Joe Biden va al tappeto

 La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’obbligo vaccinale richiesto dalla Casa Bianca a carico delle aziende private con più di 100 dipendenti. La Casa Bianca aveva già dichiarato la volontà di lasciarte alle singole aziende private oppure ai governatori dei singoli stati l’onere d’imporlo ai propri dipendenti oppure ai propri cittadini. Questo sembra indicare che la Casa Bianca non intenda continuare il dibattito del caso presso la Corte Suprema fino alla sentenza finale che probabilmente sarebbe negativa.

La decisione di sospendere il mandato viene dal voto di 6 giudici contro e 3 ed è stata motivata per iscritto indicando che non esiste nessuna legge che conferisca alla Occupational Safety and Health Administration (OSHA) il potere d’imporre misure sanitarie di emergenza su 84 milioni di americani. Tale potere spetta unicamente al Congresso degli Stati Uniti oppure ai singoli stati.

OSHA ha la finalità di prevenire gli incidenti sul lavoro e può diffondere regolamenti per far fronte a situazioni pericolose legate specificamente al posto di lavoro oppure a una paricolare attività. Il COVID è presente ovunque e non solo sul posto di lavoro, quindi è inutile proteggere il lavoratore che poi può infettarsi in qualsiasi altro posto. Questo concetto era già stato formulato dalla corte di appello federale del 5° circuito che aveva già sospeso questo particolare mandato vaccinale in novembre del 2021.

Inoltre, i giudici della Corte Suprema hanno aggiunto che le misure di sicurezza di OSHA sono sempre temporanee. Ad esempio, l’operaio di un cantiere puoi togliersi il casco prima di tornare a casa. Il vaccino è invece permanente.

I sei giudici che hanno bloccato il mandato non sono entrati nel merito della costituzionalità d’imporre la vaccinazione su un intero segmento di popolazione, ma d’altro canto la causa presentata alla Corte Suprema era specificamente focalizzata su OSHA.

A favore del mantenimento dell’obbligo si sono pronunciati solo i tre giudici orientati a sinistra che si sono apertamente schierati a supporto del governo, ma hanno perso, segnando una battuta d’arresto importante nei confronti di una politica impositiva da parte di Washington che sta cercando di violare i diritti d’indipendenza dei singoli stati con editti presidenziali che sono incostituzionali.

Questa decisione conferma i pronostici già avanzati dal governatore della Florida Ron DeSantis, di cui abbiamo già parlato nei nostri video. Ricordiamo che il mandato vaccinale per le aziende con 1 00 o più dipendenti era già stato bloccato qualche mese fa dalla corte di apello federale del 5° circuito, ma poi era stato riconfermato dalla 6° corte di appello nella quale erano stati riunite le cause di ben 27 stati che avevano contestato a Biden il potere di metterlo in atto.

In pratica Biden ha cercato di attivare un governo dittatoriale in questo ambito, superando il potere legislativo attraverso editti emessi direttamente dai ministri che dipendono dalla presidenza.

Il ricorso alla Corte Suprema era stato presentato dal procuratore generale dello stato dell’Ohio e dagli altri procuratori generali che avevano intentato le diverse cause originali. Tra questi c’era anche il procuratore generale della Florida, Ashley Moody che spiega nell’intervista pubblicata in questo video l’importanza di questa decisione.

Come dice Ashley Moody, quest’obbligo, se messo davvero in atto, avrebbe compromesso il lavoro di parecchi milioni di americani e avrebbe sovraccaricato le aziende di medie dimensioni con costi legali di “compliance”(ottemperanza legale) che sarebbero stati l’equivalente di una tassa nascosta. Molte aziende sarebbero fallite per carenza di personale e sovraccosti di gestione. Si tratta quindi di un risultato molto importante per invertire la deriva autoritaria innescata negli Stati Uniti dall’arrivo di Joe Biden e la sua combriccola.

Questa decisione ha anche messo in evidenza come i tre giudici con tendenze di sinistra nella Corte Suprema abbiano perso di vista la questione legale che veniva dibattuta, vale a dire l’indipendenza costituzionale degli stati rispetto al governo federale.

Si sono invece concentrati su questioni di politica sanitaria che chiaramente non fanno parte delle loro competenze e nella quale hanno dimostrato importanti carenze informative sulla questione, arrivando addirittura a citare dati sanitari del tutto inesistenti. La visione preconcetta e chiaramente male informata con cui questi giudici hanno affrontato la questione getta un’ombra sulla loro credibilità quali sommi magistrati degli Stati Uniti e sul ruolo che la Corte Suprema potrà giocare in futuro nel garantire il mantenimento dell’unità degli Stati Uniti.

Sonia Sotomayor, una dei giudici liberali della Corte Suprema, si è spinta fino al punto d’inventarsi completamente statistiche relative al contagio sui bambini. Vediamo il segmento di Turcker Carlson che ce ne fornisce una chiara visione.

Le follie di Sotomayor

L’incredibile svarione del giudice Sotomayor, affiancato da altri errori minori degli altri giudici liberali, mostra come persino a livello della Corte Suprema i giudici arrivino completamente impreparati a una seduta in cui dovranno decidere proprio su quel tema, oppure sfruttino la propria posizione per fare propaganda e disinformazione.

E’ già molto difficile capirci qualcosa con la continua propaganda e disinformazione che emana dalla Casa Bianca, dai media mainstream e dall’establishment sanitario e farmaceutico.

In tal senso notiamo un sostanziale cambiamento della narrazione che ci fa intuire qual è l’obiettivo oltre l’attuale campagna vaccinale.

Dave Rubin, un noto opinionista e giornalista liberale di sinistra che si è convertito al fronte conservativo riporta testimonianze dirette di Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, e Rochelle Walensky direttrice della CDC, l’organizzione che negli Stati Uniti è incaricata di gestire la risposta alla pandemia.

L’amministratore di Pfizer dice come stanno le cose

Vediamo quindi che lo stesso amministratore delegato di Pfizer, Alfred Bourla, chiarisce che le due dosi iniziali del vaccino sono assai poco efficaci contro il contagio, anzi potrebberlo anche non servire a nulla in tal senso. Una drastic riduzione rispetto al 95% di efficacia contro il contagio e la morte dichiarati da Pfizer in origine. Secondo Buorla, anche la terza dose, il cosiddetto booster, non può bloccare il contagio, ma può proteggere dal ricovero.

Lo stesso Bill Gates ha commentato su Twitter dicendo: “I vaccini disponibili prevengono la morte come pure versioni gravi della malattia, però sono carenti su due aspetti. Innanzi tutto permettono il contagio e la loro efficacia nel tempo è limitata. Ci servono vaccini che possano impedire la re-infezione e che durino molti anni”.

Quindi la vaccinazione non va a beneficio della comuinità nel suo complesso, come dichiarato in origine, ma solo, eventualmente, a beneficio della persona stessa. Chi si vaccina lo fa nella speranza di non finire in ospedale oppure nel reparto di rianimazione, anche se non c’è nessuna garanzia in tal senso. Poiché il vaccino non blocca il contagio, il mandato vaccinale di OSHA non ha senso.  

La promessa di Joe Biden secondo cui il vaccino avrebbe bloccato il contagio e interrotto la diffusione del COVID si rivela completamente falsa.

Inoltre ora scopriamo ora che il conteggio dei morti per COVID, negli Stati Uniti, è enormemente gonfiato. La direttrice della CDC, Rochelle Walenskly, ci dice che il 75% dei morti per COVID sono in realtà morti per qualcos’altro, e queste persone avevano almeno altre quattro malattie potenzialmente mortali.

Vediamo inoltre che, ora che i numeri non fanno comodo a Biden, i media mainstream voglio smettere di contare il numero dei casi, vale a dire le persone che risultano positive al test, che stanno crescendo rapidamente con la variante Omicron, ma che corrispondono a sintomi spesso lievi o inesistenti.

Vogliono contare solo i morti, come avevano chiesto numerosi scienziati fin dall’inizio. Ma anche nel numero dei morti scopriamo che le cifre non sono affatto attendibili e diventa anche difficile capire quanti vaccinati siano comunque morti per il COVID, visto che in alcuni posti cominciano a considerare come “non-vaccinate” le persone che hanno fatto solo due dosi.

La battaglia contro l’obbligo vaccinale per i dipendenti non ha visto coinvolti solo 27 stati, ma anche molte aziende private. La prima azienda a fare causa alla Casa Bianca è stata Daily Wire, una casa editrice che pubblica informazioni sul fronte conservativo americano.

La prima azienda che ha fatto causa a Biden

Ben Shapiro, è un opinionista e autore indipendente che rappresenta il filone dei giovani conservatori ebraici negli Stati Uniti. Il suo stile è esattamente l’opposto del politically correct e ha moltissimo successo tra i giovani perché non ha paura di affrontare dibattiti anche in ambito universitario con i propagandisti di sinistra, dove vice molto spesso. In una intervista rilasciata a Fox News ci racconta in prima persona il significato di questa sentenza per la sua azienda e per la nazione in generale.

L’amministrazione di Joe Biden si trova in serissime difficoltà. L’indice di gradimento è sceso al 33%, un vero e proprio record negativo. Nel video si parla anche di una serie di sconfitte che sono state accumulate di Biden in una sola settimana. Dopo aver perso sul mandato vaccinale, Biden ha cercato di spostare l’attenzione sulla proposta di legge del suo partito che mira a controllare tutte le elezioni a livello federale, così da rendere permanenti i brogli che abbiamo visto nel 2020.

Per promuovere questa proposta di legge, Biden è andato in Georgia dove Stacy Abraham, candidata del Partito Democratico alla posizione di governatore, ha evitato di farsi vedere insieme a Biden che ormai è sinonimo di sfortuna elettorale. Su questa proposta, Biden è stato silurato anche da due senatori del Partito Democratico che avevano già bloccato la sua grande legge di spesa infrastrutturale chiamata Build Back Better, che era allineata ai principi del Grande Reset.

Durante il suo discorso in Georgia, Biden ha fatto un altro passo falso accusando di segregazionismo tutti gli americani che gli sono contro (circa il 70% della popolazione). Nel video, uno dei giornalisti della Fox dice che Biden dovrebbe licenziare il suo direttore della comunicazione, Ron Klain, e tutto lo staff per le continue magre figure che gli fanno fare. Di certo l’immagine complessiva della Casa Bianca è in caduta libera tra gli americani e anche tra una parte dell’elettorato democratico.

Ma Shapiro descrive molto meglio la trappola in cui lo stesso Biden si è incastrato e che gli lascia ben poco spazio di manovra per i prossimi tre anni di presidenza.

Ma per capire fino a che punto Biden è in difficoltà, propongo un video di Sean Hannity, il secondo giornalista più famoso di Fox News.

Una presidenza alle corde

Vediamo che la Corte Suprema non ha invece sospeso il mandato vaccinale per il personale sanitario. Il caso non è ancora chiuso, ma gli operatori sanitari che lavorano presso strutture che sono finanziate dal governo federale potrebbero essere sottoposti a pressione. Il mandato non obbliga direttamente il personale a vaccinarsi, ma minaccia di tagliare i fondi federali per quelle strutture che hanno personale non vaccinato. Nel caso in cui la struttura trovi fonti alternative di finanziamento, il problema non si pone. In Florida ad esempio, le strutture dell stato che dovrebbero segnalare chi non si vaccina, hanno già dichiarato che non lo faranno. Diventa quindi difficile per il governo federale stabilire chi sia in regola e chi non lo sia.

E’ fallito anche il tentativo di abolire la filibuster, la regola del Senato federale che richiede la disponibilità del 60% dei voti per passare una nuova legge. La regola fu creata per garantire una maggiore rappresentazione anche della minoranza ed evitare che la maggioranza possa fare approvsare tutto quello che vuole solo perché ha qualche voto in più.

Il fatto che Biden presenti il progetto per la nuova legge elettorale come difesa dei diritti civili è ridicolo. La Costituzione degli Stati Uniti prevede che siano i singoli stati a determinare le modalità di voto e, dopo gli eventi del novembre 2020, diversi stati si stanno concentrando sul proteggere le modalità di conteggio dei voti e non sul restringere l’accesso al voto.

Di conseguenza, lo scopo dichiarato della nuova legge che dichiara di voler allargare il diritto di voto a tutti i cittadini è semplicemente un pretesto per far votare anche chi non ne ha diritto, in particolare gli immigrati illegali come già succede in california e a New York.

Inoltre, apice dell’iprocisia, dopo aver tormentato gli americani per quattro anni sull’interferenza russa nelle elezioni di Donald Trump, è proprio il Partito Democratico che usa la filibuster per bloccare una proposta di sanzioni contro la Russia per la situazione ucraina, avanzato dal senatore repubblicano Ted Cruz.

Appare sempre più improbabile che Biden e Harris si ripropongano per un secondo termine nel 2024. Si è fatta avanti Hillary Clinton che vuole riprovarci. Nel frattempo Michelle Obama, la moglie di Barack Obama, è scesa in campo per cercare di forzare la riforma elettorale in modo che a contare i voti, come dice Biden, siano sempre quelli del Partito Democratico e che sia permesso il voto anche a chi non ne ha il diritto oppure non esiste nemmeno.

La sentenza della Corte Costituzionale accelererà probabilmente il cambiamento di narrazione già in corso. E’ evidente stando alle dichiarazioni di Bourla, che Pfizer intenda spostare il suo sforzo promozionale dal vaccino al Paxlovid, il nuovo farmaco antivirale che, nuovamente, viene proposto come antidoto nei confronti del ricovero e della morte per COVID. Troviamo già una campagna di promozione capillare sul Paxlovid su molti media. La propaganda sostiene che è efficace anche contro le varianti più recenti. E’ una pillola che va assunta più volte al giorno e lo stesso Anthony Fauci sta facendo gli straordinari per promuoverla come nel video proposto.

Fauci colpisce ancora

Il Paxlovid promette una riduzione del 89% nei ricoveri e nelle morti per COVID. Nel frattempo, il farmaco ha ottenuto dall’FDA un’approvazione in regime di emergenza e l’amministrazione Biden ha già acquistato 10 milioni di dosi al prezzo di 5 miliardi di dollari, ma ha annunciato che porterà l’ordine a 20 milioni di dosi. Diversi esperti sanitari hanno già dichiarato che il Paxlovid non sostituisce il vaccino, ma lo affianca. E il suo uso diventa particolarmente importante nei non vaccinati. La FDA ha dichiarato che il Paxlovid produce reazioni che possono essere mortali quando somministrato insieme ad altri farmaci di uso corrente come alcuni antidepressivi, medicinali che riducono il colesterolo e anticoagulanti. Esiste anche un farmaco concorrente prodotto dalla Merck, che si chiama Molnupiravir e che promette una riduzione del 50% nei ricoveri e nelle morti, ma che viene accusato di alcuni di modificare il DNA.

Roberto Mazzoni

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