È l’avvocato Francesco Cinquemani a chiarire come sia illegale chiedere il green pass senza una specifica autorizzazione. Molti baristi, ristoratori o titolari d’impresa, a causa d’una informazione fumosa, se non addirittura tendenziosa, sono convinti che i vari DCPM diano l’autorizzazione a chi abbia un’attività che preveda dei dipendenti, o una clientela, a verificare la validità del certificato vaccinale. Ma la realtà è ben diversa: senza una specifica autorizzazione, concessa dal Ministero della Salute, la richiesta di verifica del pass discriminatorio è illegale. Di seguito la spiegazione del legale palermitano. «Chi può controllare la Certificazione COVID-19 e il certificato di esonero o differimento? Chiunque intenda procedere alla verifica del c.d. «green pass» (nonché dei certificati equipollenti ex art.3 comma VIII del Regolamento UE 953-2021, punto 3) deve rispettare, in quanto norma sovraordinata, la Costituzione e ogni regolamento UE, tra cui il regolamento generale ...
niente di scientifico non solo nei programmi di vaccinazione ma neanche nei tamponi fatti con numeri di cicli che lo stessi ISS dichiara causare un numero di falsi positivi oltre il 90%
RispondiEliminaEsattamente, ormai l'hanno capito tutti... Tranne i covidioti che continuano a farsi tamponare, felici e storditi di far così parte del sistema, marcio, corrotto, dittatoriale. Molte persone sono contente di essere schiavi, saranno contenti pure con i modificatori genetici, saranno omg, ammesso e non concesso sopravvivano ... L'italia è a questo punto anche grazie a loro, complici della strage. Si salvi chi sa! Grazie di aver commentato, forza e coraggio e consapevolezza!
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