Differenza tra scie di condensazione e scie chimiche
Nel 2016 il maresciallo in congedo Domenico Azzone con il biologo e giornalista Giorgio Pattera, il 1° maresciallo Azzone, esperto meteo, si accingevano a tenere un seminario informativo in ordine alla tanto scottante quanto controversa materia delle Scie chimiche (dall’inglese Chemtrails).
Che differenza c'è fra le Scie chimiche e le Scie di condensazione?
Dopo avere passato in rassegna le specifiche condizioni termoigrometriche (temperatura e umidità dell’aria) e di altitudine nelle quali si verificano le Scie di condensazione (attenzione: Azzone non nega affatto che tale tipologia esista, semplicemente ne circoscrive i criteri fisici del campo d’esistenza), ha subitamente puntato il riflettore delle proprie decennali ricerche sull’anomalo fenomeno delle Scie chimiche: fenomeno che ha ribattezzato con la dicitura, certo più sottile e precisa, di Irrorazione atmosferica artificiosa. Attenzione: no “artificiale” ma “artificiosa”, distinzione non priva d’importanza, ammettendo con la prima “qualsiasi prodotto antropico in senso lato” e con la seconda “qualcosa di prodotto dall’uomo con un obiettivo ben preciso”.
I prodotti della combustione dei motori a reazione sono due: biossido di carbonio e vapore acqueo; quest’ultimo, per effetto del gradiente termico con la temperatura esterna, condensando, produce nanocristalli di ghiaccio, di breve durata, i quali vanno a produrre, appunto, nella troposfera quel visibile, ma poco frequente, effetto chiamato Scia di condensazione (Contrail). I parametri necessari, e presenti simultaneamente, che devono verificarsi per favorire l’attuarsi di tale fenomeno devono essere almeno:
* 6000 m di altitudine
* il 70% di umidità relativa
* -40 °C come temperatura dell’aria
Normogramma di Helofson, scie di condensazione e “Irrorazione atmosferica artificiosa”
Le condizioni dette sopra, mal si collimano con quanto siamo soliti osservare nei nostri cieli nei quali, a tutte le ore, possiamo osservare velivoli non contrassegnati da alcuna sigla identificativa, muoversi ben al di sotto delle rotte sopraindicate e comunque rilascianti emissioni di particolato elettroconduttivo. Il normogramma di Herlofson (tipo di diagramma termodinamico contenente dati di pressione, temperatura e umidità) stabilisce in maniera inequivocabile quando sussistono le condizioni per le quali le Scie di condensazione possono verificarsi: è sufficiente inserirvi i dati (raccolti dai palloni sonda meteo) e interpolarli. Attraverso questa procedura appunto, è possibile verificare in anticipo se sussistono le condizioni per il formarsi della condensa allo scarico del motore: se le condizioni non sussistono le scie non possono formarsi.
Secondo il maresciallo, anche la forma, la geometria e la durata delle scie sono elementi di indubbia validità sotto il profilo dell’indagine.
* Se sono persistenti (per diverse ore), non sono normali Scie di condensazione.
* Se si dilatano, inizialmente, creando delle sorte di “salsicciotti” ai bordi della scia stessa, non sono di condensazione.
* Se si allargano sfumandosi, assumendo la forma di una coltre lattiginosa, non sono Scie di condensazione.
Che sostanze contengono queste Scie?
Sono stati prelevati direttamente in aria, attraverso piccoli aerei con motore a elica, campioni di aria irrorata: le analisi dei campioni raccolti danno un responso chiaro, nitido e molto inquietante.
Una miscela di
Sali di Bario,
Alluminio, Torio,
agenti patogeni di vario tipo e ritrovati polimerici-vettore.
A cosa servirebbero le Scie?
Le risposte possono essere molte e siccome non ci sono versioni ufficiali ragionevoli ecco alcune ipotesi. Questo nanoparticolato pare essere irrorato per agire su più fronti:
incremento della elettroconduttività dell’aria (scopo bellico),
alla geoingegneria ambientale
dalla riduzione controllata della demografia
al condizionamento delle risorse di cibo e acqua (modifica della fascia biovitale).
Il maresciallo ha sottolineato un altro fatto particolare e curioso su cui è meglio riflettere: gli aerei che compiono l’irrorazione risultano avere tutti il Transponder (codice identificativo) spento. Perchè?
Chi volesse approfondire l'argomento e le indagini del maresciallo può farlo con la lettura del libro in formato e-book scaricabile gratuitamente presso il sito:http://www.galileoparma.it/sciebook.html
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