VACCINI COVID-19: UNA ILLUSIONE STATISTICA LA LORO EFFICACIA! VEDIAMO PERCHE’.


Del resto stiamo vedendo oggi quello che sta succedendo…

Avevamo già parlato di bias statistici negli studi sui vaccini anticovid-19 e nell specifico della differenza tra valore relativo ed assoluto dei vaccini a mRNA in questo articolo:

Bias grandi come voragini nei risultati negli studi clinici sui vaccini mRNA COVID-19

Oggi vediamo qualche altro trucchetto della “scienza” per far passare al vaglio della FDA-EMA-AIFA (pagate a loro volta dalle stesse case farmaceutiche) alcuni farmaci sperimentali.

L’efficacia del vaccino è un’illusione statistica?

Per valutare il rischio/beneficio di un vaccino per il trattamento di una malattia, come il covid-19, possiamo confrontare periodicamente il tasso di mortalità per tutte le cause di persone vaccinate contro quelle non vaccinate. Se il tasso di mortalità per i vaccinati è costantemente inferiore a quello dei non vaccinati, allora potremmo concludere che il vaccino deve essere vantaggioso.

Intanto nel 2021, anno in cui sono stati somministrati al momento che scrivo 7 miliardi di dosi di vaccini sperimentali, in tutto il mondo occidentale si assiste ad una moria nettamente fuori scala ed “inspiegabile” della popolazione con più di 14 anni…

ECCESSO DI MORTALITA’ GENERALE PER TUTTE LE CAUSE NEL 2021, MA NON TRA I GIOVANISSIMI

Vaccinazione con placebo (ragionamento per assurdo che in matematica è un modo per dimostrare che sia vero il contrario di ciò che vogliamo dimostrare)

Immaginiamo che un placebo anziché un vaccino venga rapidamente distribuito a una popolazione di un milione di persone di età e salute simili. Supponiamo che il tasso di mortalità settimanale NON attribuito alla malattia COVID-19 per questa popolazione sia 15 morti per 100.000 (100k), quindi ci aspetteremmo che circa 150 individui su un milione muoiano in una data settimana. Poiché il placebo non cambia nulla per definizione, i tassi di mortalità sia per i vaccinati che per i non vaccinati avrebbero in media la stessa mortalità per tutte le cause, ovvero 15 per 100k, settimana per settimana. Quindi, in media, ciò che dovremmo osservare – mentre il programma di “vaccinazione” si estende alla maggior parte della popolazione – è mostrato nella Tabella sotto. Si noti che il programma di lancio del vaccino “placebo” viene attuato a ritmo crescente e la percentuale cumulativa della popolazione “vaccinata” sale al 98% entro 12 settimane.

Tabella 1 Distribuzione del “vaccino” placebo. Nessuna differenza osservata nei tassi di mortalità (nessuna crescita della popolazione e popolazione totale ogni settimana ridotta dai decessi della settimana precedente)






Supponiamo ora che ci sia un ritardo di una settimana nella segnalazione dei decessi. Tali ritardi sono di routine nella segnalazione statistica della mortalità e dei dati sui vaccini. Quindi i dati riportati dalle autorità sono diversi dalla realtà, riportiamoli in Tabella 2, che è la stessa della Tabella 1 ma dove i totali dei decessi sono semplicemente “spostati” di una settimana.

TABELLA 2: Report dei morti ritardato di una settimana




SIGNORI, NESSUN TRUCCO NESSUN INGANNO!

Supponiamo ora di voler esaminare e confrontare i tassi di mortalità delle coorti non vaccinate e vaccinate sulla base dei dati nella Tabella 2 e non della Tabella 1 come sarebbe corretto fare. La Figura 1 mostra questo confronto e possiamo vedere che il tasso di mortalità è costantemente inferiore per i vaccinati rispetto a quello per i non vaccinati durante il roll out del programma di vaccinazione e si riduce non appena la vaccinazione si avvicina alla saturazione della popolazione vicino al 100%.

IL CHE E’ ESATTAMENTE QUELLO CHE (NON LINEARMENTE COME NELL’ESEMPIO) E’ SUCCESSO IN ITALIA ED AL MONDO FACENDO ESULTARE POLITICI E COMMISSARI STRAORDINARI OLTRE CHE I VIROLOGI DA SALOTTO E PERSINO EIACULARE I GIORNALISTI DELLE RETI TELEVISIVE UNIFICATE E DEI QUOTIDIANI DI SISTEMA…

FIGURA 1

Non vi sembra uno di quei grafici che vi fanno vedere in TV? Eppure è puramente teorico e pensate se lo shift di registrazione dati fosse più ampio… Nella nostra ingenuità potremmo concludere che i non vaccinati sembrano soffrire di livelli di mortalità molto più elevati rispetto ai vaccinati. Il ritardo nella segnalazione crea quindi un’impressione completamente artificiale che il vaccino sia altamente efficace. In effetti, sembra un farmaco magico miracoloso “cura tutto”! Anche la stupidità!

Il fatto che il tasso di mortalità dei non vaccinati raggiunga il picco quando la percentuale dei vaccinati raggiunge il flesso della curva dovrebbe suonare come un campanello d’allarme e far capire ad uno qualsiasi statistico che sta succedendo qualcosa di strano (a meno che non ci siano prove indipendenti che la malattia stia raggiungendo il picco allo stesso tempo).

Dati ONS sulla vaccinazione Covid-19

Mentre l’esempio del vaccino placebo era puramente ipotetico, la Figura 2 mostra la mortalità vaccinata contro la mortalità dei non vaccinati utilizzando i dati dell’ultimo rapporto ONS sulla mortalità in Inghilterra per stato di vaccinazione Covid-19 (settimane da 1 a 38) [1], integrati dai dati dell’indagine sulla vaccinazione NIMS (solo fino alla settimana 27). Mostro la mortalità diversa dal covid per rimuovere l’influenza della malattia. Uso i dati inglesi perchè ritengo i dati italiani manipolati in quanto in totale controtendenza rispetto agli altri paesi (almeno fino a qualche giorno or sono, oggi è il 16 novembre 2021).

FIGURA 2

Si noti che vediamo le stesse IDENTICHE caratteristiche del grafico nella Figura 1. In altre parole, una spiegazione perfettamente ragionevole per ciò che si osserva potrebbe essere che non vi è alcuna differenza nei tassi di mortalità tra vaccinati e non vaccinati e le differenze di mortalità sono semplicemente un risultato di un ritardo nella registrazione di morte. Inoltre, dato che abbiamo rimosso i decessi per covid (che erano solo una piccola percentuale di decessi per tutte le cause nei dati riportati, in matematica si indicano chiamandoli infinitesimo di ordine inferiore) otteniamo un risultato quasi identico per la mortalità non covid a quello che risulterebbe se il vaccino fosse un placebo! Pertanto, sembra che abbiamo creato un’illusione statistica dell’efficacia del vaccino che potremmo vendere come “scienzah”.

Se questa non è un’illusione statistica, come è possibile che i non vaccinati muoiano per cause non covid a un tasso più elevato rispetto ai vaccinati? Inoltre, com’è possibile che, nel momento in cui i tassi di vaccinazione sono aumentati fino a quasi il 100% della popolazione, i non vaccinati muoiono per decessi non covid a tassi quasi doppi dei soggetti che sono vaccinati?

Questi stessi modelli sono osservabili anche nei gruppi di età 70-79 e 80+ (con i picchi di mortalità per i non vaccinati che compaiono a settimane diverse perché questi gruppi di età hanno ricevuto le vaccinazioni prima del gruppo 60-69 tra novembre e dicembre 2020). Ciò suggerisce fortemente che ciò che stiamo osservando è un’autentica illusione statistica inspiegabile da qualsiasi impatto reale del vaccino sui tassi di mortalità. Potrebbero, ovviamente, esserci ragioni diverse dai semplici ritardi nella denuncia dei decessi o nella classificazione errata. Ad esempio, qualsiasi sottostima sistematica della percentuale effettiva di coloro che rimangono non vaccinati porterebbe a un tasso di mortalità più elevato per i non vaccinati superiore a quello per i vaccinati, anche se i tassi di mortalità fossero uguali in ciascuna categoria.

SIMULIAMO ORA CHE IL VACCINO PLACEBO POSSA AVERE EFFETTI COLLATERALI…

Vediamo e rabbrividiamo…

È importante notare anche che anche se il tasso di mortalità effettivo per i vaccinati fosse superiore a quello dei non vaccinati, dove il vaccino stesse causando la morte, come effetto collaterale, probabilmente osserveremmo la stessa illusione.

Per vedere questo effetto, rivisitiamo il nostro esempio di vaccino placebo e apportiamo una piccola modifica alla Tabella 1 dove invece di un tasso di mortalità di 15 per 100k per i vaccinati, supponiamo che sia 17 per 100k (un aumento della mortalità di circa il 13%). Quindi, il vaccino placebo sta uccidendo ulteriori due persone ogni 100.000 e non dà alcun beneficio sulla mortalità. In questo scenario il tasso di mortalità riportato per il “placebo mortale” è confrontato con il primo scenario “placebo”, nella Figura 3. Anche qui vediamo l’illusione che il tasso di mortalità per i vaccinati sia inferiore a quello per i non vaccinati. Entrambi gli scenari sono l’opposto della realtà ed entrambi sembrano intercambiabili. Ciò significa che la possibilità di rilevare un segnale di effetto collaterale del vaccino è quasi impossibile e invece si crea l’illusione dell’efficacia del vaccino.

CONFRONTO FIGURA 1 (IPOTESI ZERO EFFETTI COLLATERALI) E FIGURA 4 (IPOTESI DI PESANTI EFFETTI COLLATERALI DEL PLACEBO)

FIGURA 4

L’illusione di una diminuzione dell’efficacia del vaccino

Infine, è importante notare che la stessa illusione statistica si applica a tutte le misure di efficacia del vaccino, siano esse casi, ricoveri o decessi. In effetti, sostituire il numero di decessi nella Tabella 1 con il numero di casi, con un ritardo di segnalazione di una settimana, comporterebbe tassi di efficacia del vaccino come mostrato nella Figura 5.

Ciò si verifica quando l’effettiva efficacia del vaccino placebo per i casi è zero. Il che però corrisponde “casualmente” ai 4-6 mesi di efficacia che oggi i virologi da salotto ci raccontano su tutte le TV di Stato a reti unificate spingendo la popolazione ad un (evidentemente) più che probabile INUTILE BOOSTER

Questo bias di reporting è un tipo di bias che potrebbe essere chiamato “reporting lag censoring”, un fenomeno per cui fattori strutturali o di processo interferiscono sistematicamente con la gestione e la segnalazione dei dati con il conseguente effetto che vengono poi interpretati erroneamente, portando a conclusioni errate.

FONTE 

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