A Conte il "vairus" serve
“Stiamo dando al mondo l’idea di essere ancora in pieno dramma, che tutti i sacrifici non sono serviti a niente. Mentre è vero il contrario: il Covid è stata un’emergenza ospedaliera, che oggi, lo dicono i numeri, è finita”, ha specificato anche l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino, come riportato da “Agi”. “Io lo dico da medico e non voglio fare politica, però anche la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre, se così sarà, mi pare francamente un po’ spinta”. Bassetti ha poi voluto riportare i numeri reali: da oltre 4.000 persone ricoverate in terapia intensiva, siamo passati a solo 60 pazienti in tutta Italia. “Si sottolineano solo i dati negativi, omettendo di sottolineare, ed è veramente tafazziano, che siamo stati i primi a contrastare l’onda e ci siamo riusciti bene”, ha aggiunto l’infettivologo del San Martino. “La cosa che sconcerta è che tutte le sere si continua a dare un bollettino di guerra, che viene rilanciato in apertura da tutte le testate. Io ho visto cosa fanno in Francia, in Spagna, in Germania… solo noi diamo tutta questa enfasi. Ora basta, altrimenti ne pagheremo le conseguenze per i prossimi 20 anni”.
“La libertà non si cancella per decreto”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.
Roberto Calderoli (Lega): “Con l’emergenza Covid il Governo si è indebitamente appropriato di pieni poteri straordinari attribuibili, come previsto dall’articolo 78 della Costituzione, solo nello stato di guerra, stato che deve essere deliberato dalle Camere, quindi il Governo si è mosso fuori dal solco della carta costituzionale”, ha denunciato il vice presidente del Senato, come riportato da “Lapresse”. Secondo Calderoli i dpcm di Conte hanno inciso sui principi fondamentali, sui diritti presenti nella prima parte della Costituzione e sull’ordinamento della Repubblica. Le intenzioni, secondo il leghista, sono chiare: “Con questa scusa, volendo prolungare lo stato di emergenza, si vuole continuare su questa cattiva strada perché solo così Conte e la sua maggioranza sperano, o meglio si augurano, di tenere in vita un Governo in coma dépassé”.
In realtà Conte si sta attrezzando per una seconda ondata tenendo porti e frontiere aperte. E’ evidente: vuole un’emergenza senza fine. L’epidemia non è finita, era finita.
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