Curiosità : gli "insospettabili" di destra #liberopensiero2019
Il Msi fu prima di tutto una comunità. Litigiosa sicuramente, ma coesa e intellettualmente vivacissima. E perciò seducente. Il Movimento Sociale Italiano, nonostante una fiorente (e recente) letteratura si ostini a dipingerlo come un ghetto di irriducibili tromboni o di sognatori decontestualizzati, ebbe la capacità di confrontarsi con il mondo, con le intelligenze e con i sogni e le speranze di generazioni di italiani. Artisti, attori, cantanti, sportivi.
E poi professionisti, accademici, ufficiali e uomini di cultura. In tanti, e comunque più di quanto si possa pensare, seppero sfidare il conformismo e l' ostilità che per decenni ha circondato il Msi e i suoi simpatizzanti. Che magari, dopo una militanza giovanile e non solo giovanile, presero altre strade senza mai rinnegare ideali o semplici simpatie. A cominciare da un' icona come Paolo Borsellino.
Borsellino fu dirigente del Fuan a Palermo, da giovane studente di giurisprudenza. E, dopo la sua morte, il collega Giuseppe Ayala ricordò come, ancora nella procura di Palermo si scherzasse - magari abbozzando un divertito saluto romano entrando nella sua stanza - sull' orientamento politico di Borsellino, rimasto immutato dai tempi dell' università.
E noi a votare ci siamo andati.
Il Popolo Sovrano ha stabilito che la Lega fosse il primo partito.
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