Riflessioni : ripartiamo da NOI!

 Fin da piccina sono stata una buona osservatrice;  i particolari mi hanno da sempre attirata e incuriosita e non parlo soltanto di "accessori moda", ma soprattutto la minuziosa ricerca del dettaglio tipico e caratteristico che nel complesso rende una persona originale : i gesti. 

L' espressione del viso,  la postura, sono di solito la manifestazione immediata dei nostri sentimenti ed è gesticolando che si possono sottolineare i propri argomenti, la mimica può indicare la disponibilità al dialogo oppure, la necessità di silenzio. 

Strada facendo, ho notato sempre più spesso che la gente non sorride frequentemente e questo lo trovo molto triste. 

Più volte mi è capitato di aprire la porta di un ufficio qualunque e di ritrovarmi difronte ad una persona che non sa sorridere nemmeno dicendo un semplice "buongiorno", ciò è deprimente e sconfortante perché rende la comunicazione più complicata, più chiusa, più fredda. Ma, dopo l'attimo di sconforto, non c'è nulla di meglio da fare che proporci nel miglior modo possibile, sorridendo. 
Un gesto, così semplice e assolutamente contagioso, il sorriso fa parte dei gesti primari innati e ha un unico scopo: la comunicazione, che deve essere sincera a tutto tondo, perché non si sorride soltanto con le labbra, ma anche con gli occhi, con il viso tutto, ed è proprio questo che scatenerà un effetto a catena e la tensione avvertita poc'anzi svanirà, come neve al sole. 

Qualcuno, molto tempo fa, fu talmente colpito dal mio sorriso aperto e franco che mi regalò una splendida citazione di Samson Raphael Hirsch e ne fui assai felice, perché ciò dimostrava che la strada che avevo intrapreso era quella giusta, perché sorridere ci rende sereni, più forti e aperti mentalmente e, allo stesso tempo, ci permette di donare una piccola parte di noi che fa bene agli altri. 

Il sorriso è crescita straordinaria, è conforto, è abbraccio, è comprensione e consapevolezza, è in una parola sola, indispensabile.

Tornando al nostro tempo, mai come in questo momento storico c'è la necessità vitale di un sorriso, di un gesto puro, cristallino; voglio credere che questa sia l'arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo, rendendoci più forti di fronte alle situazioni difficili della vita. Da molto tempo ormai, abbiamo scordato il potere dei piccoli gesti, viviamo in un'epoca caratterizzata dall'arroganza, dall'ipocrisia, la classe dirigente che ci governa, e non mi riferisco solo a quella politica, ha fatto del sopruso e dell’inganno la propria condotta di vita. Oggi, per vincere ed avere successo, occorre per prima cosa schiacciare gli altri, eliminare la concorrenza con qualunque sistema; è il risultato finale ciò che conta, non il resto. E per schiacciare gli altri  bisogna impaurirli, aggredirli, renderli schiavi totalmente, anche e soprattutto a livello mentale... 

No! Non ci sto. È giunto il tempo di ripartire da noi; è arrivato il momento di riprendere in mano la nostra vita, senza paura, partendo dalla semplicità dei gesti, cambiare il nostro approccio e la nostra visione ci permetterà di arrivare a dire:
"Io Penso dunque Sono". 

È tutto qui, è la consapevolezza di sé, conoscere sé stessi, intuire, percepire e riconoscere la realtà che stiamo vivendo. 
John D. Mayer, psicologo americano che ha contribuito alla definizione del concetto di intelligenza emotiva, ritiene che esistano tre livelli distinti di autoconsapevolezza nei quali ognuno di noi si può riconoscere:

1. L’autoconsapevole – È colui che riesce a percepire le sue emozioni, le elabora e le gestisce al meglio, ricavandone sicurezza e fiducia in prospettiva futura.

2. Il sopraffatto – È parzialmente ignaro delle sue emozioni e questa sua mancanza di consapevolezza lo rende schiavo dei suoi stati d’animo.

3. Il rassegnato – È consapevole delle sue emozioni, le accetta e non mostra alcun interesse nella possibilità di gestirle in maniera più efficace.

Essere consapevoli ci permette di creare uno spazio, tra lo stimolo e la risposta, che ci acconsente anzitutto di comportarci nella maniera migliore a fronte di qualunque situazione ci possa capitare davanti.

Vi esorto! Ripartiamo da qui, ripartiamo da NOI! 



Hai mai sentito parlare di "effetto farfalla"? 

Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.” 


Conclusione 

Ti dedico il mio sorriso. 





“Un sorriso non costa nulla, ma dà molto. Esso arricchisce chi lo riceve, senza rendere più povero chi lo dona. Dura un attimo, ma la sua memoria a volte può durare per sempre. Nessuno è così ricco e potente da poter andare avanti senza un sorriso, e nessuno è così povero da non poter essere arricchito da un sorriso. Un sorriso crea felicità nella casa, favorisce la volontà positiva negli affari, ed è la controfirma dell’amicizia. Esso porta riposo a chi è stanco, tira su il morale a chi è scoraggiato, porta il sole a chi è triste, ed è il migliore antidoto della natura contro i problemi. E ancora, il sorriso non può essere comprato, implorato, preso in prestito o rubato, è qualcosa che non è di alcun valore per chiunque finché non viene regalato. Alcune persone sono troppo stanche per donarti un sorriso. Danne loro uno dei tuoi, perché nessuno ha più bisogno di un sorriso come chi non ne ha più da dare.“

 (Samson Raphael Hirsch) 

Commenti

  1. Sono assolutamente d'accordo..quanto sopra esattamente coincide con gli studi di specializzazione intrapresi..dovrebbero essere piu'consapevoli tutti del valore di un sorriso

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    1. La vita insegna... anche a sorridere 😊 ti ringrazio di essere passato da queste parti e di aver lasciato il tuo prezioso pensiero. Grazie, alla prossima!

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