27 gennaio... Per non dimenticare...
E noi, abbiamo dimenticato.
Abbiamo scordato gli orrori perché non "ci appartenevano", li abbiamo visti con occhi distanti e superficiali. Proprio per questo, con forme diverse, "innovative", gli orrori si ripresentano ai giorni nostri, perché non abbiamo capito nulla, non siamo stati in grado di fare tesoro di quelle testimonianze.
Abbiamo smarrito la Memoria e con essa la nostra Umanità.
L'odio è il male dell'Umanità.
“Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.” tuono' Primo Levi e noi, oggi come allora stiamo vivendo lo stesso crimine.
"Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte (…).
Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità.
Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.
Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse <normale>”.(Primo Levi)
Svegliatevi signore e signori, poiché questo sta accadendo in Italia, in Europa e nel mondo OGGI: vi sono milioni di persone cui è impedito l’accesso ai luoghi di lavoro e ai servizi elementari, sospese senza stipendio, licenziate – condannate alla fame – per una scelta inalienabile ratificata dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, dalle Costituzioni delle varie nazioni, dal Codice di Norimberga. E tutto ciò alla vigilia del 77o anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau nonché 22a ricorrenza di tale celebrazione dalla sua istituzione.
Davvero, nel terzo decennio di questo terzo millennio, con tutta l’informazione possibile e (in)immaginabile a portata di palmo e copertura di rete dati, non si è imparato a riconoscere il suono dello stivale che viene premuto sulla nuca, sul volto? Possibile che si debba ancora chiedersi se questo, discriminato, calunniato, oppresso, ricattato sia un uomo?
Prima di qualsiasi etichetta sociale, economica, giuridica, e così via, prima di qualsiasi cosa siamo tutti esseri umani.
Liberopensiero2019
Se questo è un uomo - Primo Levi
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