Hitler già parlava di Nuovo Ordine Mondiale

 

LIBRI DI Pierluigi Tombetti

Il nazismo non è nato come un normale partito politico. In realtà il nazionalsocialismo nella sua essenza non lo è nemmeno: si tratta invece di una vera e propria religione neopagana che emana un vettore politico per realizzare il suo progetto finale, molto lontano da qualunque obbiettivo di partito. Esso rientra piuttosto in una visione escatologica, il Nuovo Ordine Mondiale di cui tanto si parla oggi e che Hitler ricordava continuamente nei suoi discorsi. Questi elementi così singolari emergono chiaramente quando si considera che il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi nacque ufficialmente con il nome DAP (Deutsche Arbeiterpartei) il 5 gennaio 1919 fondato dal fabbro Anton Drexler e si proponeva di attuare in pratica l’ideale nazionalista, razzista e visionario di una società segreta di stampo pseudo-massonico, denominata Thule-Gesellschaft, o Società Thule da cui proviene. In essa si praticavano rituali magico-alchemici, controllo del respiro, yoga runico e altre tecniche che davvero poco avevano a che fare con un partito. Il programma della Thule era caratterizzato da un’ideologia fortemente razzista che considerava il Male la commistione tra razza superiore ariana e le altre considerate inferiori, soprattutto quella ebrea. Si tratta di idee molto diffuse all’epoca ma la Thule mescolò il razzismo nazionalista a una vera e propria teologia che contemplava il recupero della cultura tradizionale germanica e una forte presenza dell’occultismo. Il tutto con lo scopo di risvegliare le coscienze germaniche al vero sé ariano e creare politicamente una nazione di fratelli, figli dello stesso volk.

Se rileggiamo obiettivamente la sua storia, il III Reich è il frutto di un movimento politico guidato da Hitler che in realtà è una società segreta di occultisti, medium, astrologi e cultori di esoterismo applicato alla biologia razziale e all’eugenetica con lo scopo dichiarato di eliminare le sovranità nazionali per imporre un unico governo mondiale, con un’unica moneta e un’unica religione: i rituali pubblici del nazionalsocialismo erano studiati proprio per scalzare poco a poco le feste tradizionali religiose cattoliche e protestanti, ed erano organizzati nelle stesse date. Le espressioni pubbliche del nazismo sono emanazione dell’ideologia occulta che guida e organizza il III Reich dalla sede dell’Ordine nero delle SS, nel castello di Wewelsburg, in Westfalia.

I personaggi che gravitavano intorno alla Thule o ne erano parte, diventeranno per la maggior parte figure chiave del III Reich, come Alfred Rosenberg, il filosofo del nazismo, Rudolf Hess, il numero due del partito fino al suo volo in Scozia del 1941 che portò alla sua cattura, Hans Frank, il futuro governatore di Polonia, e vari altri.

Tutti questi respiravano letteralmente occultismo, si facevano guidare dalle predizioni dei loro astrologi personali, in particolare il Ministro della propaganda Goebbels, che fino all’ultimo, nel bunker di Berlino si affidò all’astrologia per scegliere le ultime opzioni possibili, Rudolf Hess, il capo delle SS Heinrich Himmler e naturalmente il Fuhrer.Hitler inoltre durante il suo cancellierato è visto dai tedeschi come un vero e proprio Messia salutato con lo Heil: Heil Hitler significa letteralmente: la salvezza appartiene a – o viene da – Hitler. Non si tratta di salvezza politica, la Germania era ormai già una potenza, ma di una salvezza superiore, spirituale. Quella del volk tedesco, l’unità sociale e spirituale a cui la Germania anelava da secoli. Che esista una religione occulta dietro ai paramenti di partito del III Reich, è testimoniato chiaramente anche da alcuni riti molto particolari che testimoniano la credenza in forze magiche e in una forma piuttosto evidente di energia spirituale.


Il rito della bandiera del sangue o Blutfahne svolto da Hitler alle grandi manifestazioni del III Reich: esso testimonia la credenza in una forza magica che è possibile traslare mettendola a contatto con altri stendardi. È la forza energetica dei primi martiri nazisti che bagnarono col loro sangue lo stendardo nel putsch di Monaco del 1923 e assurti a ruolo di santi nell’ideologia nazista.

La consacrazione del nome. Il neonato ariano figlio di elementi SS biologicamente selezionati viene battezzato di fronte alla crux gammata. L’icona che benedice il battesimo non è più quella del Messia Gesù ma del nuovo, Messia, Adolf Hitler. La sostituzione del Cristianesimo con la nuova religione nazista è ormai completa: addirittura negli annunci mortuari Hitler si sostituiva a Dio e le croci delle tombe delle SS morte in guerra sono a forma di runa algiz. 

A questo proposito un importante elemento che evidenzia una teologia occulta che fuoriesce allo scoperto nei rituali pubblici e nei simboli utilizzati dal III Reich sono le rune, l’alfabeto magico dei druidi utilizzato per divinare e per riti magico-sciamanici, di solito incise su rametti di legno e gettati a terra per vaticinare. La presenza delle rune negli stendardi nazisti testimonia non solo il tentativo di recupero storico dell’eredità germanica ma soprattutto la credenza magica nel potere della simbologia runica, come insegnato dagli ariosofi.

Documenti declassificati nel 2003 contenuti nei National Archives americani, dimostrarono per esempio che Prescott Bush, padre di George e nonno di George W. Bush, era direttore della Union Banking Corporation di New York, e collaborò con istituti finanziari e società come la Brown Brothers Harriman (BBH), che traevano profitto dal loro stretto rap­porto con la Germania e sostennero direttamente Hitler durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1923 Harriman e i Thyssen strinse­ro un accordo per la creazione di una banca internazionale di cui fu direttore George Herbert Walker, suocero di Prescott Bush; quando nel 1926 fu creata Union Banking, Prescott ne prese il timone essen­do anche socio della Harriman Brown Brothers. Queste due banche erano il veicolo che permetteva ai capitali tedeschi di Thyssen e altri industriali di essere riciclati in dollari americani. La Germania invia­va denaro a Bush e agli Harriman tramite transazioni presso banche olandesi sempre controllate da Wall Street ed esso ricompariva emer­gendo in conti milionari negli Stati Uniti. Questa collaborazione tra Wall Street e il III Reich continuò anche durante la guerra: per esempio la Ford produceva veicoli per gli alleati e pezzi per i nazisti che attraverso la Svizzera giungevano in Germania. Insieme alla General Motors di DuPont, che versò ingenti somme di denaro a Hitler e lo aiutò con macchinari e pezzi industriali, la Ford assistette Hitler e lo supportò logisticamente e industrialmente nonché con forti movimenti di de­naro e conseguente riciclaggio del denaro sporco del Terzo Reich. Inoltre varie grandi aziende statunitensi fecero affari d’oro con Hitler: l’IBM fornì macchine calcolatrici elettromeccaniche a Hitler.

Sulle sue schede perforate fu­rono annotate le forniture di petrolio di Rockefeller al Terzo Reich, gli orari e i deceduti nei campi di sterminio, i conti bancari degli ebrei internati. I vertici IBM conoscevano perfettamente il modo in cui venivano utilizzate le loro macchine in Germania, e ne furono vendute in notevole numero. La Coca Cola produsse sia bibite per gli al­leati che soda per i tedeschi. La filiale tedesca, trovandosi in difficoltà a causa dell’impossibilità di reperire sciroppo zuccherino bloccato dell’embargo alleato, inventò un nuova bibita per i soldati locali, e nacque così la Fanta. La Standard Oil era la società di J.D. Rockefeller che possedeva il monopolio mondiale dell’estrazione e della vendita del petrolio. Il suo maggiore azionista tedesco era IG Farben; ciò testimonia la strettissima relazione tra Wall Street e il Nazismo. Inoltre Rockefeller, insieme a Dupont e General Motors produceva il piombo di tetraetile, un componente vitale per il carburante degli aerei della Lufwaffe e altri veicoli militari tedeschi. Durante la guerra le petroliere Standard Oil, oltre a fornire carburante per gli alleati, lo trasportavano fino alle Isole Canarie, dove gli U-Boot di Hitler si rifornivano e acquirenti del Terzo Reich caricavano i carburanti da portare in Germania. Il sistema di riciclaggio dei marchi tedeschi era efficace: arrivavano nelle casse americane di Rockefeller, Rothschild, Ford e le altre grandi banche di questo gruppo e riemergevano come dollari ripuliti da ogni ombra. Ci furono anche molte altre aziende come la Kodak che ottennero enormi profitti vendendo le proprie attrezzature fotografiche al III Reich. Nonostante gli alti vertici alleati conoscessero bene queste collaborazioni che violavano clamorosamente il Treat with the Enemy Act, Wall Street continuò a fare affari con Hitler e i responsabili, seppure in qualche minimo caso perseguiti, non furono mai condannati. Naturalmente gli stessi personaggi e le loro banche si appropriarono degli appalti delle ricostruzioni post belliche e fornirono le liquidità necessarie.

Il Nuovo Ordine Mondiale non è un’idea nuova, Hitler ne parlava continuamente. È nata in età moderna con Amschel Mayer Rotthschild, ebreo di Francoforte nel XVIII sec. che darà origine alla dinastia che porta il suo nome. Si tratta dello stesso progetto: un solo governo centrale mondiale comandato da una élite oscura con sede segreta: ma non ha nulla di positivo. È un modo di controllare il mondo da parte di una élite oligarchica che mantiene gran parte della popolazione in stato di schiavitù o poco migliore.
L’idea di una Europa unita e di una moneta unica poi fu addirittura pianificata dagli economisti del III Reich. Nel 1942, a una conferenza a cui erano stati invitati i vertici finanziari e industriali del Reich, Walter Funk, Ministro dell’Economia, e Albert Speer, Ministro degli Armamenti, spiegarono che non era necessario distruggere le economie europee, cosa che avrebbe rivelato aspetti controproducenti per la crescita dell’economia del III Reich. Sarebbe stato molto meglio creare un piano che le coinvolgeva. Il piano fu approvato e piacque, e fu chiamato Europaische Wirtschaftgesellschaft, Società Economica Europea, che avrebbe permesso l’uso di una moneta unica e avrebbe così regolato scambi e transazioni in Europa senza dazi. Speer lo spiegò alcuni anni dopo agli alleati: «Meglio risollevare le economie e inserirle in un sistema tariffario unico per realizzare una produzione industriale su larga scala».

Un’Europa unita con una sola moneta. Esattamente quanto vediamo oggi, anche se con le modalità diverse del dopoguerra. Hitler avrebbe portato a compimento questo piano a suo modo, grazie all’aiuto delle stesse grandi famiglie di banchieri che cercano di realizzare lo stesso obiettivo oggi. All’epoca lui sembrava la persona adatta ma poi decise di cambiare rotta e si identificò nella Germania, prendendo una strada decisamente nazionalistica ed elitaria e che contrastava con la visione mondialista di chi lo aveva finanziato agli esordi.
Ma il progetto della eliminazione delle sovranità nazionali era il medesimo ed ha cambiato solo il metodo di attuazione: ecco perché oggi spesso sentiamo politici e direttori di banche centrali affermare che è necessario cedere sovranità nazionale. Cederla a chi? A un organismo sovranazionale che controlla, e impoverisce le nazioni più deboli a spese di quelle più ricche, e come nel caso della Grecia rendendole quasi schiave, al punto da dover vendere alla Germania territori, aeroporti e strutture portuali.

Oggi, tuttavia, le condizioni sono completamente diverse. Per questo le modalità di attuazione sono diverse.
A ben vedere, la stessa federazione europea sembra rappresenta­re un altro, notevole passo verso l’unificazione del mondo sotto un unico Ordine Mondiale, un unico governo e un’unica banca in grado di controllare tutte le nazioni della Terra, guidato non più da politici ma da grandi e storiche famiglie di finanzieri. Già da tempo esistono la Banca Mon­diale, la Banca Centrale Europea, e si progetta una moneta unica per stabilizzare le condizioni economiche mondiali. Interessante il fatto che l’avvento di Hitler è successivo alla crollo di Wall Strett del 1929 e costituisce un solido precedente che, collegato al millenarismo che è connaturato all’uomo e di cui abbiamo già parlato in precedenza in relazione all’avvento del Führer, prepara la strada a cambiamenti globali, secondo la visione mondialista che sfrutta i momenti di con­fusione e di caos politico, finanziario e sociale per realizzare i propri scopi.

L’Enigma occulto di Hitler. Il Terzo Reich e il Nuovo Ordine Mondiale, Pierluigi TombettiDott. Pierluigi Tombetti, autore del libro L’Enigma occulto di Hitler. Il Terzo Reich e il Nuovo Ordine Mondiale, edito da Arkadia

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