Super Green Pass e nuovi obblighi vaccinali, si prospetta una raffica di ricorsi

 Il 24 novembre 2021 il Governo ha annunciato il varo del decreto che istituisce il Super Green Pass, una nuova stretta che introduce nuove e ancor più dure limitazioni per i non vaccinati, i quali – già in zona bianca – non potranno accedere a bar e ristoranti, spettacoli, feste, eventi sportivi. Inoltre, le eventuali e più dure restrizioni della zona arancione si applicheranno solo ai non vaccinati.

L’obbligo vaccinale, che finora ha riguardato il personale sanitario e delle Rsa, viene esteso anche agli operatori sanitari, amministrativi compresi.  L’obbligo vaccinale scatta anche per tutto il personale del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri provinciali di istruzione per adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. L’obbligo riguarda anche il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Il Decreto Legge n. 1/2022 introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni. Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio prossimo.

Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico.

È altresì esteso l’obbligo di Green Pass cosiddetto ordinario a coloro che accedono ai servizi alla persona e inoltre a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.

All’orizzonte si profilano possibili ricorsi contro le nuove misure. In effetti, oltre alle forti restrizioni imposte dal Super Green Pass ai non vaccinati e alla consequenziale emarginazione sociale, l’obbligo vaccinale selettivamente imposto a determinate categorie può comportare la sospensione dal posto di lavoro e dalla relativa retribuzione, ponendo così a rischio la sopravvivenza economica di intere famiglie.

La nostra Associazione, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei cittadini – senza discriminazioni di sorta – e leader nelle azioni individuali e collettive, ha dato mandato al proprio Ufficio Legale di vagliare i profili di illegittimità del nuovo decreto e di fornire, al contempo, un adeguato supporto a tutti i lavoratori e i cittadini intaccati dalle nuove disposizioni.

Gli interessati possono compilare il modulo sottostante per  rimanere aggiornati sul tema e per ricevere, gratuitamente e senza impegno, tutte le informazioni in merito ai possibili ricorsi e agli altri strumenti legali di tutela dei propri diritti.

E’ possibile compilare il modulo anche per informazioni sulle categorie ai quali si applica il nuovo obbligo, su eventuali situazioni specifiche o possibilità di esenzione, su come tutelare il proprio posto di lavoro e il diritto alla retribuzione. I nostri esperti legali risponderanno gratuitamente.

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