Manifestazione sindacati militari oggi

 

Difesa: manifestazione sindacati militari a Roma (7/10/2020 dalle ore 14.00 alle ore 19.00). Cgil: negare manifestazione Forze armate è atto intimidatorio


Il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra giudica “un vero e proprio atto intimidatorio” quello “con il quale si tenta di negare un diritto sancito dalla nostra Costituzione anche per i militari, di manifestare liberamente”. E’ il commento in una nota della circolare emessa dallo Stato maggiore della Difesa nella quale, spiega il dirigente sindacale, “si minacciano conseguenze disciplinari nei confronti di coloro che intenderanno partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati militari per domani, 7 ottobre, in piazza Montecitorio, a Roma. Noi – aggiunge Massafra – saremo a fianco delle Associazioni che hanno organizzato l’iniziativa per difendere un sacrosanto diritto democratico che ancora da parte di alcuni ambienti ci si ostina a negare” Agenzia Nova.

PIAZZA MONTECITORIO, MERCOLEDI’ 7/10/2020. UNA MANIFESTAZIONE CHE SARA’ RICORDATA NELLA STORIA COME LA PRIMA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA SINDACATI DEI MILITARI, REGOLARMENTE RICONOSCIUTI DAL MINISTERO DELLA DIFESA. La storia la scrivono i lavoratori e chi li rappresenta. Il potere politico e dirigenziale generalmente tendono a sopprimere iniziative del genere in quanto sono come il fumo negli occhi. E per di piu’ parliamo di militari. Un Potere politico che concede tutto ai suoi dirigenti a discapito di chi invece dirigente NON lo e’ ed è costretto a lavorare in silenzio, contribuendo pero’ alla sicurezza del nostro Paese e dei Popoli in terra straniera (missioni estere).

Immagino che molti saranno critici, altri delusi dai Sindacati tradizionali dei lavoratori, ma la strada maestra e’ la continua ricerca dell’affermazione dei propri diritti professionali e un migliore trattamento economico. Problematiche che non si possono lasciare alla merce’ dei superiori, dei dirigenti, dei politici. Ma ricercarli continuamente ed essere presenti in prima persona. Ecco perche’ la nostra fiducia va anche ai NUOVI SINDACATI MILITARI, impegnati in prima persona per i nostri diritti, e non vanno lasciati soli. Ormai il futuro sindacale dei militari e’ scritto nella sentenza della Corte Costituzionale del 2018 e a breve uscira’ la legge sul loro riconoscimento definitivo e le modalita’ di svolgimento dell’attivita’ sindacale stessa. La lotta messa in campo dagli attuali Sindacati Militari e’ per avere una migliore Legge, rispetto all’attuale DDL “Corda” licenziato dalla Camera.




L’Italia sta per assistere a un evento inedito: una manifestazione di militari per ragioni sindacali è stata convocata per il prossimo mercoledì 7 a Roma in Piazza Montecitorio. A promuoverla è una lunga serie di sigle, che citiamo per esteso: SINAFI-SILF-USIF-SAF-LIBERA RAPPRESENTANZA-NSC-SIAM-SILME-USMIA-USIC.


Indetta contro un ddl accusato di limitare i loro diritti. Per Cgil, Cisl e Uil “protesta giusta e sacrosanta”

Parata militare in occasione della Festa della Repubblica. Mercoledì gli appartenenti alle Forze Armate manifesteranno a Roma per ragioni sindacali

L’Italia sta per assistere a un evento inedito: una manifestazione di militari per ragioni sindacali è stata convocata per il prossimo mercoledì 7 a Roma in Piazza Montecitorio. A promuoverla è una lunga serie di sigle, che citiamo per esteso: SINAFI-SILF-USIF-SAF-LIBERA RAPPRESENTANZA-NSC-SIAM-SILME-USMIA-USIC.

Il motivo è provvedimento legislativo, il ddl “Corda” licenziato dalla Camera, che a detta dei rappresentanti delle Forze Armate “non rappresenta quello slancio in avanti che il personale militare auspicava, anzi è addirittura un passo indietro rispetto all’attuale sistema interno della rappresentanza militare”.

Parata militare in occasione della Festa della Repubblica. Mercoledì gli appartenenti alle Forze Armate manifesteranno a Roma per ragioni sindacali
Spiega un comunicato congiunto: “La sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018 ha rimosso il divieto di costituire o associarsi in sindacato in capo ai militari delle Forze Armate e agli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento militare. La decisione della Consulta era l’occasione per riconoscere ai militari ciò che è stato negato per oltre 70 anni per ammodernare e uniformare i tre diversi modelli di relazioni sindacali che oggi insistono all’interno del comparto sicurezza e difesa”. E invece il ddl Corda ha deluso le aspettative dei militari su molti punti, e in particolare si lamentano “l’attribuzione al giudice amministrativo delle controversie in materia di comportamento antisindacale, le notevoli e numerose ingerenze alla vita sociale dei sindacati, i paletti posti per le cariche dirigenziali del sindacato e per i distacchi, il computo della rappresentatività sulla forza effettiva e non su quella sindacalizzata, l’esclusione dei criteri di articolazione dell’orario di lavoro e della mobilità tra le materie di competenza del sindacato, l’impossibilità di tutelare effettivamente il personale nei procedimenti disciplinari, e l'incomprensibile divieto di usufruire di uno spazio interno come avviene in tutti i sindacati militari europei e nelle nostre forze di Polizia”. I militari definiscono perciò il ddl Corda “inadeguato e non rispondente a quanto stabilito dalla sentenza n. 120/2018 della Corte Costituzionale e dalla consolidata giurisprudenza della CEDU e del CEDS.Per questi motivi il prossimo 7 ottobre per la prima volta nella storia manifesteremo liberamente il nostro pensiero critico in piazza Montecitorio, al fine di sensibilizzare i Senatori a ripensare e modificare il ddl in corso di trattazione”.

I militari hanno anche l’appoggio di Cgil, Cisl e Uil, che definiscono la protesta “giusta e sacrosanta” e aggiungono che “la condividono e sostengono con convinzione”. Secointo le tre confederazioni “il testo della riforma approvato alla Camera rappresenta un vero e proprio passo indietro, anche rispetto alla stessa sentenza della Corte Costituzionale”. Viene stigmatizzato in particolare che “di fronte a qualsiasi contenzioso sindacale si debba ricorrere al Tar e non, come è normale che sia, al giudice del lavoro. E poi, particolare allarmante, le materie affidate alla contrattazione fra le Amministrazioni e i Sindacati Militari escludono gli aspetti ordinari della vita lavorativa in tempo di pace, rendendo di fatto inesistente l'esercizio sindacale”. Cgil, Cisl e Ui concludono che “la riunificazione del mondo del lavoro non è solo una legittima aspirazione dei lavoratori, ma è prima di tutto una esigenza costituzionale e democratica”.



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