CORONAVIRUS: DA ATENE AD AUSCHWITZ
Ripropongo un articolo di aprile 2020
di Gianni Lannes
Umani non più soggetti di diritti, ma oggetti, peggio, codici a barre. Nottetempo hanno mutato il paradigma, ormai dell'inciviltà totalitaria. Se a livello scientifico esistono note regole generali di prevenzione e se i microorganismi che ci possono infettare sono milioni, che senso ha concentrarsi su un solo virus? Follie multinazionali imposte alla gente contro la ragione, in nome e per conto di un nuovo ordine mondiale teso a schiavizzare l'umanità. Nel frattempo: dall'isolamento al campo di concentramento, dall'app al microchip. La parola d'ordine imperante è distanziare, separare, dividere; esattamente il contrario e l'opposto della socialità e dell'empatia. Noi umani non siamo automi eterodiretti come i crassi politicanti sulla scena, o docili cavie. Quella in atto è democrazia o regime? Tanto per cominciare:
«Si prendono delle persone giovani, si vaccinano e poi si prova ad infettarle» pontifica in televisione RAI (ex servizio pubblico) nella trasmissione del giullare di corte Fabio Fazio e senza alcun contraddittorio, tale Roberto Burioni. In una recente intervista a Sky tg24, lo stesso televirologo della domenica sera ha pure dichiarato: «La cosa importante: dei sistemi di tracciamento che permettano di identificare ed isolare per davvero, non come stiamo facendo adesso, che noi isoliamo le persone a casa loro. Come si fa ad isolare una persona che magari vive in un appartamento di 70 metri metri quadri. È molto difficile. Noi dobbiamo isolare per davvero le persone. Dobbiamo isolarle in strutture apposite per impedire che il contagio vada avanti».
Burioni cosa propone: direttamente il lager o basta il campo di annientamento? Quando inizieranno le deportazioni in Italia? Abbiamo quasi un migliaio di parlamentari, chiediamogli un piccolo sacrificio per il belpaese. Le cavie più adatte, sono i deputati e senatori visto che hanno tutti a cuore il nostro paese. Se il governo del Conte bis vuole prelevare le persone da casa e isolarle, si potrebbe iniziare proprio da Burioni, Ricciardi, Guerra, poi a seguire Conte, Speranza, Azzolina, Zingaretti, Di Maio, Renzi, Prodi, Mattarella, Monti, Salvini, Meloni, Berlusconi, Grillo e così via. Allora, per Burioni premio Mengele o trattamento sanitario obbligatorio? Dalle famiglie mi suggeriscono la seconda che ho appena scritto. E sia. Ma quando verranno a prendere i nostri cari, qualcuno si opporrà? Alle forze dell'ordine in Italia, presto ordineranno anche di sparare sulla popolazione civile che non si arrende alla dittatura e non vuole ossequiare regole fuorilegge? La prigionia corrente è fatta di catene mentali. In ogni caso, questo è il tempo di una nuova Resistenza.
Che dite: la cura è peggiore del male? La soluzione al nuovo coronavirus? Detenzione sanitaria. Andare a prelevare ed isolare le persone che stanno bene dalle loro famiglie? Prende sempre più corpo l’idea - già espressa dal Direttore esecutivo per le emergenze pandemiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità al soldo della Gates Foundation - di relegare gli asintomatici positivi in apposite “strutture di degenza”. Magari caserme oppure stadi come in Cile? Ci chiediamo - e domandiamo a chi propone queste misure autoritarie, o meglio dal sapore dittatoriale - che danni psicologici e fisici possa causare l’isolamento di una persona, soprattutto se anziana, asintomatica positiva o anche solo considerata a rischio. Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’allontanamento forzato dai propri cari aumenta il rischio di reagire male a cure troppo invasive, così come la possibilità concreta di infettarsi o peggiorare il proprio quadro clinico a contatto con altri malati e in un contesto depressivo.
L’isolamento non potrà fermare il coronavirus. Vi è prova di contagi avvenuti in Cina, in Usa e in Germania nel periodo dell’incubazione. (The New England Journal of Medicine, Transmission of 2019-nCoV Infection from an Asymptomatic Contact in Germany). Non solo: è tipico delle infezioni respiratorie diffondersi soprattutto in pazienti a-sintomatici che non manifestano l’infezione. A spiegarlo è Stefano Petti, docente al Dipartimento di Malattie infettive e Salute Pubblica della'Università La Sapienza di Roma. Giarda caso, la stessa università, dove proprio l'inqualificabile Roberto Burioni non è riuscito a superare il concorso per una cattedra, nonostante i partecipanti fossero assai scarsi di numero. Per la cronaca documentata: Burioni ("mister so tutto io") non ha superato gli esami a cattedra anche alle università di Camerino e Catanzaro. Attualmente è impiegato al San Raffaele, una struttura privata fondata e diretta per decenni dal famigerato don Luigi Maria Verzè. Ergo: Burioni non è un epidemiologo, anzi, non ha neanche i titoli accademici per parlare in un condominio, figuriamoci ad una nazione. Cosa attende l'Autorità giudiziaria a rinviarlo a giudizio per “procurato allarme”?
Ecco cosa ne pensa un vero esperto, qualificato e stimato, il professor Stefano Petti:
«Non è proprio il caso di preoccuparci. I virus a trasmissione aerea sono trasmessi anche dai ‘portatori precoci’, ossia da chi si trova nel periodo dell’incubazione, è un fatto risaputo, perciò i cordoni sanitari sono una misura primitiva, di quando si ignorava il comportamento dei virus. Il Sars CoV-2 non è rischioso per le persone sane. I dati e l’esperienza ci confermano che le morti da patogeni opportunisti sono assai più frequenti negli immunodepressi.È allarmismo, infatti. E di questo è anche colpa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha decretato il massimo livello di allerta per questo virus. L’infezione non si trasmette con un singolo microrganismo ma con un numero minimo, la cosiddetta carica minima infettante. Che, nel caso del coronavirus, patogeno semi-opportunista, deve essere alta. Cioè per ammalarsi è necessario inalare molti microorganismi in un tempo relativamente breve. Se il nostro stato di salute è buono occorre un contatto assai prolungato per infettarsi. Nello studio di Sarna e colleghi del 2018, i virus respiratori (tuttiI i tipi, compresi molti coronavirus e rhinovirus), sono molto più frequenti nei bambini asintomatici che in quelli con infezioni profonde dell’apparato respiratorio. Teniamo presente che nella popolazione i bambini “apparentemente” sani sono molti di più rispetto a quelli malati. Le persone sane non dovrebbero preoccuparsi. Ricordiamoci sempre di migliorare il sonno, limitare lo stress e assumere tutti i nutrienti necessari quotidianamente perché questi elementi rinforzano la nostra immunità. Pensiamo agli atleti. Nel lavoro di Valtonen e colleghi del 2019, si parla proprio di raffreddore e di atleti di alto livello.Vi sono norme di precauzione per i virus aerei, altre per quelli a trasmissione sanguigna, altre per quelli trasmessi dagli alimenti e dall’acqua, altre per quelli con vettore (insetti). Osserviamo per esempio i casi di sospetta influenza in Europa (le cosiddette ILI influence-like illness e ARI acute respiratory infections): secondo l’osservatorio europeo ECDC sono molto meno della metà i casi in cui è coinvolto il virus influenzale (in questa stagione sono solo 1/4, cioè 200.000 su 850.000 campioni delle presunte influenze, secondo la Tabella 1 del report mensile dell’ECDC) e in una buona parte di questi i virus isolati non sono quelli del vaccino (128.000 su 200.000). Ecco anche perché la vaccinazione, che si basa sul controllo di un singolo o a massimo tre o quattro microrganismi è un metodo primitivo di prevenzione delle malattie infettive».
A maggior riprova di quanto evidenziato dal professor Petti, ecco lo studio apparso sul New England Journal of Medicine. A partire dal 1 gennaio a Wuhuan, meno del 10% dei casi identificati è stato al mercato. Oltre il 90% si è infettato per via interumana. Ma attenzione: più del 70% dei casi non ha avuto contatti con persone che presentavano sintomi respiratori, è perciò assai probabile che in più del 70% dei casi la sorgente è stata un soggetto asintomatico. Ecco perché la quarantena non può funzionare.
L'ultima novità da Honk Kong: "contagiosi anche prima dei sintomi". Insomma, fanno di tutto per spaventare le persone. Ma in Italia tranquilli come sempre. Entro il 2025 la app diverrà obbligatoria per tutti, ma poi non basterà perché molti gireranno senza cellulare, e allora servirà altro. Allora microchip incorporato nel corpo per tutti, nessuno o quasi escluso. Moriranno molti poliziotti e carabinieri ma anche membri delle forze armate, perché molti come me non si faranno microchippare senza combattere da coloro mandati a prelevare in stile stasi o gestapo i cittadini nelle proprie abitazioni. E senz’altro ci sarà chi instaurerà una resistenza armata cittadina. Certo useranno i droni nei contesti urbani per uccidere come in Medioriente i cittadini restii a farsi microchippare da questi psicopatici prezzolati. Ci vogliono tutti microchippare per trasformarci in fantocci telecomandati: eccitarci o sedarci con un bottone. La app che ti squilla se ti si avvicina uno che è positivo. Poi cosa dirà la app anche la religione, se è massone o meno, ebreo, “negro” a livello ematico. Questo copione è già andato in onda nel film Free State of Jones. Il vero pericolo non è il virus a corona, ma la tecnocrazia che, grazie all'arrendevolezza generale, ha scalzato la democrazia e la libertà.
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
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