Cani liberi... La stupidità dei covidioti
Lettera aperta al sindaco di Biella e al giornale La Nuova Provincia
Pochi minuti fa mi trovavo con la mia boxer una femmina di due anni, nei pressi di Piazza Del Monte a Biella, ovviamente, come sempre accade, al guinzaglio. Una signora, decisamente maleducata, con una Labrador nera e una cocker totalmente allo sbando, libere, mi sono venute incontro correndo e abbaiando. La Labrador, è arrivata a pochi centimetri dalla mia gamba, tanto che ho dovuto trattenere la mia boxer e lanciare un calcio (a vuoto) verso il cane, che mostrando i denti voleva azzannare.
Mi sono spaventata, lo ammetto perché spero sempre nell'educazione e nel buonsenso delle persone. Sono inevitabilmente volati insulti da parte della "signora" nel vedere la mia reazione. Nel modo più educato possibile le ho fatto notare il cartello "CANI AL GUINZAGLIO" posto in bella vista all'entrata della Piazza, ma ciò è servito soltanto a lanciarmi ulteriori insulti irripetibili.
Come scrisse già La Nuova Provincia in un suo articolo datato 4 settembre 2017,
E’ un’abitudine che sta prendendo piede anche in città, nonostante alcuni precedenti tutt’altro che positivi.
Chiedo gentilmente al signor sindaco Corradino, di far rispettare la legge, (qui non si tratta di un semplice DPCM, si tratta bensì di Legge)
cito :espressamente vietato dal regolamento comunale che all’articolo 9 non lascia spazio a interpretazioni: «Ai cani accompagnati dal proprietario o da altro detentore è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico compresi i giardini e i parchi. E’ fatto obbligo di utilizzare il guinzaglio e, ove sia necessario, anche l’apposita museruola».
In fede.
La "signora" con la mascherina doveva soltanto fare una cosa, CHIEDERE SCUSA, invece di insultarmi.
È dunque ormai un dato di fatto, che i covidioti hanno la MELMA nel cervello e le mascherine sono sacrosanti mezzi per identificare la loro spudorata ignoranza
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