Preghiamo con Don Carlo Rovagnati

 


Ger cap 35 (1-11);Sal 18;Mt 9,9-13


Durante il regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, il Signore diede a me, Geremia, questi ordini: «Va’ a parlare con quelli del clan dei Recabiti. Poi conducili in una delle stanze annesse al tempio e offri loro del vino da bere».
3Allora andai a prendere l’intero clan dei Recabiti: Iaazania figlio di un certo Geremia e nipote di Cabassinia, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, e li condussi al tempio. Li feci entrare nella sala riservata ai discepoli del figlio di Igdalia, Canan, uomo di Dio. Questa sala è adiacente a quella dei capi, sopra la stanza di Maasia figlio di Sallum, incaricato di sorvegliare l’ingresso del tempio. 5Misi poi alcuni boccali pieni di vino e dei bicchieri davanti ai Recabiti e dissi loro:
— Su, bevete un po’ di vino!
6Ma essi risposero:
— Noi non beviamo vino, perché il nostro antenato Ionadàb figlio di Recab ci ha lasciato quest’ordine preciso: «Non berrete mai vino, né voi né i vostri discendenti;
 
7non costruirete case, non seminerete campi, non pianterete vigne, non ne possederete alcuna, ma abiterete sotto le tende tutta la vita. Così potrete vivere a lungo su questa terra dove abitate come forestieri». 8Noi abbiamo ubbidito a tutti gli ordini che ci ha dato il nostro antenato Ionadàb figlio di Recab. Così noi, le nostre mogli, i nostri figli e figlie, durante tutta la vita non beviamo mai vino; e nemmeno possediamo vigne, campi, sementi, né costruiamo case, 10ma continuiamo ad abitare sotto le tende. Insomma, eseguiamo fedelmente quel che ci ha ordinato il nostro antenato Ionadàb. Però quando Nabucodònosor re di Babilonia ha invaso la nostra terra, abbiamo deciso di venire a Gerusalemme per sfuggire all’esercito babilonese e arameo. Ed ora ci troviamo qui, a Gerusalemme.

Salmo 18

Canto di un re vittorioso
Per il direttore del coro. Canto di Davide, servo del Signore. Lo cantò al Signore quando egli lo liberò da tutti i suoi nemici, e specialmente da Saul.
Ti amo, Signore, mia forza!
Il Signore è la mia roccia,
la mia fortezza,
il mio liberatore.
Il mio Dio è la mia roccia,
in lui ho un rifugio;
egli è il mio scudo,
è la forza che mi salva.
Lode al Signore! Io l’ho invocato
ed egli mi salva dai nemici.
Mi avevano avvolto legami di morte,
fiumi impetuosi mi avevano sommerso.
Mi stringevano legami infernali,
trappole mortali mi aspettavano.

Nell’angoscia ho invocato il Signore,
ho gridato aiuto verso il mio Dio.
Dal suo tempio ha udito la mia voce,
il mio grido è giunto al suo orecchio.

Un terremoto scosse la terra,
tremarono i monti dalle fondamenta,
sussultarono per la collera di Dio.
9Fumo usciva dalle sue narici,
dalla sua bocca un fuoco divorante,
un getto di carboni ardenti.
Inclinò il cielo e discese,
una nube scura sotto i suoi piedi.
Volava portato da un cherubino
appariva sulle ali del vento.
S’avvolgeva di un velo di tenebre
tra nere nuvole cariche d’acqua.
13Dal bagliore che lo precedeva avanzavano le nubi
con grandine e carboni ardenti.
E il Signore tuonò dal cielo,
l’Altissimo fece udire la sua voce.
Scagliò frecce e li disperse,
con lampi li mise in fuga.

Allora apparve il fondo dei mari,
si scoprirono le fondamenta del mondo,
davanti alle minacce del Signore,
davanti al soffio delle sue narici.

Dall’alto stese la mano e mi afferrò,
mi tirò fuori dalle acque profonde;
mi salvò dal tremendo nemico,
da avversari più forti di me.
19Mi avevano assalito quand’ero già a terra,
ma il Signore mi sostenne.
Mi liberò e mi condusse in campo aperto,
e mi salvò perché mi vuole bene.

21Il Signore ha premiato la mia fedeltà,
ha ricompensato la mia innocenza.
Perché ho seguito le vie del Signore,
non mi sono allontanato dal mio Dio.
Ho sempre tenuto presenti le sue leggi,
non ho mai ignorato i suoi decreti.
Davanti a lui sono stato irreprensibile,
sempre attento a non peccare.
25Il Signore ha premiato la mia fedeltà,
la mia innocenza di fronte a lui.

26Con chi è fedele, tu sei fedele
e con l’uomo retto anche tu sei retto.
Con chi è puro, tu sei puro,
ma con i malvagi sai essere astuto.
Perché tu, Signore, liberi gli oppressi,
abbassi lo sguardo dei superbi
e schiacci il loro orgoglio.
29Signore, tu dai luce alla mia lampada;
mio Dio, tu rischiari le mie tenebre.
 Col tuo aiuto respingo un esercito,
con te, mio Dio, scavalco anche le mura.

Perfetto è l’agire di Dio!
La sua parola è degna di fede.
Egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Chi è Dio, se non il Signore?
Chi è la roccia, se non il nostro Dio?
33È Dio che mi riempie di forza
e spiana il mio cammino,
mi rende agile come un cervo,
capace di star ritto sui monti.
Addestra le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tendere l’arco più duro.

Signore, mi hai protetto come uno scudo,
con il tuo favore mi hai sostenuto:
mi hai esaudito e reso forte.
37Mi hai fatto avanzare a grandi passi,
i miei piedi non hanno inciampato.
38Ho inseguito i miei nemici, li ho raggiunti,
non sono tornato prima d’averli sconfitti.
39Li ho colpiti e non potranno rialzarsi,
sono caduti sotto i miei piedi.

40Mi dai forze per la battaglia,
sotto di me pieghi gli avversari.
41I nemici, che hai messo in fuga, mi voltano le spalle,
così distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano aiuto, ma nessuno li salva,
invocano il Signore e lui non risponde.
43Li ho ridotti come polvere al vento,
li ho schiacciati come fango sulla strada.
Mi hai liberato da un popolo in rivolta;
mi hai posto a capo delle nazioni,
popoli a me prima ignoti
mi sono sottomessi.
45A una mia parola, essi ubbidiscono,
gente estranea s’inchina davanti a me.
Gli stranieri si perdono d’animo,
escono tremanti dalle loro fortezze.

47Viva il Signore! Benedetta la mia roccia!
A Dio il trionfo, al mio salvatore,
a lui che mi ha dato la rivincita,
che mi ha sottomesso i popoli,
49che dai miei avversari furenti mi ha salvato,
che mi ha fatto trionfare sugli oppressori.
Tu mi hai liberato dai violenti.
Ora, Signore, ti loderò fra le nazioni,
canterò inni alla gloria del tuo nome.

Egli ha dato al suo re una grande vittoria:
questo è il suo amore per l’uomo che ha consacrato come re,
per Davide e i suoi discendenti, in eterno.

Matteo 9:9-13

9 Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
10 Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 11 Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 12 Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13 Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori»


Martedì 21 settembre 2021 

Ore 8

Ore 17 


Commenti

I più letti della settimana

Forum speciale di JEADV COVID-19

Deagel... E i conti tornano... La stima della popolazione mondiale nel 2025 è agghiacciante

Luciferasi

Vaccini anti-covid: la Romania apre inchiesta contro Ursula van der Leyen

DOCUMENTI : IL GOVERNO È AL CORRENTE DELLE MIGLIAIA DI MORTI DA VACCINO E DEI SUOI EFFETTI COLLATERALI

Protocollo di disintossicazione contro l'ossido di grafene e il magnetismo del corpo

La parola del Colonnello Salvino Paternò #liberopensiero2019

L'Aifa dice no alla quarta dose di vaccino: i dati non bastano

Hitler già parlava di Nuovo Ordine Mondiale

Come eliminare l’ossido di grafene dal corpo?