Nessuna differenza con l’influenza
Clamorosa intervista al dottor Klaus Püschel, direttore del centro di medicina legale dell’ UKE, la Clinica Universitaria di Amburgo-Eppendorf l’unico centro in Germania dove viene compito l’esame autoptico su tutte le vittime attribuite al coronavirus nella metropoli tedesca che è anche un Land della Repubblica federale. Püschel che probabilmente ja la maggiore esperienza al mondo in questo campo ha fatto delle dichiarazioni che cambiamo e di molto la narrativa sulla pericolosità del Covid stimolata dai governi di tutto il mondo, molti dei quali hanno anche scoraggiato in maniera insensata ( o forse intenzionalmente insensata) le autopsie. Ma Püschel le ha effettuate comunque, sapendo che il modo migliore per aiutare i vivi è quello di studiare i morti che è sempre avvenuto nella storia della medicina-
Oltre a ricordare come i deceduti abbiano tutti altre patologie serie, che hanno anche un’età media che coincide o è addirittura superiore a quella della vita media, che bambini, giovani e persone in età lavorativa che non abbiano gravi problemi di altro tipo, hanno ben poco da temere, Püschel esprime un concetto essenziale: ovvero che le persone che sono morte per Covid sarebbero decedute per l’attacco di qualsiasi virus, influenza in primis.
Il che fa sospettare che la concentrazioni di anziani negli ospedali che già fanno molte vittime di loro (50 mila l’anno solo in Italia) dovuta all’allarme Covid sia in qualche modo all’origine dell’aumento anomalo dei decessi nelle fasce di età più avanzate: semplicemente perché la situazione ha favorito i contagi che generalmente sono meno diffusi durante le epidemie influenzali che passano senza allarmismi.
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