Votazioni? Fino al 2022
Tra scadenze da rispettare, convenienze personali da considerare e step da superare è pressoché impossibile tornare al voto prima del 2022.
La tortuosa strada che porta alle urne è infatti irta di ostacoli e burocrazia. Nonostante Matteo Salvini abbia già iniziato a scaldare i motori in vista di un ipotetico sprint decisivo per mandare a casa il governo giallorosso, il segretario della Lega dovrà armarsi di tanta buona pazienza. All'orizzonte non c'è infatti traccia delle tanto chiacchierate elezioni politiche.
Referendum e legge elettorale
Come ha sottolineato l'Huffington Post, infatti, il Paese sta per attraversare un tunnel di "democrazia sospesa" ed è pressoché impossibile tornare a votare prima del 2022. Spieghiamo subito il perché. Intanto c'è da tenere un referendum costituzionale, quello sul taglio dei parlamentari che doveva svolgersi lo scorso 29 marzo ma che, a causa della pandemia di Covid, è stato posticipato al 21 settembre, in concomitanza con le Regionali.
Dal momento che fino a quel giorno non sapremo se in Parlamento ci saranno 930 nominati o, qualora dovesse essere convalidata la riduzione prevista dalla riforma, 600, con ogni probabilità il presidente della Repubblica farà svolgere il referendum prima di tenere nuove, ipotetiche elezioni. E questo anche se Giuseppe Conte dovesse inciampare o cadere avanti tempo. In quel caso l'obiettivo sarà infatti quello di non delegittimare un Parlamento appena eletto.
Una volta archiviato il referendum bisognerà ragionare su una legge elettorale basata sui nuovi numeri. Ci sarà quindi una apposita delega e il governo avrà due mesi di tempo. Nel frattempo le settimane si saranno succedute una dietro l'altra e saremo arrivati a novembre. A quel punto, con il Natale alle porte, difficilmente potrebbe esserci spazio per nuove elezioni.
Il semestre bianco
No, non c'entrano le festività. Per capire il motivo di una simile affermazione bisogna considerare che, in caso di elezioni anticipate, gran parte degli onorevoli tornerebbe alla vita di prima. Ecco perché la loro nuova parola d'ordine sarà quella di resistere a tutti i costi. L'obiettivo è arrivare indenni al cosiddetto "semestre bianco", il periodo di tempo durante il quale il presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere.
La Costituzione prevede infatti che il citato presidente della Repubblica non possano sciogliere le Camere nei sei mesi che precedono la fine del suo settennato. Calendario alla mano, il semestre bianco scatterà il 2 luglio 2021 e filerà dritto fino al gennaio 2022.
Dulcis in fundo, c'è un ultimo aspetto da sottolineare. Nella storia d'Italia non si è mai votato durante il semestre bianco e, per votare prima di questo periodo, Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere a Pasqua. Un'ipotesi, questa, molto remota.
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