Dalla rubrica di Jeffrey Epstein

SENZA PAROLE... 
Blogger come sempre non mi permette di postare il video, risolvo così 



La rubrica di Jeffrey Epstein è sicuramente scottante, nomi noti, molto noti...

Andrea e Gioia Bonomi, Paulo Borgese (critico d'arte?), Ferdinando e Ugo Brachetti Peretti, Bianca Brandolini d'Adda (ex fidanzata di Lapo Elkann...cugino di secondo grado), Flavio Briatore, Giancarlo Camerana, Guido Casagrande (Milano), Fabrizio Cerina, Giancarlo Cerutti, Gianluca Cicogna, (Geoconda, Gianfranco e Marina), Pietro e Alejandra Cicognani, Giuseppe Cipriani (figlio di Arrigo, l’impeccabile ed elegante re dell’Harry’s Bar di Venezia), marchese Amedeo Clavarino, Isabel Clavarino, Francesco De La Garda, Luca Del Bono, Francesco Ducrey Giordano,  Luigi Durso, Noona Erba (PR di Armani... tall, blonde...), Leonardo e Beatrice Ferragamo, Rocco Forte e Aliai Ricci, Nina Fürstenberg, Gelasio Gaetani Conte d'Aragona, Luca Giussani  (Presidente Dorial Telecom, LLC. Miami Beach, Florida), Alessandro Guerrini-Maraldi, Alessandro Manfredini, Manlio e Pia Marocco, Matteo Marzotto, Matteo Mazzotti, Gianluca Milani, Daniela Modafferi, Riccardo Monti (Triboo, WSI), Massimo Parisi (Baltic Models), Riccardo e Cosima Pavoncelli (Lazard), Federico Pignatelli, Edoardo Polli (Legler), Isabella Rattazzi, Edmondo di Robilant e Maya, Natalie Rucellai, Gianmarco Schiatti, Eduardo Teodorani Fabbri, Carmine Villani (Milestone capital), Emanuele A. Vittadini, Marco Vittorelli, Dino e Rosi Zevi.






CASO YARA GAMBIRASO dubbia la condanna di Massimo Bossetti




Caso Yara Massimo Bossetti, analisi reperti negata. Giudicata inammissibile. Non dà cenno di volersi placare il dibattito mediatico relativo al clamoroso dietrofront della Corte di Assise di Bergamo che, dopo avere nei mesi scorsi concesso alla difesa di muratore la ricognizione dei reperti di indagine, a fine maggio li ha invece posti sotto sequestro rigettando l’istanza in quanto “inammissibile”. L’avvocato Claudio Salvagni si è detto basito per ciò che è accaduto. “Qualcuno ha paura che si vada a indagare su questi reperti” perché “lì dentro c’è un clamoroso errore!“, ha detto. A difendere le ragioni di Massimo Bossetti anche l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, che in una intervista a Bergamonews ha espresso dubbi sulla sentenza che ha condannato in via definitiva all’ergastolo il muratore di Mapello. “Prima di tutto tengo a precisare che come legale ho pieno rispetto delle sentenze dei giudici, ma ritengo quantomeno dubbia quella inflitta a Bossetti” – ha detto Elisabetta Aldrovandi – Quando un imputato è colpevole, a causa di elementi probatori schiaccianti, solitamente chiede il rito abbreviato che permette di ottenere lo sconto di un terzo della pena. Bossetti, invece, sicuro della sua innocenza, non ha mai optato per riti alternativi a quello ordinario. E ciò mi fa riflettere sulla sua colpevolezza”. Parole, le sue, che hanno fatto discutere.

Che importanza possano avere oggi quei 98 reperti che più volte in questi anni i consulenti di Bossetti hanno chiesto di poter analizzare? 
Le prime analisi su di essi furono effettuate nel 2011. “In questi 10 anni la scienza forense ha avuto uno sviluppo come mai in passato … per cui adesso ci sono delle metodiche e un approccio alla traccia che sono molto ma molto più analitiche e precise”, ha detto il genetista Marzio Capra, consulente di Bossetti, a Quarto Grado. Se rianalizzati, si potrebbero dunque ottenere dei risultati che fino a pochi anni fa erano assolutamente impensabili, ha precisato il dottor Capra.
“Il processo Yara è chiuso”, ha replicato Enrico Pelillo, l’avvocato della famiglia Gambirasio. E dopo il ricorso per Cassazione inammissibile, ancor di più. “Credo che non si possa dire che è un caso dubbio, ecco. Più lineari di così mi sembra che ci siano pochi processi”. Ma su quei reperti si è aperto un vero e proprio giallo: aporie, “evidenze che sono state ignorate”, le definisce Marzio Capra. La speranza di Bossetti di poter dimostrare la propria innocenza ha però subito un duro colpo. Nessuna nuova analisi, niente test del Dna sarà infatti effettuato su quei reperti. Su richiesta della pm Letizia Ruggeri, il Tribunale di Bergamo ha posto sotto sequestro i succitati reperti. La confisca impedisce dunque che su di essi possano essere compiute nuove indagini. La ricognizione degli stessi che inizialmente la Corte d’Assise di Bergamo aveva accordato alla difesa di Bossetti, infatti, lo scorso 26 maggio è stata giudicata inammissibile. Il clamoroso dietrofront della Corte ha suscitato le ire dei difensori di Bossetti che hanno annunciato battaglia.

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