Campi detenzione Covid :GARE D’APPALTO APERTE PER L’INSTALLAZIONE DI CAMPI IN OGNI REGIONE D’ITALIA.

 Campi detenzione Covid 

Ne avevo già parlato QUI l'articolo vi rimanderà ad altri due post.


Gare d’appalto aperte per l’installazione di campi container, lenzuola, vestiti, ecc… l’appalto scade il 12.4. 2021, in ogni regione d’Italia. A cosa serviranno ?

Pec al Governo, Tiboni (MIC): “Cosa sta accadendo? Il Governo sta costruendo campi per chi dovrà abbandonare la propria abitazione”

(ASI) “Apprendiamo dal sito acquistinretepa.it piattaforma che fa riferimento alla Consip che il Governo in data 24 marzo 2021 ha avviato una misteriosa gara d’appalto in ordine all’emergenza Covid-19. Ricordiamo che il Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, è una società per azioni il cui unico azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze del governo italiano.

Su sito web apprendiamo quindi di appalti per “l’allestimento di campi container per l’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali.” Fino a qui sembra una normale operazione di routine, ma leggendo nel dettaglio i documenti dell’appalto emergono degli aspetti inquietanti. Nel capitolato tecnico (di cui alleghiamo il file*) nella PREMESSA (pag. 5) si apprende la natura della fornitura, ovvero: “arredi, biancheria ed accessori e lavatrici e asciugatrici industriali in noleggio.” Viene specificato che la procedura è suddivisa in 3 merceologici così specificati:  Lotto 1 – Noleggio di container per l’allestimento di campi container con destinazioni d’uso diverse e servizi connessi;  Lotto 2 – Fornitura di arredi, biancheria e accessori per l’allestimento di campi container con destinazioni d’uso diverse, in eventi emergenziali e Lotto 3 – Noleggio di lavatrici e asciugatrici industriali da installare in campi container in eventi emergenziali e servizi connessi. 

Al punto 3 pag. 9, OGGETTO DELL’APPALTO dove si riporta la finalità della fornitura: “ Il presente Capitolato Tecnico, relativo al Lotto 1, disciplina la fornitura, mediante noleggio, di container per l’allestimento di campi per destinazioni d’uso diverse (abitativo/uso ufficio, …) necessari, ad esempio nell’ipotesi di campi ad uso abitativo, per assicurare un’accoglienza temporanea per coloro che, a seguito di un evento emergenziale hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Al punto 3.1. CAMPI CONTAINER si legge: “Per meglio illustrare un ipotetico schema di campo, si rimanda agli allegati 1 e 2 al Capitolato Tecnico che contengono il layout (pianta di progetto) di un campo standard ad uso abitativo (di cui alleghiamo il file*) atto ad ospitare un massimo di 42 persone e di un campo standard ad uso ufficio atto ad ospitare 25 persone.” Al punto 3.2. BLOCCHI CONTAINER si legge: “Per gli ambiti rurali, dove ad esempio può essere necessario consentire agli allevatori di poter continuare la loro attività produttiva anche se la loro abitazione originaria è provvisoriamente inagibile”. Al punto 4 LOTTI E QUANTITATIVI DI FORNITURA si prende nota delle Regioni in cui detti campi verranno realizzati: Lotto 1A – Nord: Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna;  Lotto 1B – Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise;  Lotto 1C – Sud: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Lotto 1D – Isole: Sicilia, Sardegna e isole minori. 

AL punto 5 VALORE DELL’ACCORDO QUADRO si legge: “Gli importi massimi per ciascun lotto, per tutto il periodo di validità dell’Accordo Quadro, sono i seguenti: Lotto 1A: € 54.040.609; Lotto 1B: € 54.040.60;  Lotto 1C: € 54.040.609 e Lotto 1D: € 57.657.103. Sono molte le riflessioni che sorgono dopo aver appreso e letto dell’appalto promosso dal Governo. Ci chiediamo che tipo di disastro possa colpire l’intera penisola da indurre gli Italiani ad abbandonare la propria abitazione, e quale evento emergenziale fa riferimento il Governo. Perché spendere altri  266.716.544  di Euro di soldi pubblici per costruire questi campi container la cui destinazione è ignota agli italiani, anziché erogare adeguate misure economiche di sussistenza alle famiglie e alle imprese già al collasso. Cosa nasconde Draghi ed il suo Governo? Cosa non sanno gli Italiani? Sulla scorta quanto appreso abbiamo chiesto con urgenza che venga resa pubblica l’azione intrapresa dal Governo in tutte le Regioni Italiane. Vogliamo sapere cosa sta attuando il Governo a nostra insaputa, qual’è il fine di tali campi container e a quali eventi emergenziali fa riferimento il Governo. Abbiamo pertanto inviato in data odierna una Pec al Governo, all’indirizzo di Mario Draghi, Sergio Mattarella e Maria Elisabetta Alberti Casellati (di cui alleghiamo copia*).” Lo dichiara in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.

 

*Allegato Capitolato Tecnico Allegato_Capitolato_Tecnico.pdf

**Allegato layout (pianta di progetto) del campo container Allegato_layout_pianta_di_progetto_del_campo_container.pdf

***Allegata Pec al Governo Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella ed al Presidente del Consiglio Mario Draghi Pec_Governo_Campi_Container_03_04_2021_signed.pdf

FONTE https://agenziastampaitalia.it/politica/politica-nazionale/56535-pec-al-governo-tiboni-mic-cosa-sta-accadendo-il-governo-sta-costruendo-campi-per-chi-dovra-abbandonare-la-propria-abitazione

 


Ritornano i Campi di concentramento

In vari paesi del mondo stanno allestendo campi di concentramento in cui rinchiudere le persone, senza accuse né processi né assistenza legale, in attesa di “testarle” per decidere che fare con loro. Se non ne foste al corrente, erano le precise condizioni in cui vennero creati i primi campi di concentramento nei primi mesi del nazismo. Erano campi in cui radunare gli oppositori che non erano accusati di alcun crimine ma tuttavia detenuti in attesa di “determinazione” del loro status. Se non ci credete vi comprendo benissimo, anche io faticavo a crederci. Eppure sta accadendo di nuovo e proprio adesso. Alcuni esempi VEDI QUI

FONTE



Articolo da Ilsimplicissimus2.com 

Ci sono notizie che affiorano dal lugubre brusio pandemico, si insinuano sotto pelle come una spina che se la sfiori ti punge. Da giorni circola quella  che riguarda l’apertura di una procedura d’appalto avviata dalla Centrale acquisti Consip su incarico della Presidenza del Consiglio- Dipartimento della Protezione civile  per  l’allestimento  di  campi  container  destinati all’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali,con uno stanziamento di 266.716.544 euro.

Per orientare meglio  i soggetti interessati a concorrere la Consip ha fornito un format con i  requisiti che dovranno possedere le installazioni, grazie alla pianta  di progetto di “un campo standard ad uso abitativo atto ad ospitare un massimo di 42 persone”, di “un campo standard ad uso ufficio atto ad ospitare 25 persone”, e di “strutture particolari destinate agli ambiti rurali”, dove potrebbe essere necessario  mettere in condizione gli allevatori di proseguire nelle loro attività produttive,  anche qualora la loro abitazione originaria fosse.

Le Regioni nelle quali saranno localizzati gli insediamenti provvisori per 8000 persone in ognuna – il capitolato specifica la natura della fornitura  con tutte le tipologie merceologiche e  i servizi da predisporre – sono quelle del Nord, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna;  del Centro, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise; del Mezzogiorno, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, oltre a Sicilia, Sardegna e isole minori. 

A fronte della lodevole precisione con la quale l’amministrazione committente e aggiudicatrice specifica l’entità dell’appalto,  la sua natura intesa  a concludere un  Accordo Quadro per ciascun lotto  geografico  con  piu’  operatori  economici, senza riapertura del confronto competitivo, l’elenco particolareggiato dei prodotti e dei servizi, resta invece vago e perciò ancora più allarmante la finalità dell’operazione, a cominciare dal nome, l’allestimento di quei  “campi” che dovrebbero accogliere la popolazione in fuga dalle proprie case in seguito al configurarsi di una non meglio identificata emergenza.

E allora non resta che esercitarsi con qualche dietrologia più o meno inquietante.

A cominciare da una benevola, l’unica che possa venire in mente: dopo la disastrosa gestione commissariale della ricostruzione nelle aree interessate dai terremoti dell’Italia Centrale e dell’Emilia Romagna, dopo il fallimento delle disposizioni che avrebbero dovuto promuovere un’azione continuativa per la prevenzione di conseguenze catastrofiche grazie all’adozione di criteri e l’applicazione di tecnologie costruttive antisismiche e durante il demenziale governo della crisi sanitaria, che ha avuto il suo incipit simbolico con la scoperta che il piano di emergenza nazionale in materia risaliva al 2006, come era stato denunciato perfino da Formigoni in occasione di precedenti fenomeni epidemici, si potrebbe ipotizzare che in attesa dell’ormai improbabile erogazione dei fondi europei della partita di giro del Recovery, l’Esecutivo voglia esibire delle referenze di concretezza organizzativa in modo che lo scrupoloso curatore fallimentare possa aggiungere alle sue referenze quella di guardiano del lager diffuso che ci meritiamo per aver troppo sperperato e goduto.

Meglio ancora poi se l’iniziativa prevede di appagare quale appetito, di accontentare un po’ di aziende che non hanno potuto accedere ad altre opportunità pandemiche, padiglioni, mascherine, tamponi, e sulle quali far piovere  come una benefica pioggerellina d’oro quei 266.716.544  euro.

Ma possiamo immaginare altre spiegazioni. Una delle quali consiste di sicuro nella necessità di arricchire di nuovi contenuti la narrazione catastrofista che ha sostituito il confronto politico, il dialogo democratico, la comunicazione istituzionale e l’informazione dei media.

E cosa c’è di meglio che dare nuovo nutrimento alla paura sdoganata come virtù civica con il terrore di una probabile apocalisse, di un  prevedibile  sconquasso, di un possibile finimondo che un ceto politico avveduto dimostra di voler e saper fronteggiare?  e impiegando gli strumenti fisici e normativi già testati in anni di dominio del sistema dell’emergenza  propiziato proprio per imporre autorità straordinarie, leggi speciali, sospensione di regole e garanzie in favore di stati di eccezione, militarizzazione del territorio, imposizione di autorità commissariali.

Succede da anni, grazie all’epica terrifica sui rischi che incombono sul nostro capo per via di empie incursioni di barbari islamici, di pandemie pronte a rinnovarsi in un crescendo di pericolosità attribuibile ai nostri costumi licenziosi, mentre poco interesse viene riservato agli effetti mortali della demolizione del sistema dell’assistenza, della cura, dell’istruzione, della ricerca ad opera di un ceto criminale di terroristi impegnati nella cancellazione della democrazia, della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, così come nel rafforzamento e nella concentrazione di grandi potentati e lobby.

A forza di non voler credere ai complotti orchestrati da grandi vecchi e potenze imperiali, abbiamo finito per non accorgerci di quelli già passati e di quelli in atto. Mentre non è stravagante o artificioso ipotizzare che il potere oligarchico immagini di prepararsi a quelle probabili guerre a basso potenziale ma a lunga durata che potrebbero avere come teatro le città immiserite, come attori poveri, più poveri e meno poveri scatenati gli uni contro gli altri, disoccupati allo sbando dopo lo sblocco dei licenziamenti sguinzagliati contro precari non abbastanza affamati, frotte di senzatetto incrementati dall’altro sblocco alle porte, quello degli sfratti, e chi più di loro costretti a abbandonare le abitazioni, da conferire tutti in accampamenti  marginali da gestire con leggi marziali, eserciti privati, tecnologie sofisticate in modo da proteggere i Palazzi e i loro impauriti residenti.    

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