Vaccini piano globale

Vaccinazioni, Ordine Sanitario Mondiale

Vaccinazione per tutta la vita, vaccinazione in tutte le farmacie, le scuole, sui posti di lavoro o nei supermercati: una politica di vaccinazione costante su scala globale, planetaria, si avvia ad alta velocità… 

senza che ciò abbia scatenato alcun dibattito nei media o nelle assemblee: un programma di vaccinazione che organizzi l’istituzione di un controllo permanente sulle popolazioni e sugli individui di tutte le età. Questa strategia è nata nel contesto della Global Health Security Agenda (GHSA) per spingere a tutta velocità la nostra società verso “il migliore dei mondi”?

Strana passività

È l’Argentina che dà il via a questa politica di controllo totalitario attraverso la vaccinazione. Il Congresso del paese ha approvato nel mese di dicembre una legge che richiede la presentazione di un certificato aggiornato di vaccinazioni che ne attesti la data e la somministrazione per poter aderire ad ogni formalità amministrativa: richiesta e rinnovo carta d’identità, passaporto, patente di guida, certificati per domanda di matrimonio eccetera.(1) Mentre il paese si scatenava su questioni relative all’integrità del corpo, come le leggi concernenti l’aborto o la possibilità di matrimonio per tutti, e si appassionava ai casi di abusi sui minori, è stata votata all’unanimità, e senza alcun dibattito, una legge che impone un’ingerenza permanente nel corpo di ogni individuo. Naturalmente, questo vincolo influisce anche sull’accesso all’istruzione, ai servizi sanitari e all’occupazione.

In una rivista online, un editorialista indipendente molto contrastato, ha scritto: “L’Argentina è diventata la prima nazione al mondo a rendere i propri cittadini ratti da laboratorio” (2),  riferendosi alle molteplici sperimentazioni cliniche pericolose, anche mortali, che sono state lì condotte senza consenso, in particolare per il vaccino Synflorix.(3) I media argentini hanno tuttavia evitato le critiche, riferendo solo commenti ufficiali.

Rafforzare la leadership

Secondo la dott.ssa Carla Vizzotti, presidente della Vaccinology and Epidemiology Society, «Questa è una grande notizia per la salute pubblica. Un progetto che è diventato legge in meno di un anno, una legge federale, sostenuta da tutte le parti del Congresso. Introduce l’immunizzazione permanente per tutti i vaccini che saranno registrati nel programma nazionale. E definisce anche la vaccinazione come un bene sociale che antepone l’importanza della salute pubblica agli interessi particolari

Dalla Germania alla Russia, alla Corea del Nord o alla Cina, questa retorica della prevalenza del bene comune sugli interessi dell’individuo è la porta di accesso a tutti gli abusi. Ricordiamo che nel 2018, a Mar del Plata, si è tenuto il summit del G20. Durante la riunione dei ministri della salute, si è parlato molto di vaccinazioni, affrontando soprattutto il tema della resistenza agli antibiotici (la vaccinazione sembra essere l’unica soluzione per contrastare il problema), ma anche e soprattutto per risolvere il problema della “preparazione alle minacce per la salute e per le nuove pandemie”. Nella dichiarazione congiunta del 4 ottobre 2018,(4) sotto la presidenza argentina, i paesi del G20 hanno richiesto il potenziamento del peso delle agenzie sanitarie nazionali e il ruolo centrale dell’OMS, per garantire che l’ONU abbia un sistema proprio per affrontare una futura crisi sanitaria globale. Hanno sostenuto e promosso inoltre importanti finanziamenti per la preparazione alle eventuali pandemie, compreso il sostegno World Bank’s Pandemic Emergency Financing Facility, frutto di una recente partnership, ancora più stretta, tra l’OMS e la Banca mondiale.(56)

Libretto di vaccinazione europeo

Il desiderio di creare questo ordine sanitario mondiale è quindi chiaro e il primo punto di questa agenda è e rimane la vaccinazione. Se l’Argentina prende l’iniziativa con questa misura radicale, l’Europa sembra seguirne l’esempio. Il 30 novembre, il Consiglio dell’Unione europea (l’organo più influente tra le istituzioni europee) emette una raccomandazione per “una maggiore collaborazione nella lotta contro le malattie prevenibili con il vaccino“,(7) in cui si chiede, tra le altre misure, di rafforzare la vaccinazione ed i finanziamenti a sostegno, per organizzare entro il 2020 un calendario europeo di vaccinazione in linea con le raccomandazioni dell’OMS e monitorarne l’attuazione attraverso l’obbligatorietà di un libretto digitale europeo sulle vaccinazioni, come fosse un “passaporto”.
Tutto come in Argentina, si prevede l’immunizzazione “per tutta la vita”, con controlli di routine e opportunità per far i richiami delle vaccinazioni a tutte le età, compreso l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, al posto di lavoro ed alle strutture di cura. Per fare ciò, l’Unione sta dando priorità allo sviluppo di piattaforme digitali per la salute e soluzioni per i big data.

Indottrinamento

È la Sig.ra Geneviève Chêne, presso l’INSERM (Istituto nazionale di salute e ricerca medica) in Francia, che è responsabile tecnico di questo progetto «Joint Action on Vaccination» («Azioni comuni in favore della vaccinazione») che serve per organizzare una banca dati con lo stato di vaccinazione di ogni cittadino in tempo reale, consentendo di consultare e scambiare dati tra diversi sistemi sanitari, o di inviare SMS ed e-mail per notificare il promemoria dei richiami dei vaccini da somministrare ai singoli cittadini. La raccomandazione prevede inoltre di inculcare i principi di immunizzazione nelle scuole, tutte le scuole europee, di ogni ordine e grado.
Inoltre, si prevede di eliminare tutte le contestazioni con il pretesto di una strategia europea per combattere le notizie false e la disinformazione online.(8) Infine, misura ancor più preoccupante, l’Unione intende finanziare la ricerca nel campo delle scienze sociali e comportamentali per determinare i fattori che portano alla riluttanza contro i vaccini nei diversi gruppi della popolazione e tra gli operatori sanitari (art. 15 della raccomandazione del Consiglio europeo).(9)

Ragioni di resistenza

Questa è una politica molto restrittiva e verrà applicata in tutta Europa, anche se potrebbe essere difficile introdurre un’obbligatorietà legale in alcuni paesi. Nella maggior parte delle democrazie dell’Europa occidentale, il principio del libero consenso informato e il divieto di sperimentazioni mediche forzate sono di dominio pubblico, anche a seguito del Codice di Norimberga, a partire dalle atrocità naziste dell’ultima guerra. Inoltre, Angela Merkel, intervistata nell’ottobre 2017, quando l’estensione degli obblighi vaccinali in Francia era all’ordine del giorno, ha dichiarato in un’intervista: «Tutti dovrebbero essere in grado di valutare le proprie scelte, come cittadini responsabili e indipendenti, cosa assolutamente naturale in Germania
Alcuni mesi prima, nel maggio 2017, anche il parlamento norvegese aveva respinto una legge che introduceva gli obblighi di vaccinazione,(10) in quanto, in primo luogo, il programma di vaccinazione, in atto in quel momento, sembrava soddisfare tutti i suoi obiettivi ed inoltre, molte associazioni si sono opposte ricordando l’esistenza di numerosi danni da vaccino e sostenendo il fatto che tale obbligo sarebbe stato contrario alle libertà garantite dalla loro Costituzione.

Forzature
(ndr. coercizione e ricatto)



In ogni caso, dove il rispetto del libero consenso sembra essere protetto da diverse leggi, sarà sempre possibile, nella pratica, imporre una forma di obbligo. I vincoli sono molti: negazione dell’accesso a luoghi e servizi pubblici, a istituzioni educative o a centri commerciali o a mezzi pubblici di trasporto, ciò equivarrebbe quasi a una forma di arresti domiciliari. Gli incentivi per la vaccinazione potrebbero essere diversi e suddivisi tra bonus e indennizzi o, al contrario, un aumento delle tasse per assicurazione e per assistenza sanitaria, o anche una revisione al ribasso delle indennità per le persone non vaccinate, come già avviene in Australia, dove il governo sta conducendo una politica draconiana. In effetti, in seguito alla campagna “No jab, no play” organizzata da Newscorps, del gruppo editoriale di Rupert Murdoch, il cui figlio James è da tempo al servizio del laboratorio GSK, il governo australiano ha adottato nel gennaio 2016 una legge coercitiva “No jab, no play; No jab, no pay” (“niente puntura, niente giochi; niente puntura, niente soldi”) ed ha tolto parte degli assegni familiari ai genitori i cui figli non sono vaccinati.(11)

Politica autoritaria

L’Australia sembra ispirare l’Europa, e questa linea autoritaria e “criminalizzante” è stata delineata da Martin Seychell, vicedirettore della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea, quando ha affermato che «la non vaccinazione minaccia la vita degli altri» in una posizione che esclude qualsiasi diritto alla non vaccinazione. Parlando alle associazioni e ai partner della società civile durante una riunione in Parlamento organizzata da Active Citizens in Europa per la vaccinazione, una ONG finanziata da MSD (Merck Sharp & Dohme, produttore Gardasil), ha sottolineato l’importanza di rafforzare la leadership e aumentare la sorveglianza. Tra i suoi obiettivi prioritari: vaccinare la popolazione adulta e ripristinare i “richiami”.
È ovviamente il vaccino antinfluenzale che sarà al centro di questa campagna, un prodotto che ha l’innegabile vantaggio commerciale di dover essere rifatto ogni anno. Durante questo incontro, un altro relatore, il dott. David Salisbury, ha proseguito nello stesso modo, lodando i benefici della vaccinazione “come nell’esercito“.
Ogni cittadino sarà convocato tramite e-mail o SMS, tramite un messaggio che suggerisce un orario di appuntamento in un centro di vaccinazione in cui si vaccinerà in massa, senza che sia necessaria una visita preliminare. Risparmiando tempo, i dati inseriti senza indugio nella documentazione sanitaria digitale, la vaccinazione diventa un obbligo del cittadino e si trasforma da atto medico ad atto amministrativo. Tutto ciò non ha nulla di rassicurante.(12)

Cautela a lungo termine

Il principio della vaccinazione obbligatoria è sempre stato contestato ovunque, in Francia, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, già dall’epoca del vaiolo. È solo sulla base del carattere di “stato di emergenza” e “pericolo imminente” che sono stati ammessi i primi obblighi vaccinali. È interessante notare che nell’originale sentenza USA Jacobson vs. Massachusetts della Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1905, che autorizza per la prima volta un obbligo di vaccinazione contro il vaiolo sotto questo motivo di eccezione, si leggano avvertimenti molto gravi. Di fronte alla “possibilità di un uso arbitrario e oppressivo del potere di polizia“, o “andando ben oltre ciò che era essenziale per garantire la salute pubblica“, la Corte chiede chiaramente “di essere vigili per esaminare e contrastare le pretese irragionevoli del potere statale“.(13a , 13b)


Diritto di precedenza incomprensibile

Un secolo dopo, gli obblighi sono ora motivati da semplici imperativi commerciali, senza la minima emergenza sanitaria pubblica. Va ricordato che in Francia, appena due anni fa, lo stato fu condannato per eccesso di potere, perché in assenza di un triplo vaccino DTP sul mercato, corrispondente ai vaccini prescritti dalla legge, in realtà richiedeva l’uso di un vaccino esavalente.(14) In assenza di epidemie di poliomielite o difterite (il tetano non è mai contagioso), il mantenimento di tali obblighi non era più giustificato (15) e la Francia avrebbe potuto sopprimerli, allineandosi così al principio della libera scelta come hanno fatto in molte democrazie europee. Sfortunatamente, lo stato ha scelto di estendere e adattare l’obbligatorietà dei vaccini all’offerta di mercato.
Con una così forte influenza legislativa sui diritti dei pazienti, degli esperti sulla sicurezza e con l’utilità e l’efficacia dei vaccini ed i tassi di vaccinazione già in aumento, nessuno poteva immaginare che questa legge potesse essere approvata. Tuttavia, un lasciapassare è stato creato con la dubbia “strategia di minaccia”, sviluppata e condotta a livello internazionale dalla GHSA (Global Health Security Agenda) attraverso la campagna di una minaccia del ritorno del morbillo.

Stato di emergenza permanente

Fu nel novembre 2014, durante un primo vertice alla Casa Bianca, che la GHSA lanciò realmente questa strategia di minaccia globale. Coinvolse non solo i più importanti funzionari sanitari del mondo, ma anche il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e l’Interpol.
Mentre l’obiettivo del GHSA è quello di garantire la sicurezza in caso di grave allarme per la salute, ad esempio in caso di incidente nucleare o di bioterrorismo (immaginate la reintroduzione del vaiolo come arma bellica), una prima deriva si verifica sin dall’inizio nella designazione del morbillo come una minaccia per la salute. Elemento essenziale già detto…

l’argomento della sicurezza è in realtà l’unico che permette di bypassare impunemente tutte le leggi sul consenso informato.

Ma la designazione del morbillo, una malattia generalmente benigna, come una minaccia per la salute, non è una mossa che può essere sottovalutata. Tutto ciò arriva pochi mesi dopo che l’esperto CDC (Centers for Disease Control – Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) William Thompson ha confessato di aver falsificato lo studio principale che fungeva da riferimento per negare il legame tra autismo e vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. (16,17,18)

Lungi dal rappresentare un pericolo reale, la minaccia del morbillo si comporta come un contro-attacco per accuse di frode scientificamentre la vaccinazione di massa (e in particolare gli obblighi) stanno emergendo come il mezzo più efficace per garantire un mercato farmaceutico che potrebbe accusare perdite. I principali obiettivi annunciati al termine di questo incontro della GHSA erano quelli di sviluppare una maggiore sorveglianza, rafforzare le posizioni di leadership e modificare le leggi nazionali a favore della vaccinazione su larga scala. Per il morbillo, l’obiettivo è raggiungere una copertura del 95% in tutto il mondo per ottenere “l’immunità di gruppo“.(19L’Italia è stata designata come precursore dell’istituzione del programma. Due anni più tardi, qualche giorno prima delle elezione di Trump, Barack Obama e Bill Gates hanno firmato in fretta un finanziamento significativo per accelerare l’attuazione del programma in tutto il mondo e, quindi, hanno lanciato la grande campagna della minaccia del ritorno del morbillo.

Strategia di minaccia

Poiché il morbillo non decima la popolazione e il tasso di immunizzazione è aumentato nella maggior parte dei paesi, l’obiettivo della strategia si concentra sulla minaccia virtuale e sul pericolo permanente, sia con il pericolo della “possibile diminuzione della vaccinazione”, sia con il grande ritorno delle malattie “a causa della disinformazione sui social network”, sia con il pericolo sconosciuto, come “la famosa influenza che non si conosce, ma che arriverà, prima o poi”.(20) L’influenza è uno degli argomenti preferiti di Bill Gates e dei produttori di vaccini, ma nel 2018 viene aggiunta all’elenco dei pericoli prioritari “la malattia X”(21,22), una malattia che non esiste ancora, ma permette di dare priorità ai finanziamenti per “programmi di preparazione alle catastrofi” come previsto con la Banca mondiale. Recentemente, l’OMS ha persino descritto la riluttanza a vaccinare come una delle prime dieci minacce per la salute.(23) Se i media e le numerose lobby scientifiche sono già sotto il controllo delle istituzioni e dell’industria, il ruolo delle informazioni sui social media, e sui media alternativi, sarà indubbiamente un elemento decisivo in questa battaglia per la libera scelta. «Le malattie prevenibili con i vaccini sono considerate grandi flagelli!» secondo i testi dell’Unione europea.(24,25)

In altre parole, non importa la malattia e il suo grado di pericolo o contagioÈ sufficiente sviluppare un vaccino a giustificarne la promozione e persino l’obbligatorietà. Oltre ad una legittima interrogazione su tale logica, che sembrerebbe più una forma di racket, è necessario analizzare queste politiche di vaccinazione sotto altri aspetti.

Controllo dei cittadini

Con l’implementazione di cartelle cliniche elettroniche, come previste dall’Unione Europea, abbiamo un forte cambiamento nella sorveglianza delle malattie, laddove fosse necessario rilevare focolai infettivi e monitorare la risposta sanitaria ed ottenere in generale una maggiore sorveglianza dei cittadini. Da qui, le conseguenze possibili sono diverse, ad esempio, i dati raccolti potrebbero essere utilizzati (“valutati”, vale a dire commercializzati) o sfruttati in un modo o nell’altro (in particolare dalle assicurazioni), senza alcun consenso. Il seguito dato alle raccomandazioni ufficiali potrebbe influenzare l’accesso ad altri benefici o il loro rimborso? Non rischiamo dunque così di arrivare a possedere una sorta di libretto sanitario a punti? D’altra parte, l’Interpol partecipa alla GHSA e gestisce una raccolta file centralizzata che gli consente di processare le persone in diversi stati. Si può così mettere in discussione il ruolo di un individuo nei confronti della conservazione delle politiche di vaccinazione, oppure che una persona venga qualificata come pericolosa o deviante se ha rifiutato un vaccino. Riconoscendo che l’OMS ha affermato che “la riluttanza a vaccinare è una delle principali minacce alla salute generale” e che l’Unione europea finanzia anche programmi per studiare il comportamento e il profilo psicologico di individui riluttanti alla vaccinazione, c’è qualcosa di serio di cui preoccuparsi.

Parola tabù: eugenetica

Non si tratta di avanzare accuse o di speculare sulle intenzioni delle politiche attuali, ma di fornire prove per comprendere le questioni della vaccinazione in un contesto più ampio, al fine di mettere in atto una serie di salvaguardie. Questo argomento non viene mai trattato seriamente, al contrario, i pericoli dei movimenti di obiezione vengono costantemente discussi mentre si perseguono politiche sempre più autoritarie. Sorgono adesso tre domande:

  1. tra coloro che avevano ideato e finanziato lo sviluppo di vaccini c’erano persone con idee naziste o eugenetiche?
  2. Esistono vaccini contraccettivi o sterilizzanti?
  3. L’eugenetica ha fatto parte dei programmi politici?

La risposta a queste tre domande è chiaramente sì.

Elimina i deboli

È interessante osservare l’esempio della Fondazione Rockefeller, che ha svolto un ruolo cruciale nelle politiche sui vaccini, per oltre un secolo. L’istituto di ricerca della fondazione è stato fondato nel 1901 sotto la direzione di William Welch, uno scienziato la cui missione principale era lo sviluppo del primo vaccino antipolio. Welch, come molti dei suoi colleghi, era un ben noto eugenista e sedeva nel consiglio di amministrazione dell’Eugenics Record Office (26), un’organizzazione che aveva iniziato a mappare milioni di americani per identificare le linee più deboli della popolazione allo scopo di eliminarli con vari metodi, tra cui la sterilizzazione e l’eutanasia. (27,28a,28b)

Secondo i documenti trovati in War Against the Weak: Eugenics and  America’s Campaign to Create a Master Race di Edwin Black (“Guerra contro i deboli: eugenetica e campagna americana per creare una razza dominate” – Expanded Edition, Dialog Press, 2012), le radici ideologiche e persino i metodi di sterminio nazisti, comprese le camere a gas, sono stati presi in prestito dagli eugenisti californiani. La Fondazione Rockefeller avrebbe donato quasi 100 milioni di dollari all’ Eugenics Record Office, ma ha anche svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo degli istituti eugenetici in Germania, tra cui il Keizer Wilhelm Institute. La fondazione aveva già sostenuto, prima della guerra, il terrificante lavoro del Dr. Mengele, così come quelli di Rudin.(29) Durante il conflitto, Rockefeller contribuì, attraverso la partnership tra Standard Oil e IG Farben, al lavoro forzato e alla sperimentazione umana nei campi di concentramento (alcuni di questi erano sperimentazioni per lo sviluppo di vaccini) (30), così come l’effettuazione della “soluzione finale”.

Controllo demografico

Sfortunatamente, la guerra non ha messo fine alle politiche eugenetiche e la Fondazione Rockefeller ha continuato a sostenerle attraverso programmi nazionali e internazionali. Negli Stati Uniti, i programmi di sterilizzazione hanno avuto luogo fino agli anni ’50 e addirittura fino agli anni ’70 (nella Carolina del Nord) (31,32) e solo di recente sono stati approvati (33piani di risarcimento per le vittime. Molti presidenti americani hanno condiviso queste stesse concezioni e obiettivi politici.
Nel 1913, in una lettera a Charles Davenport, uno dei leader del movimento eugenico, Theodore Roosevelt sostiene “che la società non possa permettere ai degenerati di riprodursi“(34). Tra la Seconda Guerra Mondiale e la fine degli anni ’80, parecchie generazioni della famiglia Bush furono anche strettamente coinvolte nelle politiche eugenetiche in connessione con la Fondazione Rockefeller.(35) Nel 1974, Kissinger inviò un rapporto segreto al Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, in cui delineò l’agenda per il controllo globale della popolazione, che comprendeva l’attuazione di programmi internazionali come l’USAID


Manifesto “Stop Forced Sterilization” di Rachael Romero, San Francisco Post Brigade, 1977. Per gentile concessione di Rachael Romero


Il controllo della popolazione è poi stato sistematicamente integrato in un programma globale (38,39), principalmente sotto la guida del britannico Julian Huxley, ex direttore generale dell’Unesco e fervido difensore dell’eugenetica con il fratello Aldous, autore del Brave New World, che sebbene ferocemente contrario al nazismo (poichè contestava la selezione attraverso le razze), Huxley fu profondamente influenzato dalle teorie evoluzionistiche e sostenne una filosofia sociale radicata nella biologia…

In sintesi, lo scopo era eliminare i più deboli, per favorire i più forti. Julian Huxley si è adoperato al fine di introdurre il controllo della popolazione nei programmi dell’Unesco, della FAO e dell’OMS, istituendo il Consiglio della Popolazione e sorvegliandone l’applicazione sistematica sulle popolazioni  in via di sviluppo attraverso i programmi di aiuto ai paesi (il principale «aiuto» è la vaccinazione).

Due in uno!

(ndr. Programma vaccini sterilizzanti OMS)

Il progetto di sviluppo di vaccini sterilizzanti è stato lanciato dall’OMS nel 1972 (40) in collaborazione con l’UNFPA (United Nations Population Fund), UNDP (United Nations Development Progamme), la Banca Mondiale e i loro partner prediletti (Rockefeller, Planned Parenthood, UNAIDS, ecc) nel quadro della “Expanded Program of Research, Development, and Research Training in Human Reproduction” (41) (“Programma di ricerca, sviluppo e formazione in riproduzione umana”). Questo programma ha coinvolto 650 ricercatori in oltre 60 paesi applicando diversi metodi, tra cui l’aborto, la sterilizzazione e i vaccini contraccettivi. Nel 1993,(42) un primo vaccino efficace fu sviluppato combinando la tossina del tetano con un ormone della gravidanza (hCG). Questo vaccino ha pertanto proprietà abortive in donne in gravidanza e inibisce la gravidanza in donne non fecondate per un periodo da sei mesi a un anno. Essenzialmente per i paesi in via di sviluppo, questi vaccini avrebbero dovuto essere offerti come contraccettivi alle donne che li chiedono “consapevolmente”, ma in pratica cosa è accaduto?

Libero consenso violato

Oggi sono emersi nuovi prodotti e il termine vaccino contraccettivo o anti-gravidanza è stato abbandonato a favore di parole più neutre che riguardano solo i nomi dei prodotti o dei loro componenti.(43) Ad esempio, DMPA o Depo-Provera contraccettivo iniettabile, che è ampiamente promosso dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, come parte del piano di pianificazione familiare FP2020, una campagna iniziata con il governo britannico, il cui target sono, in particolare, i più poveri, specialmente in India (Mission Parivar Vikas).

Questo prodotto ha ricevuto una menzione “scatola nera” (44) negli Stati Uniti, perché è associato ad un aumento del cancro al seno, dell’osteoporosi e ad un più difficile ritorno alla fertilità dopo la sospensione. Secondo il portavoce dell’ONG Centre for Health and Social Justice, attraverso un articolo pubblicato dagli organi di informazione indiani nel 2017,(45) il consenso informato gratuito che accompagnava questa campagna era davvero una farsa. Essa attirava donne analfabete verso il farmaco, dando loro come incentivo un centinaio di rupie, ma senza menzionarne i rischi, quando esistevano altri contraccettivi più sicuri e più adeguati alle loro esigenze.

In India, la maggior parte dei medici ha ancora un approccio terapeutico molto malthusiano nei confronti dei pazienti e la società è ancora imbevuta del sistema delle caste e delle divisioni etniche. Inoltre, quando il governo ha introdotto campagne anticoncezionali iniettabili, molte associazioni si sono opposte, al fine di evitare possibili derive eugenetiche. D’altro canto, come specificavano queste associazioni contrarie alle vaccinazioni, promuovere questi farmaci, senza nemmeno prendere in considerazione la salute generale e il benessere delle donne, risultava unicamente come una forma di controllo e privazione della loro libertà.

Consci di tutto ciò, mettere in discussione le campagne di vaccinazione svolte dai potenti del pianeta e dagli enti internazionali in gioco, deve poter essere un diritto del libero cittadino per legittima precauzione. I fatti che hanno avuto luogo alcuni anni fa in Kenya ne sono la prova.

Antitetanica con ormone della gravidanza

Nell’autunno 2014, alcuni membri della chiesa cattolica in Kenya hanno dato l’allarme notando un aumento significativo di aborti e problemi di fertilità. I medici kenioti avevano fatto analizzare presso quattro diversi laboratori del paese i campioni del vaccino antitetanico distribuiti dall’OMS. Quasi la metà dei lotti sembrava contenere ormoni della gravidanza. L’Associazione dei medici ha accusato l’OMS di effettuare un programma di spopolamento. A insospettire i medici cattolici fu anche il fatto che il programma di immunizzazione proposto differiva dal normale programma raccomandato per il tetano, ciò indicherebbe o una grave negligenza o un atto intenzionale.(46,47) Sebbene l’OMS abbia scritto una risposta indignata per difendersi da tali pesanti accuse, anziché indagare, ha semplicemente screditato l’affidabilità dei laboratori incaricati di condurre le analisi.


Contraccettivo telecomandato

Le recenti denunce di sessismo sistematico e discriminazione razziale presso la sede dell’OMS compromettono l’immagine di umanità e beneficenza che aspirano a trasmettere le sue campagne di comunicazione. Tuttavia i fatti non destano sufficiente clamore da incrinare la fiducia del pubblico nell’OMS stessa, né in Bill Gates – che ne è ormai il principale finanziatore, e per il quale il controllo della popolazione in tutte le sue forme sembra essere la più grande ossessione, come evidenziato da una conferenza Tedx 2010, (48) che alimenta ulteriori dubbi sulle sue vere intenzioni.

Se Gates non pubblica un parere razzista o apertamente eugenetico, va detto, comunque, che i suoi genitori erano tra i leader di Planned Parenthood, una società che Gates ancora oggi gestisce, la cui attività principale è praticare l’aborto (ndr. e il trasferimento, a fini di lucro, di materia fetale di origine abortiva – v. inchiesta federale / sito senato USA). Inizialmente, questa associazione sosteneva apertamente la sterilizzazione forzata delle minoranze povere “meno desiderabili” (in particolare afroamericane), disabili fisici o mentali o addirittura epilettici. (49)

La fondazione Gates finanzia, in ogni caso, molte ricerche sulla contraccezione, compreso un contraccettivo a controllo remoto tramite una microcapsula che rilascia ormoni per quasi sedici anni, ma che può essere disattivata da un segnale inviato da un medico… (idea presa in prestito da Holdren? Piuttosto stressante quando si scopre che la FDA ha emesso un avvertimento sul fatto che questo tipo di dispositivo rischia di essere violato! (50) Spaventoso vedere come tutti questi “progressi” implicano una crescente sottomissione dei cittadini alla professione medica.

Sterilità e vaccino anti-HPV

Sviluppati con l’aiuto del governo degli Stati Uniti,(51) i vaccini contro il papillomavirus di Gardasil e Cervarix sono stati accusati di essere responsabili di disfunzioni ovariche (52), problemi precoci della menopausa e di casi di cancro del collo dell’utero. L’uso di polisorbato 80 (53) e borato (54) potrebbe essere la causa. Entrambi questi prodotti hanno un effetto tossico sul sistema riproduttivo e possono causare la degenerazione degli organi sessuali, diminuzione dello sperma e dell’ovulazione e malformazioni fetali. Un recente studio di Gayle DeLong ha rilevato che in una popolazione di 8 milioni di donne, di età compresa tra 25 e 29 anni, quelli vaccinati con anti-HPV avevano quasi due volte in meno gravidanze.(55) Per ora, non ci sono, come spesso accade, abbastanza dati per confermare o confutare un nesso causale tra infertilità e vaccino.

Droni, satelliti e collane intelligenti

Big Data e le nuove tecnologie sono all’ordine del giorno del programma di vaccinazione e le organizzazioni internazionali stanno investendo in questi strumenti per garantire la loro missione. In un’intervista del novembre 2017,(56) Seth Berkley, direttore della Global Alliance for Vaccines and Immunization (GAVI), l’Alleanza Globale per i Vaccini e l’Immunizzazione, precisa le sue ambizioni: «Milioni di bambini non hanno documenti di identità, per non parlare di un libretto sanitario, ma uno degli obiettivi del programma di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è che ogni essere umano sia registrato sotto un’identità legale di qui al 2030. Questo può essere fatto implementando un insieme di tecnologie digitali ed è un obiettivo che si combina perfettamente con la vaccinazione.

Ad esempio, utilizzando i Big Data è possibile anticipare la posizione e l’implementazione di futuri focolai e rispondere, in tempo reale, con una campagna di vaccinazione. Le tecniche di localizzazione geospaziale e le telecamere di sorveglianza dei droni possono anche essere utilizzate per identificare gruppi etnici che non sono ancora stati vaccinati, come nel caso della Nigeria.»
Anche l’uso regolare di droni per il trasporto di vaccini sta iniziando a diffondersi, in particolare in Ruanda o nell’arcipelago di Vanuatu.(57)

Infine, spiega che nel Rajasthan, in India, la Global Alliance GAVI sta lavorando con un’azienda che ha sviluppato un libretto per vaccinazioni sotto forma di un collare elettronico di nome Khushi Baby (patrocinio UNESCO-Pearson, UNICEF). Questa collana può essere scansionata e aggiornata con un telefono cellulare dai team di vaccinazione, al fine di avere informazioni affidabili. Tuttavia, secondo Berkley, tutto ciò dovrebbe rendere possibile diventare più ambiziosi e puntare a una copertura vaccinale del 100% per i vaccini raccomandati dall’OMS per tutti i bambini.


Collane elettroniche per il controllo delle vaccinazione effettuate KhushiBaby.

Di fronte a un tale dispiegamento di mezzi, è necessario interrogarsi. Certo, non si tratta di mettere in discussione lo sviluppo della ricerca o della tecnologia. Le terapie genetiche potrebbero un giorno invertire una prognosi fatale e un farmaco consegnato da un drone di emergenza potrebbe salvare una vita. Ma le migliori intenzioni possono anche avere le peggiori conseguenze. Più che mai, dobbiamo rimanere vigili. Questi problemi devono essere valutati eticamente, in quanto possono portare a forme inaccettabili di assoggettamento personale e rischio di privazione della libertà.

Vaccini e iniezioni transumaniste

Per vedere ulteriormente la portata delle questioni di una politica di vaccinazione obbligatoria e massiccia, dobbiamo guardare allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dei vaccini e delle iniezioni. L’immunoprofilassi mediante trasferimento genico potrebbe essere il futuro del vaccino, ma anche inaugurare il percorso del transumanesimo. Si tratta di applicare il principio degli OGM all’essere umano. Qui, non viene più iniettato un antigene (per esempio, il virus attenuato del morbillo) per suscitare una risposta anticorpale, ma un nuovo materiale genetico sintetico, trasportato da un vettore (un virus a rapida circolazione), codificante proteine resistenti a varie malattie. Questo nuovo approccio, anche più discretamente chiamato immunoprofilassi vettoriale,(58) aggira il tradizionale funzionamento del sistema immunitario e modifica il profilo genetico dell’individuo vaccinato. La ricerca attuale mira a usarlo per vaccini contro la malaria, la dengue, l’epatite C, l’HIV e… l’influenza.
È facile immaginare che questi nuovi prodotti potrebbero capitare sul mercato al momento giusto per sostituire i vaccini convenzionali che sono stati troppo criticati a causa della tossicità dei loro coadiuvanti.

Ma stanno emergendo altri rischi… quello della mutagenesi (modifica non pianificata del proprio patrimonio genetico).

Allo stesso modo, che dire della tolleranza e degli effetti a lungo termine di una tecnologia di cui ignoriamo ogni aspetto? Infine, questo mette a disposizione di coloro che controllano la produzione e la diffusione dei vaccini un mezzo per cambiare costantemente ed arbitrariamente la genetica dei diversi gruppi di esseri umani.

È giunto il momento di comprendere che le questioni relative alle politiche di vaccinazione vanno ben oltre il rischio di possibili complicanze dell’influenza o del morbillo.
Una politica di obblighi e supervisione globale, associata a un’anormale concentrazione di potere, condotta senza trasparenza o controllo indipendente, con misure di censura e, in definitiva, la possibilità di sperimentare programmi di eugenetica e transumanisti è una situazione altamente allarmante. Un dibattito aperto su demografia, contraccezione o modificazione genetica deve essere possibile, ma la cosa più urgente è salvaguardare i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali.

Senta Depuydt

 

Senta Depuydt è diplomata in comunicazione e giornalismo all’Università di Louvain e ha lavorato per diversi anni nelle multinazionali, mantenendosi sempre aggiornata su domini paralleli. Essendosi trovata ad affrontare il problema dell’autismo, ha ideato dei nuovi approcci di cura ed educativi, al fine di aiutare suo figlio a ritrovare il migliore sviluppo possibile. Ha inseguito, approfondito e condiviso insistentemente queste informazioni in conferenze ed articoli, soprattutto in occasione del congresso “Uscire dall’autismo”, affrontando anche alcuni argomenti controversi come l’impatto dei fattori ambientali o quello della vaccinazione.


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