APPELLO AL GARANTE DELLA PRIVACY

 

GRAVISSIMO TENTATIVO DI SVUOTARE LA LEGGE SULLA TUTELA DELLA PRIVACY DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO.

 
 
Spett.le Garante,

le previsioni che il Governo ha adottato all’art.9 del Dl n. 139/21, in materia di protezione dei dati personali, incidono sul Codice della Privacy, integrando una grave e palese violazione del diritto alla riservatezza dei cittadini. Una violazione talmente pregnante da sostanziarne un vero e proprio irrimediabile svuotamento.“
 
Inizia così l’appello al Garante inviato da Generazioni Future, primo firmatario il prof. Ugo Mattei. Dove la norma esorbita in modo inammissibile, in violazione del diritto UE e del principio costituzionale di legalità dell’azione amministrativa, è nella parte ove si legge: “La finalità del trattamento, se non espressamente prevista da una norma di legge o, nei casi previsti dalla legge, di regolamento, è indicata dall’amministrazione, dalla società a controllo pubblico in coerenza al compito svolto o al potere esercitato, assicurando adeguata pubblicità all’identità del titolare del trattamento, alle finalità del trattamento e fornendo ogni altra informazione necessaria ad assicurare un trattamento corretto e trasparente con riguardo ai soggetti interessati e ai loro diritti di ottenere conferma e comunicazione di un trattamento di dati personali che li riguardano”.
 
Praticamente, tutte ma proprio tutte le amministrazioni pubbliche in senso stretto, nonché di soggetti ad esse parificati, comprese ad esempio le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, o il Consorzio di bonifica 7 Caltagirone, etc. ..., potranno accedere senza alcuna barriera ai dati sensibili- in primis quelli sulla salute e sullo stato vaccinale... - dei cittadini...
 
Come evidente, la norma è adottata al fine precipuo di consentire alla già di per sé discutibile misura del Green pass di poter operare per accedere alle sedi di tutti i contenuti in elenco e per i rapporti di lavoro pubblici o svolti alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, in tal modo, l’autorizzazione al trattamento sottratta al singolo, spogliato di un suo diritto tendenzialmente primario, se considerato al faro della contemporaneità, e rimessa direttamente dal Governo al profluvio di soggetti dal medesimo autorizzati.

Sennonché, il decreto di nuovo conio appare del tutto confliggente con la normativa dell’Unione europea in materia di riservatezza e trattamento dati personali (GDPR), proprio di recente e con estreme difficoltà introdotta nell’ordinamento, nell’osservanza dei rapporti internazionali e dei Trattati.
 
Federazione Rinascimento Italia è assolutamente contraria a tale rinnovato tentativo di cancellare tutti i diritti fondamentali dei cittadini e promuove pertanto insieme a Generazioni Future questo appello al Garante:
 
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