Quando il nome cambia ma la merda è la stessa :ASTRAZENECA = VAXZEVRIA

 Sarà perché il nome negli ultimi tempi non era popolarissimo in Europa, ma dal 25 marzo il vaccino AstraZeneca ha cambiato nome, ribattezzato ufficialmente come “Vaxzevria”, non proprio semplicissimo da pronunciare. Dal giorno dopo sul sito di Ema, l'Agenzia europea del farmaco, è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del vaccino, che mette in guardia anche sui recenti eventi avversi tromboembolici, per quanto rari (di seguito e a questo link il documento integrale da scaricare).


Ecco le nuove avvertenze: “È stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia.

La maggior parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata in donne di età inferiore a 55 anni. Tuttavia ciò potrebbe riflettere l'aumento dell'uso del vaccino in questa popolazione. Alcuni casi hanno avuto esito fatale.

Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia. I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa o persistente o visione offuscata dopo la vaccinazione oppure ecchimosi (petecchie) in una sede diversa da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni, deve consultare immediatamente un medico”. 

 Nel bugiardino dell'e vaccino AstraZeneca si avverte che “La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota in quanto è ancora in fase di determinazione dagli studi clinici in corso” e che “la protezione inizia da circa 3 settimane dopo la prima dose di Vaxzevria. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose”. 

Anche se ora è concessa la somministrazione del vaccino a tutte le fasce di età più anziane, Ema non ha modificato l'avvertenza originaria secondo cui “I dati degli studi clinici attualmente disponibili non consentono una stima dell'efficacia del vaccino in soggetti di età superiore ai 55 anni”. 

Quanto alle altre possibili reazioni avverse lievi vengono indicate le seguenti: “Le reazioni avverse segnalate più frequentemente sono state dolorabilità in sede di iniezione (63,7%), dolore in sede di iniezione (54,2%), cefalea (52,6%), stanchezza (53,1%), mialgia (44,0%), malessere (44,2%), piressia (include lo stato febbricitante (33,6%) e febbre >38°C (7,9%)), brividi (31,9%), artralgia (26,4%) e nausea (21,9%). La maggior parte delle reazioni avverse è stata di severità da lieve a moderata e di solito si è risolta entro alcuni giorni dalla vaccinazione. Se confrontate con la prima dose, le reazioni avverse riferite dopo la seconda dose sono state più lievi e segnalate meno frequentemente”.

FONTE



P. S. 




Il mantra è sempre lo stesso : #NESSUNACORRELAZIONE #FINOALPROSSIMOMORTO...

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Presentazione di 'Vaxzevria': AstraZeneca rinomina il vaccino Covid mentre l'azienda combatte le polemiche sulla droga

AstraZeneca ha ribattezzato il suo vaccino Covid-19, una mossa che coincide con la lotta dell'azienda per rassicurare il pubblico che il suo farmaco è sicuro, a seguito di numerose segnalazioni di potenziali effetti avversi.

La farmaceutica britannico-svedese ha rinominato il suo jab, che in precedenza era chiamato "AstraZeneca Covid-19 Vaccine", in "Vaxzevria". In un comunicato stampa, la società ha affermato che il cambio di nome non comporta alcuna alterazione del farmaco vero e proprio. Tuttavia, gli operatori sanitari dovrebbero essere informati del rebranding, ha affermato l'azienda, perché l'etichettatura e la confezione possono avere un aspetto diverso. 

L'Agenzia europea per i medicinali ha firmato il nuovo nome la scorsa settimana dopo che AstraZeneca ha chiesto l'approvazione per il cambiamento dal regolatore dell'UE. Covishield, che si basa sulla stessa formula ma è stato sviluppato in collaborazione con il Serum Institute of India, manterrà il suo marchio attuale.

Il debutto di "Vaxzevria" arriva quando AstraZeneca respinge la crescente incertezza sul suo farmaco, che è stato creato in tandem con l'Università di Oxford. Più di una dozzina di paesi in tutta Europa hanno temporaneamente interrotto il lancio del vaccino a seguito di segnalazioni di coaguli di sangue. I funzionari sanitari dell'UE, così come l'azienda farmaceutica, hanno affermato che il vaccino è sicuro e non correlato agli episodi medici, alcuni dei quali hanno portato alla morte.

ANCHE SU RT.COMIl Canada interrompe il lancio del vaccino AstraZeneca per le persone sotto i 55 anni, citando `` sostanziale incertezza '' tra le preoccupazioni relative ai coaguli di sangue

Lunedì, il Canada è entrato a far parte della lista crescente di paesi che hanno sospeso o imposto restrizioni sull'uso del farmaco. Citando potenziali problemi di sicurezza, il paese ha affermato che il vaccino non sarebbe stato somministrato a persone di età inferiore ai 55 anni. 

La società è stata colpita da una stampa più negativa dopo che i regolatori statunitensi hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che i dati di prova utilizzati per valutare l'efficacia del vaccino fossero potenzialmente obsoleti e fuorvianti. AstraZeneca ha detto che stava lavorando per aggiornare e verificare i risultati dello studio. Il vaccino non è stato ancora approvato per l'uso di emergenza negli Stati Uniti.

Nonostante le rassicurazioni da parte degli enti medici e dei governi, gli europei sembrano diffidare sempre più del farmaco AstraZeneca. Un sondaggio pubblicato da YouGov lunedì scorso ha rivelato che solo il 23% dei francesi e il 32% dei tedeschi considera il vaccino sicuro. 

Tuttavia, non è chiaro se il cambio di nome "Vaxzevria" sia stato motivato dalla cattiva pubblicità, poiché la domanda di marchio per il farmaco risale a dicembre.


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Tratto da un articolo di simplicissimus2

Astra Zeneca sotto falso nome

Chi di noi non ha pensato almeno una volta di sfuggire alla Sciarelli, di darsi alla macchia, di andare da uno di quei pericolosi ometti che nel retro di una tipografia in cambio di una frusciante mazzetta confeziona documenti, passaporti, patenti, tessere sanitarie false. E chi non ha pensato al rischio di rispondere quando,   già arrivato a Zanzibar o in Australia -mete di questi tempi più accessibili di Monteriggioni o SanCandido – qualcuno ti chiama col tuo vecchio nome e tu incauto ti giri scoprendo che è dell’Fbi o dell’Agenzia delle Entrate, o tuo cognato col telefonino pronto per immortalarti.

Chissà se ci ha pensato Astra Zeneca  quando ha deciso di cambiare vita – o morte? – grazie alla nuova denominazione del suo vaccino anti-Covid  che, grazie alla tempestiva autorizzazione dell’Ema, ora si chiama “Vaxzevria“. Il preparato rimane invariato, mentre viene aggiornato il bugiardino del farmaco: il nuovo corso si rivela con l’aggiunta  tra gli effetti collaterali di “rarissimi casi di trombosi”.

Si sa che l’azienda nata nel 1999 è il risultato di una fusione  Astra AB, società svedese con sede a Södertälje, e la Zeneca Group PLC, società inglese nata a Londra. E si è conosciuta poi la genesi del nome: Astra  scelto dagli svedesi nel 1913 ispirandosi alle stelle  nell’etimologia latina e greca. Più complessa fu la genesi di Zeneca: quando nel 1993 la nuova società farmaceutica britannica si staccò dalle Imperial Chemical Industries (ICI), fu chiesto a un’agenzia di inventare un nome. L’indicazione era che doveva  cominciare con una lettera dell’inizio o della fine dell’alfabeto, che restasse impresso, che non avesse più di tre sillabe e che non risultasse “offensivo” in nessuna lingua. 

E difatti non è certo il nome che offende, ciononostante l’impresa presente in un centinaio di Paesi, con 23 siti produttivi e 57.000 dipendenti, di cui 650 in Italia, ha pensato bene di effettuare un camouflage di quelli che aiutano la rimozione, scegliendo una denominazione che pare il prodotto di un gatto che corre sulla tastiera del pc, o un antieroe di Millenium, sperando che la sua astrusità ne favorisca l’uscita dalle cronache quotidiane proprio come quando la Boschi e Renzi sperarono l’eclissi di Zagrebelsky costituzionalista, molesto difensore del No.

 Così  il “Vaxzevria”  potrà circolare, senza voltare la testa se qualche anziano si azzardasse a chiamarlo “vaccino” per strada davanti a una caserma o una farmacia.  o se un giudice a Berlino, come è successo, ne vieta la somministrazione in via precauzionale, per via di casi accertati di trombosi.

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