Il dado è tratto.

 

Il portavoce del governo (Sarzanini sul Corriere) dà per scontato la stretta illiberale sui non vaccinati per costringerli a vaccinarsi. Stretta invocata ormai dai governatori delle regioni (la maggior parte di matrice di centrodestra, tanto per marcare l'inesistente rapporto tra il centrodestra di oggi - del centrosinistra già sappiamo - e i principi liberali) che guardano ammirati all'esempio austriaco, ovvero al fatto che quando una persona deve scegliere tra gli arresti domiciliari e un trattamento sanitario, sceglie "liberamente e volontariamente" il secondo.


Quindi a fronte di una emergenza ancora inesistente nei fatti, ma paventata dai numeri dei contagi crescenti all'estero, la strada scelta dal governo è quella di criminalizzare il 10% di cittadini non vaccinati (probabilmente i meno a rischio essendoci tra questi i giovani e le persone che hanno già contratto il virus) per obbligarli al vaccino al fine di "proteggere (???) i vaccinati", invece di concentrarsi sulle cure e su quei circa sei milioni che si sono vaccinati entro maggio scorso in possesso di un green pass ormai farlocco in quanto (sempre secondo la scienza) non più rappresentativo di persone realmente immunizzate, persone, tra l'altro appartenenti in larga misura ai soggetti anziani e deboli, tra i primi a essersi vaccinati.


Stiamo assistendo quindi al perfetto esempio paventato dai libertari, ovvero di un regime che fa scelte coercitive tecnicamente sbagliate e in grado di "uccidere" letteralmente delle persone (quelle che muoiono per effetti avversi al vaccino e che si ammalano e muoiono perché pensano di essere protette) ma che si sente legittimato a farle anche se violano la libertà individuale.


È evidente che decidere di vaccinare tutti invece di informare una larga fetta di popolazione a rischio che avrebbe bisogno di una terza dosa per mantenere l'immunizzazione e rendergliela disponibile affinché possa scegliere volontariamente (come farebbe senz'altro) di farlo è una decisione che nulla ha a che vedere con la scienza ma rappresenta invece una manifestazione di forza del potere politico.

Potere politico che da un lato viene legittimato a disporre del corpo dei cittadini CONTRO i dettami costituzionali, dall'altro si erge a giudice indiscusso di chi è buono e meritevole (i vaccinati) e di chi è cattivo e punibile (i non vaccinati) CONTRO quello che dice la scienza (la stessa virostar Crisanti fa notare l'errore di concentrarsi solo sul vaccino per tutti che non garantisce affatto la non ripresa dei contagi)  e CONTRO il buon senso.


Questa legittimazione della forza politica contro i diritti costituzionali definisce ESATTAMENTE il passaggio da democrazia costituzionale a regime autoritario.

Abbiamo attraversato il Rubicone.


Aurelio Mustacciuoli

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