Analisi del vaccino contro Covid-19

Mentre Bill Gates ha dichiarato che “produrremo un miliardo di dosi di vaccino contro il Coronavirus (…) perchè la cooperazione delle aziende farmaceutiche è senza precedenti” una domanda aleggia forte: cosa succederà a settembre? Se lo chiedono soprattutto i genitori, chiamati a tutelare in prima persona non solo la loro salute, ma anche e soprattutto quella di chi non ha ancora la facoltà di farlo: i bambini.

Sono tante le madri e i padri che attendono l’arrivo di un vaccino che possa contrastare questo virus che ha stravolto la vita di tutti, soprattutto dei più piccoli.

Chi ha svolto una revisione della letteratura sul vaccino contro il Covid-19 è Loretta Bolgan, laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. La dottoressa Bolgan ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Farmaceutiche a Padova nel 1997 e ha lavorato ad Harvard Medical School (Boston) e presso aziende farmaceutiche come ricercatrice in ambito prevalentemente oncologico, ed ha esperienza nell’allestimento di dossier di registrazione di farmaci. Ha, inoltre, fatto parte della Commissione parlamentare d’inchiesta Uranio impoverito nel 2016-18 come consulente scientifico in ambito farmaceutico e tossicologico sulle vaccinazioni militari.

Dottoressa Bolgan, circa un anno fa ha presentato alla Camera dei Deputati l’analisi sulle sostanze contenute nei vaccini in commercio (qui il video del primo intervento). Guardiamo i risultati:

Tutti i vaccini analizzati (INFANRIX HEXA, ESAVALENTE (DIFTERITE-TETANO-PERTOSSE-EPATITE B-POLIOMIELITE-HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B) prodotto dalla Glaxo, PRIORIX TETRA, QUADRIVALENTE (MORBILLO-PAROTITE-ROSOLIA-VARICELLA), HEXYON, l’altro vaccino ESAVALENTE (DIFTERITE-TETANO-PERTOSSE- POLIOMIELITE-EPATITE B-HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B) prodotto dalla Sanofis, GARDASIL 9, contro il PAPILLOMA VIRUS) risultano difettosi dal punto di vista della qualità e potenzialmente pericolosi per la presenza di contaminanti non dichiarati, come ad esempio la presenza dell’amfetamina illegale APDB nel vaccino Gardasil9. Questa contaminazione è oggetto di un esposto già depositato presso i Nas.

Alcuni vaccini non contengono tutti gli antigeni dichiarati in scheda tecnica, intendendo dal punto di vista chimico per antigeni proteine solubili e digeribili mediante i comuni protocolli per l’analisi delle proteine. Questo risultato pone un serio dubbio sull’efficacia di questi vaccini.

– È emerso inoltre che questi aggregati insolubili ed indigeribili hanno proprietà chimico-fisiche simili a quelle delle proteine prioniche e una significativa omologia di sequenza con prioni classificati in banche dati, particolarità che abbiamo ritenuto molto critica per quanto riguarda la sicurezza ed è tuttora in corso di studio.

– I risultati delle analisi chimiche e proteiche sono stati confermati interlaboratorio con strumentazioni diverse e la pubblicazione di peer review sulla metodica utilizzata.

– La presenza di retrovirus cancerogeni in diversi vaccini, contaminazione non permessa dagli enti regolatori per la pericolosità.

La presenza di DNA fetale umano nel vaccino a virus attenuati in quantità tale da essere il maggior componente biologicamente attivo del vaccino. Il DNA fetale è stato dimostrato provenire dalla linea cellulare fetale umana MRC-5, e il sequenziamento dell’intero genoma ha rilevato traslocazioni e mutazioni in numero consistente in geni potenzialmente associati alla trasformazione neoplastica. Sono ben noti gli studi della Dr.ssa Deisher che noi confermiamo riguardo la presenza del DNA fetale e la sua potenziale pericolosità.

– In un vaccino, uno degli antigeni, nello specifico quello della rosolia, è risultato essere presente in numero di copie inferiore a quello dei virus avventizi cancerogeni con evidente discutibilità dell’efficacia del vaccino stesso.

-I virus attenuati analizzati sono risultati essere costituiti da popolazioni di virus mutanti detti quasispecie che, nel caso della parotite, si differenziano anche tra lotto e lotto. Questo, sulla base di studi scientifici presenti in letteratura, costituisce un grave limite per la garanzia dell’efficacia sostenuta dai produttori e dalle agenzie regolatorie.

– In quasi tutti i vaccini analizzati è stata riscontrata la presenza di contaminazioni di materiale genetico proveniente da microorganismi avventizi e dal processo di produzione mediante la tecnica del DNA ricombinante. Queste contaminazioni sono note per causare malattie autoimmuni, infiammatorie, tumorali e allergiche e sono considerate dalla comunità scientifica un grave rischio per la salute.”

Perchè tutte queste contaminanti (feti abortiti, DNA di scimmia, DNA umano e di topo, formaldeide, DNA fetale, virus cancerogeni) all’interno di un vaccino pensato per proteggere la salute umana?

Per poter capire perchè si trovano nei vaccini queste sostanze bisogna prima distinguere tra contaminazioni e residui di lavorazione. I contaminanti sono sostanze che non devono essere presenti nei vaccini, cioè sono sostanze che finiscono incidentalmente nel prodotto finito (ad es. i virus cancerogeni), mentre è considerato un residuo di lavorazione il DNA fetale che proviene dalle linee cellulari usate per produrre il vaccino, in questo caso vengono posti dei limiti al suo contenuto.

Quindi le agenzie regolatorie, EMA per l’Europa, AIFA per l’Italia e FDA per l’America ammettono che siano presenti i residui e impongono ai produttori che vengano eliminati i contaminanti. Quindi il concetto di ‘pulito’ nei farmaci, inteso come assenza di residui tossici non esiste, anzi è consentito per legge entro certi limiti. Ciò che bisogna valutare è se questi limiti garantiscono che il vaccino non sia pericoloso, e qui purtroppo devo dire che le Agenzie non hanno fornito alcun dato sulla tossicità dei componenti che permetta di affermare che i vaccini sono sicuri.”

Perchè, per esempio, in un vaccino troviamo tracce di feti abortiti? Le aziende farmaceutiche che lo producono li inseriscono a che fine? Possono avere conseguenze sull’uomo?

“Nei vaccini si trovano tracce di feti abortiti perché vengono usate delle linee cellulari con cui si crescono i virus vaccinali che provengono da feti abortiti. Nel caso del vaccino che abbiamo analizzato si tratta di una linea cellulare ottenuta da un feto del 1966. Dagli studi della Dr. Deisher risulta che il DNA fetale contenuto nei vaccini può integrarsi nel nostro DNA e potrebbe quindi modificarlo, i rischi che lei ha studiato sono i tumori e l’autismo.”

Chi contamina e sporca i vaccini, mettendo a rischio efficacia, sicurezza e qualità che finalità ha?

“Non c’è alcun secondo fine, si tratta di un problema dovuto al fatto che vengono utilizzate materie prime di pessima qualità, e non si purificano a sufficienza o non si purificano affatto i vaccini prima di metterli in commercio. Quindi anche le aziende farmaceutiche per aumentare il profitto risparmiano sulla qualità del prodotto, come avviene per tanti altri prodotti che abbiamo in commercio.”

Quando la farmaceutica può affermare che un vaccino sia pulito e quando invece lo dichiara l’EMA?

Le aziende devono fare delle analisi molto rigorose stabilite dall’EMA prima di poter mettere in commercio il vaccino. Il problema come detto prima sta nei criteri che le aziende e l’EMA stabiliscono per dire che un vaccino è di qualità garantita, cioè ‘pulito’. Da quanto abbiamo trovato, le analisi che vengono effettuate non garantiscono affatto che il prodotto sia di qualità e soprattutto che non sia tossico.”

Esiste un controllo che potrebbe impedire tutto questo e garantire a tutti un vaccino pulito e quindi efficace?

“Il vaccino per definizione non può essere pulito nel senso comune del termine, saranno sempre presenti residui e contaminazioni gran parte delle quali non note. Si potrebbe pensare di purificarlo maggiormente ma, oltre l’aumento notevole del costo del vaccino, c’è anche il rischio che vengano persi gli antigeni stessi del vaccino come è successo con la rosolia nel vaccino Priorix tetra. Quindi le aziende sono costrette a trovare un compromesso tra la purificazione del prodotto e il costo e questo va a scapito della qualità. Va detto che un prodotto ‘pulito’ cioè di qualità, non è sinonimo di efficacia. Un vaccino è efficace quando è in grado di proteggere dalla malattia infettiva. Anche questo è un dato che in realtà non esiste per nessun vaccino, tranne l’antinfluenzale che come sappiamo da più studi pubblicati ha un’efficacia addirittura negativa negli anziani, cioè potenzia la malattia invece di prevenirla.”

Perché i vaccini non vengono prodotti dallo Stato invece che dalle multinazionali? Ci sarebbe più controllo sul prodotto finale?

“Lo Stato potrebbe effettivamente produrli ma il controllo sul prodotto finale non cambierebbe, a meno che non cambino le analisi che vengono richieste per legge.”

Da pochi giorni ha pubblicato uno studio sul vaccino contro il Covid-19. Quali sono i risultati emersi?

“Nell’e-book divulgato da Corvelva ho discusso riguardo le criticità del vaccino che si sta producendo ad Oxford. Dal punto di vista della qualità, essendo prodotto anche questo su cellule di origine fetale, mi aspetto che abbia gli stessi problemi del Priorix tetra e in parte anche del Gardasil 9, cioè potrebbe presentare contaminazioni di DNA fetale, frammenti dell’ingegnerizzazione del virus, contaminanti virali provenienti dalla linea cellulare.

Per quanto riguarda l’efficacia, poiché si tratta di un virus molto variabile, l’efficacia sarà molto bassa se non nulla.

Mentre per la sicurezza, la questione è molto grave perché da quanto già nota dai vaccini contro la SARS, questo vaccino può potenziare la malattia causando complicazioni fatali anziché proteggere dall’infezione e dal COVID-19.”

I nostri bambini e tutti noi avremo finalmente un vaccino pulito per farci creare gli anticorpi necessari contro il Covid-19?

“No, questo vaccino non permette la formazione di anticorpi protettivi, ma anzi porta alla formazione di anticorpi che paradossalmente possono potenziare la malattia. Quanto al fatto che possa essere pulito, anche nei termini previsti dall’EMA, lo trovo molto difficile visti i tempi molto stretti per la produzione (prevedono di essere pronti con decine di milioni di dosi per autunno) che vanno senz’altro a scapito del controllo della qualità e della purificazione del vaccino.”



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