Scandalo a Reggio Emilia #liberopensiero2019
Non può passare inosservata questa ennesima notizia drammatica, ripugnante e immonda.
È accaduto in Italia, a Reggio Emilia.
È accaduto in Italia, a Reggio Emilia.
Il vicepremier Luigi Di Maio annuncia di aver scritto al ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, per verificare il sistema nazionale degli affidi. Matteo Salvini chiede una commissione d’inchiesta. Il premier Giuseppe Conte: «Sconvolgente».
Il PD non si smentisce mai.
Salvini: «Commissione d’inchiesta sulle case famiglia»
«È urgente attivare una Commissione d’Inchiesta sulle case famiglia in Italia: troppo spesso si guadagnano milioni di euro sulla pelle di bambini sottratti alle famiglie.» Lo scrive il vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annunciando sull’argomento la presentazione di un disegno di legge della Lega al Senato.
Meloni: «Sono agghiacciata»
«False relazioni per allontanare i bambini dalle famiglie e darli in affido retribuito ad amici e conoscenti, ore e ore di `lavaggi del cervello´ durante le sedute di psicoterapia e falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati nei bimbi con gli elettrodi, terapeuti travestiti da personaggi `cattivi´ delle fiabe per raffigurare i genitori intenti a far loro del male, bambini affidati a titolari di sexy shop e a persone con problematiche psichiche e figli suicidi e due stupri accertati nelle famiglie affidatarie e in comunità. Il tutto per mettere in piedi un business illecito da centinaia di migliaia di euro. È raccapricciante quanto sta emergendo dall’inchiesta `Angeli e Demoni´ sulla rete dei servizi sociali della Val D’Enza e che coinvolge politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti». Lo afferma la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. «Sono agghiacciata - prosegue - dall’idea che a sfruttare i minori siano stati proprio coloro che, per lavoro e missione, avrebbero dovuto difenderli per primi. Grazie di cuore alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti che hanno portato alla luce questo quadro ripugnante. Se i fatti dovessero essere confermati, chiediamo pene esemplari. Bisogna stroncare l’orrore dei bambini tolti alle famiglie per farci sopra business e arricchire i soliti circuiti dell’accoglienza: chi sfrutta i più piccoli deve marcire in galera».
Il ministro Fontana
«Quanto sta emergendo dall’inchiesta`Angeli e Demoni´ è di una gravità inaudita. Grazie ai Carabinieri e agli inquirenti per il loro lavoro. D’intesa con i gruppi Lega ci siamo già attivati per istituire una commissione d’inchiesta sulle comunità familiari che accolgono minori. Nei confronti dei bambini deve essere garantita la massima trasparenza e ogni forma di tutela». Così il ministro per la Famiglia e le Disabilità, con delega alla tutela minori, Lorenzo Fontana.
Ma cos'è un "casa famiglia" e cosa sono i "servizi sociali" Da wikipedia
La casa-famiglia in Italia è una struttura destinata all'accoglienza e una «comunità di tipo familiare con sede nelle civili abitazioni» la cui finalità è l'accoglienza di minorenni, disabili, anziani, adulti in difficoltà, persone affette da AIDS e/o in generale persone con problematiche psicosociali. I requisiti di tali strutture sono contenuti nel decreto ministeriale del Ministro per la solidarietà sociale del 21 maggio 2001 n. 308[3] emanato ai sensi dell'art. 11 della legge 8 novembre 2000 n. 328. Esse devono inoltre essere in possesso dell'autorizzazione del comune italiano sul cui territorio esse insistono, rivolgendosi all'assessorato ai servizi sociali.
Per servizi sociali si intendono gli strumenti per garantire assistenza a persone in difficoltà in un sistema di Stato sociale. Il problema della definizione è spesso stato dibattuto in quanto a livello internazionale non ne esiste una univoca. All'attività è preposto un assistente sociale.
Ma cos'è un "casa famiglia" e cosa sono i "servizi sociali" Da wikipedia
La casa-famiglia in Italia è una struttura destinata all'accoglienza e una «comunità di tipo familiare con sede nelle civili abitazioni» la cui finalità è l'accoglienza di minorenni, disabili, anziani, adulti in difficoltà, persone affette da AIDS e/o in generale persone con problematiche psicosociali. I requisiti di tali strutture sono contenuti nel decreto ministeriale del Ministro per la solidarietà sociale del 21 maggio 2001 n. 308[3] emanato ai sensi dell'art. 11 della legge 8 novembre 2000 n. 328. Esse devono inoltre essere in possesso dell'autorizzazione del comune italiano sul cui territorio esse insistono, rivolgendosi all'assessorato ai servizi sociali.
Per servizi sociali si intendono gli strumenti per garantire assistenza a persone in difficoltà in un sistema di Stato sociale. Il problema della definizione è spesso stato dibattuto in quanto a livello internazionale non ne esiste una univoca. All'attività è preposto un assistente sociale.
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