Nel fortino dei medici no vax: “Niente vaccino, meglio la fame”
Gli operatori sospesi preferiscono restare senza stipendio e fare ricorso contro il provvedimento. In Emilia Romagna e Liguria record di dottori e infermieri che rifiutano di ricevere l’iniezione
COSA SANNO CHE NOI NON SAPPIAMO?
Non solo Emilia Romagna, ma tantissimi anche in Piemonte, in Liguria, in Trentino e in diverse regioni del sud.
La domanda è d'obbligo: noi troveremo un altro lavoro, ma voi troverete altri medici?
Già, perché in molte zone d'Italia le categorie sindacali dei sanitari sono sul piede di guerra poiché, in caso di sospensione dal lavoro dei colleghi, saranno i vaccinati a sopperire alle mancanze. Doppi turni e cancellazione di ferie e riposi. Ma tanti reparti verrebbero chiusi.
Perché a fare le norme sulla carta tanto per far clamore in televisione è facile, ragionare prima di agire e valutare le situazioni, invece, richiede intelligenza e competenze. Cosa su cui, ahimè, dopo banchetti a rotelle e monopattini, non possiamo certo contare.
Inoltre, c'è da far fronte al fatto che migliaia di sanitari vaccinati da tutta Italia lamentano di aver perso la presunta immunizzazione ben prima dei sei mesi raccontati in TV come un mantra.
Perciò il rischio di dover chiudere centinaia di reparti e decine di interi ospedali in tutta la Penisola è più certa che concreta.
E chi pagherà per la morte di un neonato per la chiusura del reparto di maternità? Chi per quella di un infartuato o di un incidentato? Chi per quella di un individuo a cui bisognerà rimandare diagnosi, intervento, cure...?
E per cosa? Per affermare un concetto palesemente anticostituzionale?!
Ma questo è un aspetto della vicenda di cui si occuperanno avvocati e magistrati. Sia per le sospensioni, sia per le vittime future di questa follia. I costituzionalisti hanno già fatto notare come gli italiani saranno costretti a pagare lauti risarcimenti ai sanitari sospesi poiché la norma è anticostituzionale e lede i diritti dell'uomo.
Ciò che emerge, e che più fa riflettere, invece, è altro: come mai migliaia di esperti in materia sono contrari al vaccino e arrivano al punto di rifiutare lo stipendio e un lavoro per cui hanno studiato per anni? Voi la fareste? E se sì in quale circostanza?
Se solo le persone spogliassero la divisa da tifo calcistico e riflettessero con la mente libera da pregiudizi, si chiederebbero perché migliaia di esperti sono pronti a restare senza un centesimo per mesi piuttosto di farsi inoculare un medicinale sperimentale.
Non stiamo parlando di me, del panettiere sotto casa, dell'edicolante, dell'elettrauto, della cassiera del supermercato o dell'assessore di provincia che punta a fare carriera. Parliamo di laureati in ambito medico, di chirurghi, infermieri, virologi, infettivologi, anestesisti... massimi esperti della materia in oggetto.
Di gente che non chiama gli eritrociti globuli rossi e i leucociti globuli bianchi come qualunque "esperto" su Facebook o al bar sport! Parliamo di persone che quando discutono di sistema immunitario sanno bene cosa sia il movimento ameboide, mentre molti che chiacchierano su Facebook e ti spiegano la validità dei vaccini non ne hanno mai sentito parlare.
Allora, perché si dovrebbe credere ai colleghi diventati star della televisione perché sposano il pensiero unico e non a questi, che rinunciano persino alla paga?
Con quale competenza vi assumete la responsabilità di dire chi sbaglia?
E con quale competenza credete ancora a chi ha affermato tutto e il suo contrario, sia i virostar che le varie agenzie, dall'OMS, all'EMA e all'AIFA?
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