Hong Kong e Donald Trump
Ritorsione di Donald Trump sui funzionari del Partito comunista cinese "responsabili dello smantellamento delle libertà di Hong Kong"
Washington ha annunciato "restrizioni al visto" per limitare l'ingresso negli Stati Uniti di funzionari cinesi considerati "responsabili" di aver rivisto l'autonomia di Hong Kong. Donald Trump "ha promesso di punire i funzionari del Partito comunista cinese responsabili dello smantellamento delle liberta' di Hong Kong. Oggi stiamo prendendo provvedimenti per farlo", ha dichiarato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in una nota senza specificare il numero o l'identita' delle persone interessate. Ha menzionato solo "restrizioni ai visti per gli attuali o ex funzionari del Partito comunista cinese considerati responsabili, o complici, di aver messo in discussione l'alto livello di autonomia di Hong Kong" come previsto negli impegni internazionali di Pechino. Le misure riguardano anche chi "compromette i diritti umani e le liberta' fondamentali" nell'ex colonia britannica.
Washington, 29 maggio 2020 . Niente più "trattamento speciale" per Hong Kong da parte degli Stati Uniti. L'annuncio arriva forte e chiaro dalla voce di Donald Trump. "La Cina non ha garantito l'autonomia di Hong Kong come aveva promosso", ha detto il presidente statunitense lanciando un nuovo attacco a Pechino.
"Hong Kong non è più abbastanza autonoma da giustificare il trattamento speciale che abbiamo riservato al territorio sin dal passaggio", ha affermato Trump. Pertanto "chiedo alla mia amministrazione di avviare il processo per porre fine alle esenzioni che hanno permesso a Hong Kong di avere un trattamento diverso e speciale. Ciò influenzerà tutti gli accordi (con Hong Kong), dal nostro trattato di estradizione ai controlli sulle esportazioni di tecnologia a doppio uso e altro, con poche eccezioni", ha affermato.
Non finisce qui. Trump minaccia anche le società cinesi quotate in Usa annunciando di aver ordinato ad un gruppo di lavoro di studiare pratiche diverse per le compagnie del Dragone presenti nei mercati azionari statunitensi.
Chiusi i rapporti con l'Oms
Secondo Trump, l'Oms è "totalmente controllata" da Pechino e non ha attuato le necessarie riforme dopo le critiche mosse dagli Usa riguardo alla gestione della pandemia di coronavirus e si è affidata in maniera eccessiva alle informazioni fornite dalla Cina. Per questo "oggi terminiamo le nostre relazioni con l'Organizzazione mondiale della sanità e reindirizzeremo i fondi ad altre necessità sanitarie urgenti e meritevoli a livello mondiale". "L'insabbiamento del virus di Wuhan da parte della Cina ha permesso alla malattia di diffondersi in tutto il mondo", ha accusato il presidente.
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