Meluzzi spara a zero sui virologi ▷ “Recitano una commedia e sono pagati profumatamente per farlo
Facciamo un passo indietro di circa un mese. Siamo al 26 aprile quando in Italia veniva re-introdotta la zona gialla, dopo che per tanto tempo la Penisola era rimasta “colorata” solo di arancione e rosso. Un avvio di riaperture sancito dal Governo Draghi che aveva fatto storcere il naso agli esperti, alla scienza che invece avrebbe preferito tenere chiuso non si sa per quanto tempo.
La previsione dei virologi più rigoristi era infatti di un drastico aumento della curva epidemiologica, motivato dal sopraggiungere di nuove varianti e dai vaccini somministrati ancora in maniera esigua. Pochi giorni prima della data sopraindicata, ad esempio, Crisanti dichiarava “con aperture 500-600 morti al giorno”. Un cupo scenario che per fortuna, verrebbe da dire, non si è realizzato. Solo la coda di un mix di pareri, moniti, indicazioni, che da inizio emergenza vengono presto smentiti dai fatti.
Ma se gli scienziati che presidiano la scena mediatica hanno fallito in diversi casi nel loro ruolo di divulgazione, perché vengono ancora considerati fonti attendibili da tv, giornali, radio? Su questo punto non ha dubbi il professor Alessandro Meluzzi, interpellato in diretta da Fabio Duranti e Francesco Vergovich.
Ecco il commento del Prof. Meluzzi a Un Giorno Speciale
“Non sono dei cialtroni, sono dei professionisti che recitano la parte che devono recitare in commedia. Recitano un soggetto e sono profumatamente pagati per questo. Hanno detto cose opposte tra di loro: la mascherina serve, la mascherina non serve, loro fanno il loro mestiere. Il problema è che per quell’85% di schiavi queste cose sono irrilevanti. Perché tanto il mainstream è presidiato dal potere, quindi questi vengono ogni volta interpellati anche se dicono cose opposte. Loro incarnano la scienza con la S maiuscola, tutti quelli che hanno un’opinione anche solo dubbiosa sono no-vax, no-mask, negazionisti, fascisti. E quindi il gioco è fatto.
Il potere è tutto saldamente nelle stesse mani. Basta leggere quello che c’è sui grandi giornaloni, su Rai1, Rai2, Rai3, Canale 5, Rete4: è tutto chiaro mi sembra, no?”.
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