Bill Gates il simpatico filantropo
Se pensate che Bill e Melinda Gates non influiscano anche sulle vostre vite, vi sbagliate di grosso. Il simpatico miliardario decide, senza nessun controllo pubblico, le sorti del mondo applicando programmi dannosi e legati ad interessi corporativi multinazionali a spese della giustizia sociale ed economica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è l’autorità globale più importante per quanto concerne la salute pubblica. Un’istituzione così importante dovrebbe promuovere una visione della sanità capace di rispondere all’interesse collettivo e, soprattutto, di trovare soluzioni nel rispetto massimo del principio della trasparenza, ma questa trasparenza sembra non albergare nell’Oms.
Nel biennio 2016-2017 ha utilizzato un budget da quasi 4 miliardi e mezzo di dollari di cui l’87% è stato finanziato da contributi privati che hanno coperto la graduale ritirata dei finanziamenti degli Stati. Questi finanziamenti sono in larga misura vincolati alla realizzazione di progetti commissionati dagli stessi donatori. Si parla di finanziamenti earmarked, ovvero condizionati al rispetto di una precisa agenda e come si evince dai dati del British Medical Journal, “nel 2017 l’80% dei fondi ricevuti dall’agenzia era earmarked“. La cosa preoccupante è che non sempre questi progetti collimano con la pianificazione dell’Oms, né con le esigenze prioritarie dell’agenda internazionale della salute e la progressiva privatizzazione dell’agenzia, con progetti commissionati dai donatori stessi, sta portando la stessa ad essere di fatto un service provider di aziende o fondazioni private. Ma c’è di più.
Qualche giorno fa la trasmissione Report di Rai 3 ha svelato un interessante particolare: Bill Gates ha fatto nel 2018 rilevanti investimenti per oltre 320 milioni di dollari nel settore sanitario attraverso un trust collegato alla sua fondazione. Parliamo di una cifra considerevole se si pensa che lui finanzia l’Oms per 500 milioni di dollari ogni biennio. Secondo German Velasquez, un ex membro dell’Oms intervistato da Report, l’importanza del contributo erogato all’agenzia Onu da Bill, lo avrebbe reso di fatto “il padrone dell’Oms”. Alfonso Scarano, analista indipendente intervistato sempre da Report, in riferimento ai rapporti economici che gravitano attorno alla Bill & Melinda Gates Foundation, dichiara che “il Trust investe e genera la massa di soldi che poi passa alla fondazione e si tratta di cifre importanti, oltre i 5 miliardi di dollari, e la fondazione a questo punto elargisce questi soldi”.
Non da meno, visto ciò che Report ha rilevato, vanno qui ricordate le dichiarazioni di James Love, direttore dell’ong Knowledge Ecology International, dove accusava Bill Gates di aver “fatto fortuna difendendo la proprietà intellettuale” dei farmaci brevettati, penalizzando fortemente i paesi poveri grazie al fatto che “la sua fondazione favorisce lo sviluppo di farmaci e di vaccini brevettati a scapito dei prodotti generici” che hanno un costo nettamente inferiore. Sul ruolo non limpido di Bill Gates hanno avuto modo di esprimersi anche importanti personalità e istituzioni legate al mondo della sanità. Nel 2013, Medici senza Frontiere, ha accusato Gavi, l’emanazione della fondazione di Bill Gates dedicata alle campagne di immunizzazione, di imporre ai Paesi destinatari degli aiuti, prezzi artificiosamente gonfiati per i vaccini, che finivano per alimentare regalie a multinazionali come Bayer e Novartis.
Visto così il quadro sarebbe preoccupante: se Gates, l’uomo più ricco del mondo, con capacità di decidere le strategie sanitarie planetarie attraverso l’influenza esercitata sull’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha la capacità di veicolare i progetti per fronteggiare quelle malattie più redditizie per talune aziende farmaceutiche, anche in virtù di una “protezione” dei brevetti farmaceutici di queste ultime, il conflitto di interessi sarebbe enorme.
I sospetti sui conflitti di interesse si fanno più precisi grazie anche a Antoine Flahault, direttore dell'Istituto di Sanità Globale della facoltà di medicina dell'Università di Ginevra, che ha dichiarato che tra il 2016 e il 2017 l’Oms ha destinato alla lotta alla polio, malattia oramai resa inoffensiva, “ben 894,5 milioni di dollari, 10 volte di più che alla prevenzione dell’Aids che è la quarta causa di mortalità nei paesi poveri”. "Ormai l'OMS è costretta a tenere conto di quello che Gates ritiene prioritario, come nel caso della polio", ha proseguito il professor Flahault. Se nel 1970 l'80% del bilancio dell'Oms era costituito dai contributi degli Stati membri e il 20% da quelli di privati, come vi abbiamo detto, oggi il rapporto è l'esatto contrario, con il risultato che interi dipartimenti dell'organizzazione sono finanziati per intero dalla fondazione Bill & Melinda Gates. "Questo ha, inevitabilmente, un impatto. Non tanto su quello che l'OMS dice ma, piuttosto, su quello che omette di dire", ha dichiarato, alla TV pubblica elvetica, Nicoletta Dentico, direttrice della ONG di Ginevra, Health innovation in practice.
Jean-Marie Kindermans, presidente dell’Agenzia Europea per lo Sviluppo e la Sanità, ha affermato che “se c’è un vero problema, all’Oms, riguarda il modo in cui vengono destinate le risorse”, oramai vincolate e costrette a dipendere dalle logiche del complesso della “filantropia capitalista”, come l’ha definita Peter Buffett, figlio del ricchissimo finanziere Warren.
Come ha dichiarato Buffett, la filantropia sta diventando un business enorme, ma le disuguaglianze globali continuano a crescere, “e altre vite e comunità vengono distrutte dal sistema che crea immense quantità di ricchezza per i pochi”, mentre l’operato di organizzazioni come l’Oms è vincolato ai desideri di pochi privati. E il lato oscuro del “complesso benefico-industriale” si manifesta nel contesto di campagne come quella per le vaccinazioni, che vengono deviate a favore di una concentrazione ristretta di imprese e vedono i fondi ad essi dedicati eterodiretti senza alcun principio di efficienza ed efficacia. Mentre la capacità d’azione dell’Oms viene sacrificata in nome del “lavaggio di coscienza” di Bill Gates e della moglie.
Proprio a questo proposito, ci viene alla mente quando nel 2016 simili accuse arrivarono dalla Ong britannica Global Justice Nowche al termine del Forum economico di Davos quando era stato diffuso un report dal titolo inequivocabile: “Gated Development - is the Gates Foundation always a force for good?”. La GJN aveva rilevato che i programmi di Bill e Melinda Gates Foundation non erano soggetti a valutazione indipendente o pubblica e non solo, nel rapporto si sosteneva che i programmi della fondazione dei Gates erano - nel complesso - dannosi nel promuovere lo sviluppo economico e globale, legati ad interessi corporativi multinazionali a spese della giustizia sociale ed economica. Una strategia incentrata sulla cooperazione con le stesse multinazionali spesso responsabili di gran parte della povertà e ingiustizia che già affliggono il sud del mondo.
Se pensate che tutto questo non influisce anche sulle vostre vite, vi sbagliate di grosso. Il simpatico miliardario globalista sta facendo una montagna di soldi grazie al Covid-19. La Bill & Melinda Gates Foundation Trust ha investito nel The Mexico Fund, un fondo che concentra gli investimenti in quel paese. Nelle ultime settimane questo fondo aveva subito un tracollo del 42% alla Borsa di New York a causa della pandemia e Gates ha così potuto acquistare, scontata, una quota del 5% dell’intero fondo così da diventare il quarto investitore. Sia chiaro, questo non è illegale, è solo l’atteggiamento capitalistico promosso da quel piccolo numero di persone, meno dell’1%, che detiene oltre la metà delle ricchezze planetarie, artefice di fatto di quello squilibrio che tanto cercano di rimediare. Però le due cose faticano a coesistere poiché Gates è sia imprenditore/speculatore che uno dei maggiori finanziatori dell'Organizzazione mondiale della sanità, capace di consigliare i governi di tutto il mondo su questioni relative a epidemie e pandemie e se guardiamo da vicino la questioni della pandemia dichiarata, ci accorgiamo che subentra un altro fattore che ha influito sulle nostre vite in maniera più che diretta. L'Oms non ha sempre visto il coronavirus come una pandemia, anzi, fino a metà gennaio addirittura negava il passaggio del virus tra uomo e uomo ed è un dato di fatto che l’annuncio ufficiale di pandemia sia arrivato il giorno dopo che Gates ha elargito una grande somma di denaro all’agenzia. Ma diamo un'occhiata alla sequenza temporale: il 10 marzo, Business Insider ha scritto: "Bill Gates ha lanciato l'allarme sul coronavirus COVID-19, definendolo una" pandemia", sebbene l'Organizzazione mondiale della sanità debba ancora dargli quella definizione." L’articolo annunciava però anche altro, cioè che la Gates Foundation, Wellcome e Mastercard stavano impegnando 125 milioni di dollari in finanziamenti per quelle aziende che sviluppano trattamenti per il nuovo coronavirus, ed è solo una coincidenza che a livello mondiale siano stati attaccati tutti quei trattamenti già brevettati o non brevettabili, a favore dei nuovi farmaci e vaccini.
L'11 marzo, un giorno dopo che Business Insider ha riferito di come Gates aveva spinto per una dichiarazione dell'Oms sulla pandemia e un giorno dopo che Gates aveva annunciato l'infusione di milioni di dollari in un'impresa partner dell'Oms, durante una conferenza stampa sul coronavirus Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato: "Abbiamo quindi valutato che COVID-19 può essere definito come una pandemia".
Coincidenza? Forse. Ma ci sono molti soldi, potere e influenze enormi e c’è il fatto che l’acquisto delle azioni della Mexico Trust, al prezzo ribassato, sia avvenuto il 31 marzo, dopo le dichiarazioni del Direttore Generale dell’Oms.
Non siamo così puritani da non accorgerci che le pandemie sono un affare per molti, “mors tua vita mea”, e se pur legale a noi non sembra comunque etico e ancor meno tollerabile è l’essere al contempo affarista e salvatore nella stessa pandemia. Essere affarista, salvatore e addirittura “padrone” di quell’ente che gestisce “la cosa pubblica” e nel farlo avvantaggiando solo gli interessi privati di corporazioni multinazionali. Noi a questo diciamo no!
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