Toscana POSITIVO AL COVID MA IL FIGLIO È MORTO 18 MESI FA

 

Gli dicono che ha il Covid. Ma il figlio è morto 18 mesi fa

Acasa gli è arrivata la comunicazione della Asl Toscana che il tampone del figlio è positivo al Covid 19. L'unico problema è che il piccolo è morto 18 mesi fa. Era nato il 18 febbraio 2019 all’ospedale di Careggi di Firenze e morto il 22 marzo, dopo solo un mese di vita. L'incredibile storia la riporta il sito IMOLA Oggi. Dopo lo sconcerto iniziale, il papà del bimbo si chiede giustamente che tipo di controlli vengano fatti. Nel referto della Asl, infatti, è indicato sia il codice fiscale che la data di nascita del bambino, quindi non si tratta di un caso di omonimia. Che attendibilità hanno i dati del ministero? E, soprattutto, qualcuno ha pagato per quel tampone?


"Mio figlio è morto 18 mesi fa, ma oggi l’Asl mi ha recapitato l’esito del suo tampone per Covid-19”. A raccontare la surreale storia a Notizie.it è Lorenzo Vieri, un padre di 33 anni di professione geometra. L’uomo, 18 mesi fa, ha perso il suo bambino di appena un mese, Guglielmo, per arresto cardiaco, come conseguenza di essere nato con una grave malformazione alla testa. Il 9 ottobre 2020, come certifica il documento che il sito pubblica in esclusiva, il signor Vieri si è visto recapitare a casa una busta dell’Asl Toscana Centro, presidio ospedaliero di Prato, con al suo interno il referto dell’esito del tampone rinofaringeo per il virus Sars-Cov-2 fatto al neonato con tanto di numero di richiesta e identificativo del paziente. Secondo questo foglio, il bambino, nato il 10 febbraio 2019 all’ospedale di Careggi di Firenze e morto il 22 marzo, dopo diversi giorni in terapia intensiva all’ospedale pediatrico Meyer, avrebbe eseguito il tampone il 29 settembre 2020, alle 14,04.

E a chi pensa ad un caso di omonimia, nel documento si specifica a chiare lettere il codice fiscale del bambino, l’età (1 anno) e l’esatta data di nascita. “Io dico solo una cosa – commenta il signor Vieri -, se questo è il modo in cui il Ministero riferisce ogni giorno i numeri sui tamponi eseguiti, siamo messi bene. Che attendibilità possono avere quei numeri se dentro hanno inserito anche quello di mio figlio morto 18 mesi fa? Immagino, inoltre, che lo Stato abbia pagato per quell’esame, per cui mi viene pure da pensare che qualcuno lucri sui tamponi falsi come questo”.



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