Il mondo maschilista #liberopensiero2019
“Nella vita abbondano i maschi, scarseggiano gli uomini."
(Bette Davis).”
Forse non esiste luogo ed epoca in cui la donna non abbia dovuto subire soprusi, ingiustizie, umiliazioni e violenze da parte dell’uomo. Fatta eccezione per una manciata di uomini, la società umana è, per definizione, maschilista. Questa affermazione si presterà certamente ad aspre critiche da parte del mondo maschile che intende perpetuare indisturbato la propria tirannia nel silenzio/assenso delle sue vittime. Molti ammettono l’esistenza del maschilismo seppur relegandolo in altri luoghi e distante dalle responsabilità personali. Così, ogni paese punta il dito scandalizzato sulle barbarie dell’altra come se tale illecito fosse inesistente nella propria.
Ci sono molte forme di maltrattamenti maschilisti: disparità professionali e sfruttamento, ricatti sessuali, intimidazioni (4 milioni di donne in Italia hanno subito stalking), tra le mura domestiche e nei rapporti di coppia. Basti pensare all’ineguaglianza dei diritti e dei doveri attribuiti ai due sessi. Alla donna viene richiesto di pulire casa, lavare piatti, stirare, pulire i bambini, lavare indumenti, aggiungendo queste mansioni ad un lavoro impiegatizio o di altro genere. In pagamento esse ricevono troppo spesso insensibilità, mugugni e il mutismo di mariti che si trascinano in uno stato di morte apparente e si risvegliano solo quando è il momento di chiedere il debito coniugale. E, per molte donne sposate, quel debito viene estorto con le lamentele, la rabbia e il ricatto differendo poco dalla violenza sessuale vera e propria.
Anche la sorte delle discussioni nella coppia vengono piegate in forza dell’ostinazione maschile alla dominazione in sostituzione del dialogo.
Ci sono quattro livelli di difesa da utilizzare in base al tipo di attacco. Ji sta per livello in cinese tradizionale.
Livello 1:
Finalità dell’aggressore:Preparazione all’attacco. Vuole intimidire.
Risposta Fast Reaction:Tecniche psicologiche di dissuasione – Jiémù – Mostrare – (dal cinese tradizionale)
Quando ci sono persone che provocano nel tentativo di vedere il tuo livello di resistenza per poi proseguire nelle ostilità. È il caso della fase pre-mobbing o pre-bullismo: l’aggressore cerca di capire se puoi essere la vittima ideale. La difesa è solo psicologica. Si mettono in atto una serie di strategie psicologiche che dichiarano la tua forza e preparazione, che non ti fai intimidire e che è meglio desistere. Si usano posture, espressioni facciali, frasi, toni, sguardi e il movimento per mettere l’avversario in una situazione critica di paura, dubbio, perplessità, confusione e preoccupazione. In altre parole devi essere percepito come un soggetto Alfa (un leader, uno da rispettare) e gli aggressori non si azzarderanno a fronteggiarti.
Livello 2:
Finalità dell’aggressore: Attacco moderato. Vuole intimorire e sottomettere.
Risposta Fast Reaction: Tecniche psicologiche e fisiche di allontanamento – Qìngchù – Allontanare – (dal cinese tradizionale)
L’attaccante cerca di accorciare le distanze ma con cautela. Sta ancora valutando la tua pericolosità come avversario. Si utilizzano le regole psicologiche precedenti e, se l’altro tenta di afferrarti, vengono adottate tecniche di allontanamento e svincolamento. Quando l’altro si accorge della tua prontezza, sicurezza e addestramento tenderà a retrocedere.
Livello 3:
Finalità dell’aggressore: Attacco forte. Vuole dominare e fare male.
Risposta Fast Reaction: Tecniche mentali e tecniche fisiche di svincolamento, immobilizzazioni con pugni, calci, leve – Fàbù – Svincolare – (dal cinese tradizionale)
L’aggressione avviene ma lo scopo non è letale o invasivo come lo stupro. Serve usare il controllo emotivo, la concentrazione e usare precise strategie marziali con colpi assestati in modo tale da bloccare, fare male con lo scopo di sottrarsi al pericolo e fuggire.
Livello 4:
Finalità dell’aggressore: Attacco distruttivo. Vuole ferire, violentare, uccidere.
Risposta Fast Reaction: Tecniche mentali auto-riferite e tecniche fisiche di blocco dell’aggressore – Kuài – Bloccare – (dal cinese tradizionale)
Siamo di fronte all’evento peggiore: l’aggressore cerca di ledere, stuprare o uccidere. La difesa deve essere veloce colpendo su punti che bloccano l’attacco. L’effetto è lo svenimento dell’aggressore o delle lesioni corporali che ne impediscono il proseguimento (fratture, slogature, rotture di punti vitali ecc…). Lo scopo è ovviamente sempre fuggire, ma la risposta è proporzionale all’aggressione e dunque può essere lesiva per l’aggressore.
Il Gender Gap Index è un indice che calcola il divario di genere nei paesi basandosi su criteri economici, politici, educazione e salute.
Come potete vedere dalla tabella, l’Italia è al 41esimo posto, tra la Colombia e le Bahamas, per quanto riguarda l’Indice globale.
E’ al 111esimo posto per quanto riguarda la partecipazione economica e le opportunità di lavoro. Al 58esimo posto per quanto riguarda il livello di educazione; al 74esimo posto per l’educazione e la sopravvivenza e al 24esimo posto per la vita politica.
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