Riusciremo a tenere a bada questi energumeni?!

Choc a Cavaglià, richiedente asilo si avventa su una neonata e la bacia in bocca.


 – “Siamo arrivati lì che erano circa le 22 o le 22.10. Eravamo io, il mio compagno e i nostri due figli. La bimba di sei mesi la tenevo in braccio perché nell’ovetto piangeva. Seduti vicino al bar c’erano tre ragazzi di colore. Noi stavamo salutando alcuni amici quando uno di loro si è avvicinato, pensavo volesse entrare nel locale, e invece si è buttato sulla bambina e le ha dato un bacio sulle labbra”. 
Siamo a Cavaglià, piccolo Comune di 3.500 abitanti in provincia di Biella. La madre è ancora scossa. La voce trema. Nel racconto che fa al Giornale.it si percepisce la “rabbia” e lo “schifo” per quanto successo. E’ domenica sera. Una coppia di giovani, di cui non riveleremo i nomi per proteggere la privacy della bambina, ha appena finito di mangiare una pizza a casa con i parenti e, complice la bella serata estiva, decide di andare a prendere un caffè al Bar 500 di via Vercellone. Tutto scorre normalmente. Qualche saluto, due chiacchiere. Finché accade l’imprevedibile. “Ad un tratto – scrive nella denuncia il padre – noto un ragazzo di colore venire verso di noi come se volesse entrare nel bar”. Lo straniero barcolla, poi “senza dire nulla e con un movimento fulmineo, guardando la bambina abbassa il capo per baciarla al voto”. “È successo tutto in una frazione di secondo”, dice la madre. “Mi sono spostata, gli ho detto: ‘Cosa stai facendo?’”. Sul momento la ragazza è confusa. Non sa cosa fare. Si rintana nel locale e cerca con un fazzoletto bagnato di pulire il viso dalla piccolina da quell’orribile bacio. Intanto all’esterno si scaldano gli animi.
Il padre della bimba vuole spiegazioni: “Cosa c.. hai fatto alla bambina?”. Ne nasce un parapiglia. “L’immigrato rideva con gli altri amici, ignorava il mio compagno e poi lo ha aggredito”, ricorda la donna. Il migrante grida, ha in mano una bottiglia di birra. I due arrivano quasi alle mani. “Continuando a urlare in inglese – racconta ai militari il padre – mi afferrava per la maglietta strappandola”. A sedare il principio di rissa saranno gli amici della coppia e alcuni avventori del bar. Mentre la donna chiama i carabinieri, i tre migranti si allontanano e si rifugiano nel centro di accoglienza che dista pochi passi. “Quando era alla rotonda lì vicino – racconta la donna – l’immigrato ha fatto il gesto di lanciarci addosso le bottiglie di birra”.

Sul posto interviene una pattuglia. Il migrante si è ormai rintanato nel centro profughi, ma viene identificato. La tensione però non si placa. Poco dopo arriva anche il patringo della donna e si mette a urlare contro l’autore del gesto. L’uomo è furioso: “I carabinieri non lo hanno prelevato”, dice al Giornale.it. “Perché non è stato fatto un fermo immediato?”. I militari di Cavaglià, interpellati, non sono autorizzati a rilasciare informazioni. Mentre dopo alcuni tentativi non siamo ancora riusciti a parlare con chi di dovere al comando provinciale di Biella da cui la stazione dipende.

Stando al racconto del padre e della madre della piccola vittima, due ragazzi avrebbero visto tutto, testimoniato e confermato i fatti. La stampa locale ieri ha parlato di un “ubriaco” che avrebbe solo “tentato” di dare “un bacetto” alla piccola. Ma la donna è convinta: “Le ha proprio dato il bacio – racconta – ed era ubriaco. Puzzava tanto di alcol”. Ora la paura è che “la bimba possa aver contratto qualche malattia”. “Non so chi è questa persona. Non so se ha malattie e se la bambina ha potuto prendere qualcosa”. L’incubo Covid è difficile da scansare.

La mattina di lunedì la piccola è stata portata all’Asl per i controlli. Il tampone per Sars-CoV-2 ha dato esito negativo. Ma è passato troppo poco tempo per essere sicuri dello scampato pericolo. “Si consiglia esecuzione del tampone Covid-19 sull’autore del gesto”, ha scritto nel referto il medico. Se l’immigrato dovesse risultare positivo a una qualche malattia trasmissibile, solo allora verranno fatti altri accertamenti sulla piccola. Intanto la palla è passata ai carabinieri che dovranno indagare su quanto accaduto. Sia il padre che la madre, infatti, hanno presentato regolare denuncia. “Adesso ho paura che la bambina possa aver contratto qualcosa”.

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