Apocalisse... E il tempo che viviamo
Satana è "il principe di questo mondo" ma la salvezza di Cristo vince il male
Satana sciolto, l'ultima rivolta
Apocalisse 20:7 Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. 9 E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò. 10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.
Satana viene liberato per un breve periodo e cercherà subito di sedurre tutte le nazioni del mondo. Gog e Magog in qs caso sembra più un simbolo generale e non riferito in modo specifico ai popoli dell’est, essendo questo esercito di ribelli preso da tutta la terra (ai quattro angoli della terra). E’ incredibile quante persone l’ingannatore riuscirà a coinvolgere per l’ultima battaglia (il loro numero è come la sabbia del mare). Come riattivando un comando nascosto immesso chissà quando nella loro mente, queste persone si indirizzeranno tutte contro il campo dei santi e la città diletta (probabilmente Israele e Gerusalemme). Non c’è niente da fare, questo istinto è stato programmato da un padre maligno su dei “figli suoi”, che hanno accettato di servirlo. Più o meno, come fa notare Samuele Negri, è come l’istinto inspiegabile dell’antisemitismo che ogni tanto riaffiora. Un odio forte indomabile che preme sempre per distruggere il popolo di Dio. Uscirà ancora come un incendio improvviso anche alla fine del millennio; solo che questa volta, appena queste persone nel mondo avranno manifestato chiaramente che non intendono essere figli di Dio, ma figli del diavolo, non ci sarà più necessità di andare oltre, e saranno immediatamente falciate (ma un fuoco dal cielo discese e le divorò). La descrizione è con poche parole; immediata è la giustizia di Dio. Come sia fatto questo fuoco dal cielo, se provenga da cause naturali comandate da Dio, o da una azione dell’esercito del cielo (più probabile), fatto sta che verranno tutti distrutti.
A questo punto il numero delle persone cioè delle anime, che Dio, a partire da Adamo ed Eva, aveva concepito come “possibili abitanti del nuovo sistema di cose”, è terminato. Non ci sarà alcun proseguo di nascite e conseguenti nuove scelte. Ormai i tempi sono giunti alla fine, la creazione dell’universo coi suoi mondi e le sue creature deve essere completata stabilizzata per sempre ed una nuova forma di vita e di universo deve potersi manifestare. I rimanenti viventi saranno esseri che avranno scelto di amare Dio in risposta al Suo amore.
Il diavolo ormai non può più essere l’elemento di prova per le creature di Dio perché tutte, in cielo e in terra, sono state già provate. Tutte hanno manifestato nel corso dei millenni da che parte volevano stare; adesso è il tempo del giudizio finale, quello non solo della terra ma anche dell’universo. 10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; Non si tratta di una prigione provvisoria ma di un luogo da cui non si esce più; non solo, ma in cui si deve scontare una pena così lunga da non essere valutabile e considerata come un tempo senza fine.
Il giudizio finale
Apocalisse 20:11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
Abbiamo visto molti troni in Apocalisse situati in diversi posti del cielo. Qui siamo di fronte a qualcosa di diverso: siccome “la terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro”, allora il trono ed il Signore non sono situati nel cielo o sulla terra. Questo è significativo. Infatti Dio-Padre, Dio-figlio, Dio-Spirito, non sono l’universo, ma hanno creato l’universo i mondi la terra e le creature. Ne consegue che il Signore esiste non solo prima e al di fuori della terra, ma anche prima e al di fuori dell’universo. Come si possa figurare e spiegare questo non è alla nostra portata, per ora. Ciò che conta è che questo Essere, così complesso potente e misterioso che chiamiamo Dio, è l’unico che effettivamente “esista”. Egli instaurerà questa nuova fase, che sarà veramente un nuovo universo con una vita diversa di cui faremo parte, che però non conosciamo. Che “non ci fu più posto per loro” (per il cielo e la terra) significa che il cielo e la terra, per come li vediamo oggi, non torneranno più. In quella forma almeno.
Ap 20: 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono.
In questo apparente “nulla” che circonda il Signore sul trono, ma che non è affatto un niente, Giovanni vede quelli che erano morti da Adamo in poi fino alla fine del millennio. Questi sono risorti (seconda resurrezione) perché stanno in piedi davanti al trono. L’atteggiamento di questi risorti, in questo ambiente pieno di silenzio che non ha confini né ha tempo, sarà certamente di rispetto e timore. Saranno grandi e piccoli, senza differenze. Finalmente davanti al giudizio universale, dove le storie di tutti si concludono, non c’è più differenza tra piccolo grande (Negri). Davanti a Dio non c’è differenza, se non il loro vissuto personale in rapporto a Dio stesso.
Ap 20: 12 …I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.
Cosa siano questi libri non lo sappiamo, però sappiamo che Dio ha una memoria della vita di ciascuno di noi (Malachia 3:16 Allora quelli che temevano l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro. L'Eterno è stato attento ed ha ascoltato, e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l'Eterno e onorano il suo nome). Dio avrà certo memorizzato situazioni pensieri ed atti di ciascun individuo; le opere di ciascuno in bene ed in male. In questo caso i risorto per questo giudizio finale non hanno un corpo glorificato, ma solo un corpo; probabilmente simile a quello che avevano in vita, ma non eterno. Sarà un richiamo in vita nella della loro coscienza fisica morale e spirituale. I particolari tecnici non hanno importanza. Al Creatore dell’universo non mancherà la capacità la scienza e la sapienza per farlo.
Ora tutti questi morti risorti sono stati resuscitati esclusivamente per il giudizio, per essere giudicati (e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere). Ripetiamo che se oggi la salvezza è un atto di fede (che poi è inseparabile dalle conseguenti opere), il giudizio sarà espresso in base alle opere. Ciò che conterà in quel momento saranno solo i fatti. Non c’è un’altra possibilità; ce ne sono state troppe; ora siamo alla fine. Tutti questi risorti saranno giudicati colpevoli, ciò che varierà sarà solo la severità della pena. Una cosa è un pena di cento anni ed una cosa è una condanna a un milione di anni. Riguardo alla frase “fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita”, ci si può chiedere il perché del libro della vita, visto che i resuscitati in questione non riceveranno la vita eterna. Il Negri suggerisce l’idea di una scrupolosa sentenza, una dimostrazione della giustizia di Dio davanti agli imputati affinché nessuno di loro possa avere dei dubbi: già basterebbe la memoria delle loro opere quando vissero sulla terra peccando; ma a questi “libri”, viene aggiunta “un riprova” ovvero la presentazione di una specie di “libro della vita” (dove sono scritti i nomi dei salvati) e si potrà vedere chiaramente che i nomi di questi imputati, non ci sono.
Ap 20: 13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Non è una ripetizione ma la definitiva conclusione solenne delle vite degli ingiusti di tutte le età, da ogni luogo in cui erano stati messi in attesa. Saranno giudicati secondo le loro opere. Finisce qui la storia degli ingiusti dell’umanità, non ci saranno appelli. La ripetizione “secondo le loro opere” credo sia importante soprattutto per noi uomini di questo tempo, che non diamo più importanza alle azioni ed abbiamo sempre una scusante un modo per aggiustarci la giustizia. Che una nostra opera sia giusta o ingiusta non dipende dal ragionamento umano o sociale, ma dalla legge di Dio, dai Suoi comandamenti, che non sono mai stati abrogati.
Ap 20: 14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
La morte e il soggiorno dei morti (personificati) vengono distrutti. Lo “stagno di fuoco”, in qualunque modo esso sia fatto, rappresenta la “seconda morte” ovvero la fine di tutto ciò che in esso viene “gettato”, compresa la morte stessa. Sembrerebbe voler indicare addirittura qualcosa di più di un annientamento perenne.
Già l’Anticristo, il Falso profeta e Satana erano stati gettati in qs “stagno di fuoco”; qui conferma che anche quelli giudicati, che non erano scritti nel libro della vita, vi vengono gettati per la punizione eterna meritata.
Conclusione; ultimo messaggio della Bibbia
22 Poi mi mostrò il fiume[a] dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. 2 In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l’albero della vita. Esso dà dodici raccolti all’anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. 3 Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i suoi servi lo serviranno, 4 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. 5 Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce del sole[b], perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.
6 Poi mi disse: «Queste parole sono fedeli e veritiere; e il Signore, il Dio degli spiriti dei profeti[c], ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra poco».
7 «Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro».
8 Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. 9 Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo; io sono[d] un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»
10 Poi mi disse: «Non sigillare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. 11 Chi è ingiusto continui a praticare l’ingiustizia; chi è impuro continui a essere impuro; e chi è giusto continui a praticare la giustizia[e], e chi è santo si santifichi ancora».
12 «Ecco, io vengo presto e con me avrò la mia ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere. 13 Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo[f], il principio e la fine. 14 Beati quelli che lavano le loro vesti[g] per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte della città! 15 Fuori i cani[h], gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. 16 Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino».
17 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!» E chi ode, dica: «Vieni!» Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita.
18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; 19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita[i] e della santa città che sono descritti[j] in questo libro.
20 Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!» Amen! Vieni, Signore Gesù!
21 La grazia del Signore Gesù Cristosia con tutti. [Amen.]
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CI SONO PERSONE “NORMALI” IN QUESTI TEMPI CHE PRECEDONO IL RITORNO DEL SIGNORE?
“Ci sono oggi persone ‘normali’?” una bella domanda. Cerchiamo prima se possibile (ma la vedo dura), di dare un significato di base alla parola “normale”, affinché risulti condivisibile.
Essere “normali” vuol dire seguire una “norma”. Cos’è la “norma”? “Nel latino norma, è il sostantivo che indica la squadra (detta anche regola), lo strumento utile a misurare gli angoli retti, da cui normalis = perpendicolare, retto. Pertanto, si deduce come l'idea di normalità richiama quella di rettitudine, di esattezza, di regolarità.”
non si può più parlare di “normalità”, ma di “ondate comportamentali di opinioni che si scontrano”, non essendoci appunto più nessuna “norma” a cui fare riferimento stabile e sicuro.
Se volessimo schematizzare le direzioni, le tendenze, i valori, i princìpi, le prese di posizione inconciliabili dell’uomo di oggi, probabilmente verrebbe fuori uno schema di questo genere: (fig.1)
Praticamente, lo vedete dalle frecce in tutte le direzioni, uno scontro continuo di pensieri ed opinioni, Difficilissimo così trovare accordi; persino all’interno delle famiglie, visto che le famiglie stesse oggi sono molto confuse tra chi sia marito o moglie, padre o madre e i figli a volte vengono prestati da madri-incubatrici o uteri-in-affitto (ci sono stati casi di nonne che hanno partorito in vari modi uno o più neonati al posto delle figlie.)
Molti chiamano “libertà” questo modo di non considerare più come predefinito l’alto e il basso il destro e il sinistro. La conseguenza, è che se cercassimo una direzione “normale” nello schema disegnato non la troveremmo. Infatti se io dico che la freccia “in su va verso l’alto”, un altro potrebbe dire: “dipende da come giri il foglio, per me infatti potrebbe benissimo andare verso il basso”. C’è una certa logica in questo ragionamento umano, ma proprio perché umano, cioè limitato, porta ad una illogica continuazione di paradossi.
Ovvio che continuando così, la parola “morale” ad esempio, farebbe la stessa fine di “normale”, cioè non esisterebbe più; così chi volesse mantenere qualche sano principio sarebbe etichettato come “moralista” in senso dispregiativo. Ma non finisce qui. Se ognuno pensasse come vuole ma rispettasse gli altri, sarebbe un male relativo, contenibile, quasi accettabile. Il problema è che molte persone, pur di non cedere, si coagulano in minoranze aggressive che vorrebbero obbligare gli altri a fare come a loro sembra giusto anche con la violenza. Si ha l’impressione che queste persone (molte delle quali sono in buona fede) alla fine diventino esattamente ciò che contestano. Ma come è possibile? Purtroppo sembrano esistere organizzazioni guidate da personaggi potenti senza scrupoli, che approfittano di loro (e spesso anche di noi perché costoro sono come una nebbia malefica che cerca di avvolgere tutti dopo aver formato due schieramenti contrapposti). Questi personaggi nascosti, cinici e immorali, hanno grandi capitali ed enormi possibilità mediatiche e sono in grado di mobilitare mezzo mondo (e presto tutto quanto il mondo). Non importa il motivo o gli ideali veri o falsi perseguiti, a questa élite interessa l’orgoglio, il potere ed i soldi. Questi capi hanno ideato reti complicate di operatori In quasi tutti i campi, ad esempio nei “social media”. Ebbene quando i reclutatori individuano delle menti adatte, in grado di “bucare gli schermi” per certe loro peculiarità, li blandiscono, li adescano con mille lusinghe di successo, accendono su di loro il riflettore e li usano come “capi-popolo” irruenti, che arringano le folle. Nella versione soft li formano come “infuenzer” in grado di condizionare altri. Così il pensiero della gente semplice viene sottilmente “lavorato” tanto da farne degli eserciti di devoti che cliccano tutti insieme il logo col cuoricino o con l’indice alzato, “OK” “mi piace!”. Seguaci pericolosi. La pericolosità di questa folla consiste nel fatto che seguendo emotivamente la corrente, non si rendono conto di perdere a volte il senso della realtà e cadono nell’uso assurdo delle parole banalizzando la serietà di certi significati.
Se certe differenze di vedute potrebbero anche essere utili per crescere in maturità, negli ultimi decenni con l’imbarbarimento dell’uomo e l’accorciamento della riflessione, sono sempre più frequenti le risse ad opera di chi cerca di imporre le proprio idee sugli altri, ricorrendo perfino alla violenza, anche armata organizzata in bande. Se alla violenza e alle parole che non hanno più significato aggiungiamo gli esodi, le malattie e la disperazione dei popoli sfruttati, ci rendiamo conto di quanto esplosiva e triste sia questa miscela.
Sembra assurdo ma non ci capiamo più: parliamo lingue diverse pur usando parole simili.
Alla domanda dunque: “ci sono oggi persone ‘normali’?” penso che dobbiamo rispondere: “No, non ci sono. Esistono gruppi di persone con idee obiettivi e comportamenti diversi. E persino nello stesso raggruppamento, se poi andassimo ad ingrandire col microscopio, scopriremmo chissà quante diversità di vedute, destinate ad uscire prima o poi, e a frammentare ancora di più il gruppo.
Inevitabile a questo punto una domanda che ci interessa molto: “E LE CHIESE CRISTIANE? CI SONO CREDENTI CRISTIANI ‘NORMALI’”?
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