altro ramo della famiglia è quello di Caetani, principi di Teano e duchi di Sermoneta di cui si ricorda per la rilevanza politica Onorato Caetani, che fu sindaco di Roma dal dicembre 1890 al dicembre 1892 e venne nominato senatore del Regno d’Italia nel 1911. Nel 1896 fu Ministro degli Affari Esteri nel secondo Gabinetto di Antonio di Rudinì, quell’Antonio Starabba, marchese di Rudinì, che ricoprì l’incarico di Sindaco di Palermo nel 1893, ossia nell’anno in cui avvenne il primo assassinio eccellente da parte di Cosa Nostra a scapito di Emanuele Notarbartolo, il quale, durante il mandato di sindaco di Palermo dall’ottobre 1873 al settembre 1876, cercò di eliminare la corruzione alle dogane. Il nome Caetani tornò stranamente alla ribalta nel 1978: il cadavere del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, infatti, il 9 maggio di quell’anno, dopo 55 giorni di prigionia (il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro, era previsto, a Roma, il dibattito alla Camera dei Deputati e il voto di fiducia nei confronti del quarto Governo presieduto da Giulio Andreotti. Un momento memorabile, poiché il Partito Comunista, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, avrebbe concorso direttamente alla maggioranza parlamentare che avrebbe sostenuto il nuovo esecutivo. A volere questa complessa manovra politica era stato principalmente proprio l’onorevole Aldo Moro), veniva trovato nel portabagagli di una Renault 4 rossa, proprio in via Caetani, a metà strada tra le sedi del PCI e della DC. L’omicidio di Moro, come pare sia accaduto per altri morti eccellenti (vedi i presidenti Lincoln e J. F. Kennedy), sarebbe avvenuto anche a causa della sovranità monetaria, nel caso specifico per le 500 lire poiché, già a quell’epoca, essa in Italia era limitata: il conio delle monete era concesso dai banchieri alla Zecca dello Stato, mentre quello delle banconote veniva acquistato dal FMI (Fondo Monetario Internazionale). Ancora oggi gli euro in moneta vengono coniati dai singoli Paesi europei, mentre le banconote vengono prodotte dalla Banca Centrale Europea, peraltro senza alcun controllo da parte di un qualche ente preposto.

Negli anni Sessanta la Democrazia Cristiana, nella figura di Aldo Moro, appunto, decise di finanziare la spesa pubblica attraverso l’emissione di moneta di Stato senza debito, in tagli da 500 lire, ossia con un “biglietto di Stato a corso legale”. Con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat venne regolamentata la prima emissione, la serie “Aretusa” (Legge 31-05-1966), mentre il presidente Giovanni Leone regolarizzò con il DPR 14-02-1974 la serie “Mercurio” (DM 2 aprile 1979), ossia le famose banconote da 500 lire conosciute come “Mercurio alato”. Ciò poté avvenire perché, dopo aver autorizzato il conio delle 500 lire di metallo, Moro fece una deroga che permetteva contemporaneamente l’emissione della versione cartacea, che poteva in questo modo essere stampata ugualmente dalla Zecca dello Stato. Il rapimento di Moro ed il suo assassinio, probabilmente orchestrato dai servizi segreti e attuato dalle Brigate Rosse, potrebbe essersi trattato della risposta da parte del sistema bancario. E molte sono le coincidenze che confermerebbero questa ipotesi: com’è ormai noto, la mattina del rapimento del Presidente della DC, il colonnello del Sismi Camillo Guglielmi si trovava in via Stresa, a soli duecento metri da via Fani, luogo in cui avvenne il sequestro; nel palazzo di via Gradoli n° 96 in cui viveva il brigatista Mario Moretti implicato nella vicenda Moro, al tempo del sequestro c’erano almeno 24 appartamenti intestati a società immobiliari fra i cui amministratori figuravano membri dei servizi segreti. Al secondo piano del medesimo stabile viveva un’informatrice della polizia, mentre al n° 98 della stessa via Gradoli abitava un compaesano di Moretti, agente segreto militare ed ex ufficiale dei carabinieri.

A conferma della tesi riguardante la sovranità monetaria, attualmente esistono solamente 9 Paesi la cui Banca Centrale non appartiene al FMI, che sono: Cina, Russia, Corea del Nord, Iran, Siria, Ungheria, Islanda, Venezuela e Cuba. Per una strana casualità, si tratta di quegli stessi Paesi in perenne conflitto con gli Stati Uniti.

Il collegamento tra la famiglia Caetani e la politica italiana a tutt’oggi si perpetua: nel 1510, infatti, la famiglia Caetani vendette alla famiglia Chigi un palazzo da essa costruito nella seconda metà del XV secolo, edificio nel quale sono presenti numerosi stemmi della famiglia Caetani e che oggi è chiamato palazzo Chigi, dal 1961 sede del Governo Italiano e residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

FONTE 


La legge dell'Ammiragliato copre le controversie derivanti da incidenti marittimi e transazioni private relative alle navi e al trasporto di merci e passeggeri via mare. ... La parola "ammiraglio" deriva dall'arabo amir-al-bahr, che significa "comandante del mare".

NOI siamo MERCI... 


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