Il caso Cambogia: un j’accuse sulla vaccinazione di massa
Se c’è un Paese che può essere la dimostrazione del lato oscuro dei vaccini quello è proprio la Cambogia, della quale si parla pochissimo non solo perché è in fondo all’Indocina dove lo sguardo non si posa quasi mai, ma perché costituisce uno scandalo per l’occidente. Uno scandalo per gli 800 mila cambogiani che vennero uccisi dai bombardamenti americani nel tentativo di chiudere il sentiero di Ho Ci Min, una immensa ecatombe collaterale; uno scandalo per la feroce dittatura di Pol Pot che nacque proprio a seguito di quella strage al napalm che oltretutto rovinò una consistente parte dei terreni agricoli provocando carestie; uno scandalo perché a porre fine a quella follia non furono gli stella striscianti, ma proprio i comunisti cambogiani aiutati e sostenuti dal Vietnam. E ora ancora una volta costituisce uno scandalo perché i numeri covid non si adattano alla narrazione ufficiale occidentale e soprattutto alla mistificazione dei vaccini come unica strada di salvezza invece che come opaco esperimento condotto sopra la testa delle persone.
Eh sì perché la Cambogia non aveva registrato che pochissimi casi di covid e nessun morto per un anno dall’inizio della pandemia: poi da quando alla fine di febbraio di quest’anno sono cominciate le vaccinazioni i casi di positività e morti sono cresciuti a dismisura senza che nessun altro fattore fosse nel frattempo cambiato. Ecco qui sotto la tabella che mostra l’aumento dei contagi
e questa è la tabella dei decessi
Come si può agevolmente vedere tutto è cominciato in concomitanza con l’inizio delle campagne vaccinali, anzi con qualche giorno di ritardo perché all’inizio si è fatto solo il Sinovac, ovvero il vaccino cinese, mentre quelli occidentali sono arrivati due settimane dopo. Naturalmente questa situazione è di grandissimo imbarazzo perché non può essere in alcun modo spiegata se non mettendo in gioco il ruolo dei vaccini a mRna sul quale si sa ancora pochissimo visto che si tratta di un trattamento sperimentale e sul quale si sta cercando in tutti i modi di non far trapelare le notizie più infauste. Anzi la beffa è che uno slogan turistico dice “finalmente la Cambogia riparte”. Davvero una farsa.
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