Guerra e pandemia

 Ci sono strane e inquietanti coincidenze  che non si può fare a meno di notare anche se con il cuore si vorrebbe essere ciechi e si prega che non significhino nulla. Vediamo un po: come fa sapere l’ex ambasciatore Manlio Dinucci il generale James McConville, capo di stato maggiore dell’esercito degli Stati Uniti, avverte di prepararsi a un possibile  conflitto contro la Russia; l’Oms e 23 stati che sostanzialmente disegnano la Nato stanno preparando un trattato pandemico per portare a un governo mondiale basato sulla salute o meglio ancora sulle restrizioni di movimento oltre che sull’affare dei farmaci; nel maggio giugno di quest’anno in  coincidenza con la percorribilità del terreno in tutta l’Europa orientale fino agli Urali, si svolgerà una gigantesca manovra Nato che simula un  attacco russo; in Italia come ha scritto qui Anna Lombroso si preparano “lager di emergenza” dove si suppone possa essere confinato e isolato chi si oppone alla dittatura sanitaria. 

Dittatura che però a questo punto si propone come sempre più come militar – sanitaria visto che i due mondi tendono a convergere da una parte cercando con la forza di isolare anche fisicamente il dissenso e contenere eventuali rivolte popolari e dall’altra perché la disciplina militare cui siamo costretti potrebbe essere preludio per un regime di guerra. Lo so che si tratta di pure ipotesi, che si vorrebbe scacciare dalla mente, ma diciamo la verità se a gennaio dell’anno scorso qualcuno avesse delineato la situazione in cui viviamo oggi l’avremmo preso per pazzo. Certo c’è un contro: una guerra calda diventerebbe quasi subito nucleare e le popolazioni europee verrebbero immolate alla ubris americana di mantenere il controllo mondiale, dunque la maggiore disciplina per evitare diserzioni dal campo dell’unanimismo sarebbe tanto superflua come lo sono i vaccini. Tuttavia si può anche pensare che la nuova amministrazione americana e con essa i Paesi occidentali ad esclusione forse di una recalcitrante Germania potrebbero essere messi in una sorta di continua allerta prebellica e in questo caso la dittatura sanitaria imposta manu militari sarebbe davvero la benvenuta.

Naturalmente spero con tutto il cuore di sbagliarmi, che questi siano solo incubi di inizio primavera, che niente di tutto questo si stia accumulando nelle menti dei pazzi che tirano le fila: ma guerra e regime pandemico si stanno sovrapponendo in maniera così inquietante che è comunque meglio svegliarsi. In tutti i sensi.



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