L’apartheid farà a pezzi anche chi oggi si crede al sicuro
“Natale, allarme negli hotel: arrivi in diminuzione del 70 per cento”. Stanno portando un paese come l’Italia, in cui il turismo vale il 15% del Pil, alla distruzione, col placet della maggioranza della popolazione che crede nella narrazione pandemica e avalla l’apartheid di Stato. Non vi lamentate se non fate nulla per opporvi, questo è solo l’inizio, prima o poi toccheranno anche l’orticello di quelli che si credono furbi perché obbedienti. (…) Fanno più ribrezzo gli artefici del regime, i collaborazionisti o gli utili idioti, che non hanno capito nulla ma aderiscono con entusiasmo all’apartheid di Stato? Ormai la nostra società è così malata, resa psicotica da decenni di subcultura neoliberista, basata su una narrazione irreale e aridamente materialista, da non rendersi conto del proprio stato di delirio.
Qualche tributarista mi spiega perché noi paria del sistema dovremmo pagare il fisco, quando lo Stato non ci riconosce i diritti, ci nega l’accesso ai servizi e persino il diritto cardine della nostra Costituzione, ossia quello al lavoro? Le forze dell’ordine, anziché garantire la nostra sicurezza, sono impegnate ad assicurarsi che ragazzini, adulti e anziani siano provvisti di un lasciapassare per usufruire dei mezzi “pubblici”, mentre ieri su un treno due ragazze sono state stuprate. Io non voglio contribuire in alcun modo a tale scempio, il rapporto di fiducia e reciprocità tra Stato e cittadino non esiste più, non per noi. (…) Da squali dell’economia a benefattori del mondo, da misantropi che considerano l’uomo “un cancro per il pianeta” a causa della sua impronta ecologica a filantropi: il futuro è stato consegnato nelle loro mani e partorito dalle loro menti.
A breve ci coalizzeremo. Il potere elitocratico si rassegni, il loro piano è troppo anti-umano perché riesca in pieno. Al solito peccano di hybris e mancata conoscenza dell’uomo, che considerano alla stregua di un software o un robot, programmabile a piacimento. (…) Condivido le parole dell’amico Matteo Fais: «Se credete in una battaglia, dovete mettere da parte la pietà e il buonsenso. Ogni regola ordinaria del vivere civile è stata sospesa e non esiste altra scelta». Resistiamo, premiamo chi infrange norme infami e discriminanti e boicottiamo chi, con la propria belante obbedienza, si rende complice di questa aberrazione. Bisogna creare comunità parallele, una sorta di Stato nello Stato, che ormai è nostro nemico. Non ci sono alternative.
(Ilaria Bifarini, pensieri tratti dalla pagina Facebook dell’economista, autore del saggio “Il Grande Reset. Dalla pandemia alla nuova normalità”).
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