Le nanoparticelle spion(e) del vaccino a DNA
Tra complotti e trame oscure, già in passato abbiamo scritto del fatto che il più delle volte c’è poco di nascosto nelle azioni dei burattinai e anzi le notizie ce le dicono anche sfacciatamente alla piena luce del sole.
Il punto assolutamente non trascurabile però è: chi se ne accorge?
Stanno impazzando in questi giorni numerosi video che espongono questo fenomeno “curioso” di magnetizzazione nel punto di inoculazione del vaccino anticovid. Persone che si attaccano monetine e oggetti metallici sul deltoide e tra risatine e incredulità il dubbio permane.
Sembrerebbe l’ennesima bufala da complottari, che ci vogliono tutti trasformati in robozombie comandati a bacchetta attraverso impulsi elettromagnetici, e infatti qualche sito di debunkers si affretta a dichiarare la faccenda come una mega fakenews, ridicolizzando genericamente tutta quella fetta di persone che amano categorizzare come no-vax e che è presente in ogni angolo del mondo… tutti pazzi furiosi.
Uno di questi riporta la dichiarazione di un Professore britannico che per loro è sufficiente a chiudere la questione:
I vaccini non sono magnetici; La sostanza magnetica è dolorosa da iniettare
Edward Hutchinson, professore presso il Center for Virus Research dell’Università di Glasgow, ha detto che i vaccini non contengono materiali magnetici nei loro ingredienti.
fonte: bufale.net
Personalmente penso che se si riporta che è dolorosa da iniettare vuol dire che ci hanno quantomeno già provato la cui cosa potrebbe anche essere poiché ci siamo imbattuti in alcuni studi scientifici pubblicati su PubMed, pensate nel 2011, davvero molto interessanti anche se ai più potrà sembrare incomprensibile è bene leggere certe cose:
Nanoparticelle superparamagnetiche per la somministrazione efficace del vaccino a DNA contro la malaria
Spesso si osservata una bassa efficienza nella somministrazione di vaccini a DNA. L'uso di nanoparticelle superparamagnetiche (SPION - Superparamagnetic iron oxide nanoparticles) per consegnare i geni tramite la magnetofezione1 potrebbe migliorare l'efficienza della trasfezione e indirizzare il vettore alla località desiderata. Qui, la magnetofezione è stata usata per migliorare la consegna di un vaccino del DNA della malaria che codifica la proteina di superficie del merozoite MSP1(19) del Plasmodium yoelii (VR1020-PyMSP1(19)) che svolge un ruolo critico nell'immunità del Plasmodium. Il DNA plasmidico (pDNA) contenente il frammento carbossil-terminale 19-kDa associato alla membrana della proteina di superficie del merozoite 1 (PyMSP1(19)) è stato coniugato con nanoparticelle superparamagnetiche rivestite con il polimero PEI (polietileneimina). [...] Questo studio ha indicato che la capacità di proteggere le molecole di DNA grazie alla struttura del polimero a pH acido potrebbe contribuire a migliorare l'efficienza della trasfezione. L'efficienza di trasfezione della nanoparticella magnetica come vettore per il vaccino del DNA della malaria in vitro in cellule eucariotiche [...] è stata significativamente aumentata sotto l'applicazione del campo magnetico esterno, mentre la citotossicità era paragonabile al reagente non virale di riferimento (Lipofectamine 2000). fonte PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21361304/
E poi ancora in quest’altro studio del 2014:
~ Somministrazione di nanoparticelle superparamagnetiche del vaccino a DNA ~
L'efficienza della somministrazione dei vaccini a DNA è spesso relativamente bassa rispetto ai vaccini proteici. L'uso di nanoparticelle superparamagnetiche di ossido di ferro (SPION) per consegnare i geni attraverso la magnetofezione1 promette di migliorare l'efficienza della consegna del gene sia in vitro che in vivo. [...]Gli SPION che sono stati resi stabili in condizioni fisiologiche possono essere utilizzati come agenti terapeutici e diagnostici grazie alle loro caratteristiche magnetiche uniche. Le caratteristiche preziose delle nanoparticelle di ossido di ferro nelle bioapplicazioni includono uno stretto controllo sulla loro distribuzione delle dimensioni, le proprietà magnetiche di queste particelle e la capacità di trasportare particolari biomolecole a obiettivi specifici. L'internalizzazione e l'emivita delle particelle nel corpo dipendono dal metodo di sintesi (chi le produce può decidere come e per quanto tempo possono operare, nda). Numerosi metodi di sintesi sono stati utilizzati per produrre nanoparticelle magnetiche per bioapplicazioni con diverse dimensioni e cariche superficiali. Il metodo più comune per sintetizzare particelle di magnetite Fe3O4 di dimensioni nanometriche in soluzione è la coprecipitazione chimica di sali di ferro. Il metodo di coprecipitazione è una tecnica efficace per preparare dispersioni acquose stabili di nanoparticelle di ossido di ferro. Descriviamo la produzione di SPIONs a base di Fe3O4 con alti valori di magnetizzazione (70 emu/g) [...]. Gli SPION nudi spesso mancano di sufficiente stabilità, idrofilia e capacità di essere funzionalizzati. [...] La polietilenimina è stata scelta per modificare la superficie degli SPION per assistere la consegna del DNA plasmidico nelle cellule dei mammiferi grazie all'ampia capacità tampone del polimero attraverso l'effetto "spugna protonica". fonte 1: https://link.springer.com/protocol/10.1007%2F978-1-4939-0410-5_12 fonte PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24715289/
Ma possiamo andare ancora più indietro nel tempo fino al 2007 a uno studio (Utilizzo della forza magnetica per migliorare la risposta immunitaria al vaccino a DNA)finanziato dalla National Natural Science Foundation of China dove:
“Viene segnalato il miglioramento della distribuzione genica all’interno del muscolo scheletrico per aumentare l’immunogenicità dei vaccini a DNA. Viene utilizzata la forza magnetica che agisce sul vaccino a DNA associato alle nanoparticelle magnetiche (vedi immagine), il cui principale potenziale risiede in una trasfezione straordinariamente rapida ed efficiente a basse dosi di vettore. Dopo l’immunizzazione, il vettore magnetico del DNA induce risposte anticorpali sieriche significativamente migliorate di 2–3 ordini di grandezza maggiori del DNA nudo.”
fonte: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/smll.200700151#
Dunque a valle di questi studi, che pare vadano avanti da almeno oltre 10 anni, affermare che la magnetizzazione del punto di inoculo del vaccino covid a m-Rna lo trovo un tantino frettoloso. Se poi consideriamo la faccenda da un punto di vista epigenetico può succedere che «quando cambia l’ambiente esterno e quindi, siamo “immersi” in un ambiente differente, l’equilibrio del nostro microbiota varia, il nostro corpo si deve adattare e attiva di conseguenza miliardi di processi per mantenere la sua OMEOSTASI (equilibrio)! Se per es varia la temperatura esterna, il nostro corpo avvia una serie di reazioni ormonali per creare più o meno vasodilatazione, al fine di mantenere la sua temperatura a 36 gradi circa.
Essendo l’RNA e il DNA informazioni che contengono le istruzioni per il nostro corpo, possiamo definirli una sorta di “software”. Quando variano quindi le informazioni esterne, per es veniamo immersi a nuovi stimoli elettromagnetici (come per es l’attivazione del 5G) , il nostro DNA, dovrà lavorare al fine di sviluppare strategie atte a ritrovare e mantenere la sua omeostasi. Ecco che dunque vengono “scartati” frammenti di RNA e DNA dal nucleo cellulare.
Le persone che hanno dei corpi meno reattivi, più deboli e con dei sistemi immunitari maggiormente compromessi a causa per es della cattiva alimentazione, la scarsa attività fisica, disequilibri psico-emotivi e altro, faranno dunque molta più fatica a elaborare internamente queste strategia di riequilibrio e adattamento, come per esempio gli anziani.»
(cit. https://playmastermovie.com/la-bufala-del-contagio)
A queste riflessioni si aggiunge la non banale e già denunciata questione della correlazione tra la copertura del segnale 5G e le aree maggiormente colpite dalla diffusione del Covid-19. Tanto che Gunter Pauli, già consigliere economico del presidente del Consiglio dei ministri “Giuseppi” Conte (ricordiamolo “l’Avvocato del popolo”), quindi non proprio uno qualsiasi, solleva forti perplessità in merito a tale correlazione!
Dr Cowan – Tucson Arizona, 12 marzo 2020 👉 QUI IL VIDEO
Sembra così incredibile che diventa addirittura da fuori di testa pensare che un certo Rudolf Steiner avesse già a suo tempo (primi del novecento) previsto la deleteria relazione tra virus ed elettrificazione della terra (vedi video sopra). L’aspetto affascinante di questa riflessione è che la cosa è del tutto plausibile poiché il covid-19, ma tutti i virus in generale, non sono organismi viventi che vanno in giro come predatori a caccia della loro preda (cerchiamo di eliminare questi preconcetti sovrastrutturali) ma un agglomerato proteico (capside) contenente DNA ed RNA (semplificando materiale genetico o altrimenti acidi nucleici, ndr) che attraverso dei recettori presenti sulla membrana cellulare (quindi i virus sono infinitamente più piccoli di una cellula, ricordatelo quando usate la mascherina, leggi anche qui) viene inglobato con un processo detto di endocitosi.
Una volta all’interno della cellula, la proteina virale […] viene utilizzata per aprire, nella cellula, il canale protonico, in modo che dalla cellula si abbia un flusso di protoni verso il capside virale a DNA, con un aumento della sua acidità, che a sua volta innesca il rilascio del materiale genetico virale nella cellula stessa. A questo punto le risorse e le funzioni cellulari sono impiegate per la replicazione del virus. (NdR: questa è l’attuazione delle alterazioni delle funzioni cellulari, depistate dai virus anche vaccinali). Il meccanismo di funzionamento di questa pompa protonica cellulare […] che ipotizza un canale “a otturatore” che, a causa di forze di repulsione elettrostatica, si allarga.
continua sulla fonte
Quindi forse un’interazione tra campi elettromagnetici, nanoparticelle spion(e) [è una battuta spero si sia capita, nda] e funzioni della membrana cellulare durante la replicazione dei virus può esserci, ma pochi ricercatori avventurosi si sono cimentati nell’approfondire tali meccanismi, né, ad oggi, è possibile analizzare il contenuto di tali vaccini ad opera di laboratori indipendenti così come anche constatato dal dott. Montanari – vedi l’intervista qui.
Note:
1Trattamento del DNA che viene immobilizzato su una particella ferromagnetica che viene orientata con precisione nanometrica. Non si riesce a trattare in modo accurato i tessuti profondi perché si ha una difficoltà di movimento.
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